Kawasaki GPZ 900R

Le motociclette sportive che hanno fatto la storia del cinema

Le cinque motociclette sportive diventate leggendarie grazie alla loro presenza in scene memorabili, influenzando intere generazioni di appassionati.

Nel cinema, la motocicletta non è mai un semplice mezzo di trasporto. È un’estensione del personaggio, un simbolo narrativo, una dichiarazione di stile.

Che si tratti di inseguimenti mozzafiato, fughe solitarie o momenti iconici al rallentatore, le moto nei film spesso diventano indimenticabili quanto i protagonisti stessi. Alcuni modelli, dopo la loro apparizione sul grande schermo, hanno conosciuto un successo commerciale travolgente o sono diventati oggetti di culto per gli appassionati.

In questa guida ripercorriamo cinque motociclette sportive che hanno lasciato un segno nella storia del cinema, analizzandone l’impatto visivo, culturale e tecnico. Un viaggio tra potenza, estetica e mito, rivolto a chi ama i motori almeno quanto ama i film.

1. Triumph TR6 Trophy – La grande fuga (1963)

Triumph TR6 Trophy

Nonostante interpreti un soldato americano, Steve McQueen guida una Triumph TR6 Trophy britannica nella celebre sequenza della fuga dai nazisti. Il salto della recinzione è diventato un’icona cinematografica — eppure McQueen non eseguì il salto: fu lo stuntman Bud Ekins, al quale Triumph dedicò una edizione speciale.

Cilindrata: 650 cc
Motore: bicilindrico 4 tempi
Perché è entrata nella storia: la moto come simbolo di libertà e ribellione, incorniciata da una regia senza tempo.

2. Kawasaki GPZ 900R – Top Gun (1986)

Kawasaki GPZ 900R

Il tenente Maverick, interpretato da Tom Cruise, sfreccia accanto agli F-14 Tomcat a bordo della Kawasaki GPZ900R, prima Ninja ad alte prestazioni. La moto ha contribuito a rafforzare l’immagine del pilota ribelle e carismatico, fondendo estetica e potenza.

Cilindrata: 908 cc
Motore: 4 cilindri in linea, 16 valvole
Velocità max: oltre 240 km/h
Impatto culturale: rilancio globale della serie Ninja, boom di vendite e status iconico.

3. Harley-Davidson Fat Boy – Terminator 2 (1991)

Harley-Davidson Fat Boy

Arnold Schwarzenegger, nei panni del T-800, scende nei bassifondi losangelini su una Harley-Davidson Fat Boy, dando vita a una delle entrate più potenti del cinema action. Il contrasto tra la moto massiccia e il silenzioso cyborg ha ridefinito l’estetica della potenza al cinema.

Cilindrata: 1340 cc
Motore: V-Twin Evolution
Curiosità: la moto fu modificata per girare scene con il fucile Winchester a una mano.

4. Ducati 996 – Matrix Reloaded (2003)

Ducati 996

Carrie-Anne Moss (Trinity) guida la Ducati 996 in una sequenza girata su una autostrada costruita appositamente per il film. Il binomio moto/azione raggiunge qui livelli coreografici altissimi, con un modello italiano che ha goduto di rinnovato fascino internazionale.

Cilindrata: 996 cc
Motore: bicilindrico a L, 4 valvole per cilindro
Velocità max: circa 260 km/h
Note: la scena fu girata senza CGI per valorizzare le prestazioni reali della moto.

5. BMW R nineT Scrambler – Mission: Impossible – Fallout (2018)

BMW R nineT Scrambler

Tom Cruise torna protagonista con la BMW R nineT Scrambler in un inseguimento spettacolare girato a Parigi. Il modello rappresenta una fusione tra vintage e moderno, e dimostra l’adattabilità delle moto BMW all’universo cinematografico d’azione.

Cilindrata: 1.170 cc
Motore: boxer bicilindrico
Stile: neo-retro
Impatto: la moto diventa coprotagonista silenziosa in una scena senza stacchi di montaggio.

Qual è la migliore?

Nel cinema, le motociclette sportive non servono a “fare scena”: determinano il tono, rafforzano la presenza del personaggio, marcano l’epoca. Quando McQueen salta il filo spinato, o Trinity taglia l’autostrada in contromano, non si celebra solo il coraggio, ma anche il mezzo come strumento narrativo preciso.

Non è un caso se i modelli che abbiamo visto in questi film sono entrati nella produzione di massa o hanno rilanciato intere linee industriali. La moto da cinema è sempre una dichiarazione d’identità. E quando funziona, resta impressa quanto (e più) di una battuta.