Roger Dubuis presenta Sukoon Al-Layl, un orologio unico in platino con calendario perpetuo biretrogrado e fasi lunari, tributo poetico alla serenità di Monsieur Dubuis. Parte della serie “La Placide”, riflette il paesaggio notturno del deserto con madreperla, avventurina, guilloché e tonalità “Astral Blue”. Animato dal calibro RD1472, il segnatempo unisce il savoir-faire della Maison alla cultura mediorientale, con un’estetica tridimensionale e simbolica che celebra la calma come forma di bellezza.
Sukoon Al-Layl è l’ultimo capitolo della serie “La Placide” di Roger Dubuis. Un pezzo unico che racconta, attraverso materia e complicazioni, lo spirito contemplativo del fondatore della Maison. In lingua araba, Sukoon Al-Layl si traduce con “la serenità della notte”: un titolo emblematico per un segnatempo che fonde la cultura mediorientale con l’estetica orologiera ginevrina, dando vita a un racconto di pace interiore, ispirato ai paesaggi silenziosi del deserto.
Una visione poetica dell’orologeria
Fin dalla sua nascita nel 1995, Roger Dubuis si è distinta per una visione orologiera che combina tecnica pura e immaginazione creativa. Con Sukoon Al-Layl, la Maison rende omaggio al lato più intimo e riflessivo del suo fondatore, soprannominato “Placide” per il suo carattere gentile e riservato.
Il design dell’orologio si ispira a uno scenario notturno del deserto: un ambiente che evoca silenzio, mistero e maestosità. Non è un caso che l’intero esemplare sia realizzato in platino, metallo raro e prezioso, scelto per la sua lucentezza argentea che richiama la luce lunare.
La cassa da 38 mm, la lunetta, la corona, il fondello e la fibbia pieghevole tripla sono interamente forgiati in questo materiale. Il cinturino in pelle di vitello Astral Blue è impreziosito da un dettaglio in filo di platino, mentre il primissimo logo Roger Dubuis campeggia sulla corona e sulla chiusura.
Un quadrante tridimensionale ispirato alle dune del deserto

Il quadrante di Sukoon Al-Layl è una vera opera d’arte multilivello, animata da una sapiente alternanza di materiali e texture. Il contrasto tra la luminosità della madreperla e la profondità del guilloché crea un paesaggio orologiero ricco di suggestioni visive:
- Flangia in madreperla lucidata a specchio, con minuteria tampografata e angoli lucidati a mano.
- Segmenti del calendario e contatori anch’essi in madreperla, con dettagli smussati artigianalmente.
- Platina principale decorata con onde guilloché, ispirate alle prime creazioni della Maison e pensate per evocare le forme mutevoli delle dune di sabbia.
- Fasi lunari in avventurina blu con lune bombate in oro giallo 18 carati, le uniche parti in oro giallo dell’intero orologio, in omaggio ai primi Calendari Perpetui firmati Roger Dubuis.
Il tutto è immerso in una tonalità “Astral Blue”, una nuance intensa che cattura il momento di transizione tra la notte e l’alba, mentre le lancette in oro bianco 18 carati si muovono su quattro numeri arabi, inseriti a sottolineare il legame culturale con il mondo arabo.
Il cuore tecnico: RD1472, il calibro della memoria

Ad alimentare questa creazione è il calibro RD1472, risultato dell’unione fra il movimento automatico RD14 — sviluppato nel 2004 — e il modulo RD72 per il Calendario Perpetuo con indicazioni biretrograde.
La reintroduzione dell’RD14 rappresenta un lavoro di recupero filologico: alcuni componenti sono originali, altri sono stati interamente ricreati in-house. I ponti “pistol” e il collo di cigno richiamano gli orologi da tasca classici, sottolineando il rispetto per la tradizione orologiera. Il modulo RD72, risalente al 1999, presenta una delle complicazioni più complesse: Calendario Perpetuo con indicazioni biretrograde per giorno, data, mese, anno bisestile e fasi lunari.
Il movimento è formato da 307 componenti, con un nuovo rotore in oro rosa 18 carati e ben 15 finiture decorative eseguite a mano. Tutto è visibile attraverso il fondello e regolato secondo gli standard del Poinçon de Genève, in vigore dal 2012.
Con Sukoon Al-Layl, Roger Dubuis chiude la serie “La Placide” celebrando non solo un’estetica d’autore, ma anche una dimensione introspettiva spesso trascurata nell’orologeria moderna. Un’opera che affonda le sue radici in oltre 30 anni di maestria, capace di raccontare la bellezza della calma, della notte e della contemplazione, in un connubio tra arte, meccanica e memoria personale.
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