quando in italia si facevano i computer

Quando in Italia si facevano i Computer: dall’Olivetti alla Fiat

Quando in Italia si facevano i Computer di Giorgio Garuzzo è la storia autobiografica che parte da Olivetti per arrivare a Fiat.

Quando in Italia si facevano i Computer di Giorgio Garuzzo è un libro che parla di una importante storia italiana che parte da Olivetti per arrivare al mondo Fiat. Un racconto vissuto in prima persona, che ci porta dagli albori dell’informatica fino ad arrivare alla grande industria.

L’Autore di questa autobiografia, Giorgio Garuzzo, era un giovane progettista quando entrò ne grandi centri di ricerca dell’Olivetti, descrive azienda, macchine e protagonisti di quel periodo d’oro dell’elettronica informatica italiana. Nel 1973 Garuzzo passò alla Gilardini, holding di Carlo De Benedetti, che diventò nel 1976 amministratore delegato di Fiat. De Benedetti rimase in Fiat solamente 100 giorni mentre Garuzzo, che lo aveva seguito come suo consigliere personale, vi lavorò per 20 anni.

Ecco allora una storia che inizia grazie ad Adriano Olivetti negli anni 1950 e 1960, quando l’Italia sviluppò un’industria dei grandi computer elettronici. L’Elea era una macchina troppo competitiva per i concorrenti americani. L’improvvisa morte dell’ingegner Mario Tchou, mente propulsiva dei progetti informatici, successiva di un anno a quella di Adriano Olivetti, decretò la fine del progetto Elea l’insipienza della classe dirigente italiana pose fine a quella intrapresa. General Electric, erede del sogno Olivetti, realizzò in Italia gli elaboratori GE 115 e GE 130, distribuiti in tutto il mondo.

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Garuzzo espone la sua opinione sulle conseguenze che l’Italia avrebbe potuto evitare se Adriano Olivetti avesse potuto realizzare la sua visione. La fine della telefonia Olivetti e la successiva cessione dell’azienda rappresentarono un triste epilogo per l’azienda d’Ivrea.

Ma la questione non riguarda solo Olivetti: il testo passa ad esaminare il settore automobilistico, mettendo in luce la mancanza di lungimiranza della classe dirigente italiana nel non aver saputo sviluppare una propria industria nazionale, come accaduto in Francia e in Germania.

Garuzzo non si limita a criticare la classe dirigente italiana del tempo, ma si interroga sui grandi temi socio-economici che hanno segnato la storia dell’Italia, dal “miracolo economico” fino all'”autunno caldo” del 1969. L’autore si sofferma sulle tensioni sociali e sindacali che si sono manifestate in quegli anni, sottolineando come le dinamiche politiche e sociali abbiano influenzato il destino delle aziende italiane.

Il testo è un’analisi storica che mette in luce le scelte economiche e politiche che hanno influenzato il Paese nel tempo. Un riflessione che invita alla lungimiranza e alla capacità di guardare al futuro, evitando di cadere nelle trappole dell’egoismo e dell’interesse personale, per promuovere il benessere e la prosperità di tutto il Paese.

 

Quando in Italia si facevano i Computer – Giorgio Garuzzo

Copertina flessibile: 208 pagine
Editore: Youcanprint SelfPublishing (31 agosto 2018)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8892672029
ISBN-13: 978-8892672024

Disponibile su Amazon con Spedizione Prime

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