Xpeng G6

Xpeng G6: la prova dell’elettrica cinese che punta tutto sull’AI

La nostra recensione con primo contatto della Xpeng G6, SUV elettrico con potenza fino a 469 CV e 570 km di autonomia a partire da 39.700 €

Già presente in diversi mercati europei da qualche anno, la Xpeng G6 e lo stesso marchio Xpeng debuttano ufficialmente in Italia, distribuiti dal gruppo Autotorino che si occuperò anche del post-vendita.

Abbiamo avuto quindi modo di provare il modello più venduto in Europa del marchio (in Italia sarà disponibile anche la G9), ed ecco com’è andata.

Xpeng G6: me la consigli?

Parere Robin

La Xpeng G6 è una delle auto cinesi più interessanti, e una delle poche che è riuscita a fare breccia anche nei mercati più ostici alle auto “Made in China“, come alcuni paesi Nordici. Posta come “anti-Model Y” di cui, non prendiamoci in giro, vuole riprendere un po’ il form-factor, ha una buona qualità costruttiva e interni comodi e ben realizzati.

Punta tutto su un infotainment curato tanto nella grafica quanto nel funzionamento in generale, per quanto decisamente troppo complesso per qualcosa che comunque deve essere utilizzato mentre si guida, e su opzioni di Intelligenza Artificiale sempre in supporto al conducente, e che saranno migliorate nel tempo. La versa sorpresa sono l’assetto e l’autonomia: quasi unicum tra i cinesi, quest’auto è molto piacevole da guidare, si ricarica in meno di 20 minuti grazie all’architettura a 800 Volt che non molte auto (nemmeno Tesla) hanno, ed è anche piuttosto efficiente.

Insomma, te la consiglio se vuoi un’auto elettrica sicuramente alternativa, futuristica e da usare, volendo, anche come unica auto per tutta la famiglia.

Xpeng G6: in foto sembra più compatta

Sembra un crossover dalle foto, ma questo è un vero e proprio D-SUV: con 4,75 m di lunghezza, è sì leggermente più compatta della Model Y, ma comunque più grande di modelli già “ingombranti” come Hyundai Ioniq 5 e Kia EV6 (rispettivamente 4,65 e 4,69), che io considero sue dirette concorrenti visto che sono le uniche di questo segmento ad essere dotate di 800 Volt.

Xpeng G6

La larghezza è invece di 1,90 e l’altezza di 1,65, il tutto ammorbidito da una coda spiovente che la rende sia più piacevole che visivamente dinamica. I cerchi sono in questo caso da 20 pollici.

Esteticamente è molto futuristica, con un design che ha da subito distinto il marchio. Se guardiamo il posteriore, è evidente l’ispirazione “robotica”: una sorta di “robot face”, come la chiamano loro, caratterizzata da una striscia LED che attraversa tutta la fanaleria.

Xpeng G6

Davanti, il design è molto curvo, fluido, privo di spigolosità. C’è chi lo ama e chi lo trova poco “europeo”, ma la personalità non manca, e sotto di loro si trova tutta la dotazione tecnologica, costuita da sensori di parcheggio, telecamere a 360° e in generale gli ADAS.

Tecnologia molto (troppo?) sofisticata

Una volta dentro, si percepisce subito un buon livello di qualità. I materiali sono ben curati nella zona superiore, con inserti in ecopelle e superfici soft-touch. Tuttavia, abbassando un po’ lo sguardo, si notano alcune plastiche un po’ troppo rigide nelle portiere. D’accordo che non si posiziona propriamente come “premium”, ma siamo sempre su un’auto che costa oltre 40,000 €.

Xpeng G6

I sedili sono regolabili elettricamente, riscaldati e anche ventilati, a seconda dell’allestimento. C’è lo schermo centrale, ovviamente, ma anche uno per il conducente, con tutte le informazioni principali ben visibili, inclusa l’autonomia residua e il consumo medio. Non mancano due prese USB-C, il caricatore wireless per lo smartphone, i portabicchieri e un bracciolo centrale.

Xpeng G6

L’infotainment è piuttosto completo, anche se con qualche margine di miglioramento nell’intuitività. C’è un assistente vocale chiamato “Xpeng”, con cui è possibile interagire, al momento solo in inglese. Funziona bene durante la guida, ed è capace persino di riconoscere chi sta parlando grazie ai microfoni capacitivi: se si chiede di alzare la temperatura, ad esempio, lo farà solo dal lato giusto, cioè da chi lo richiede. Apple CarPlay e Android Auto sono inclusi, cosa non scontata specie su una cinese, così come la visuale a 360° dell’auto, controllabile anche dall’alto.

Xpeng G6

Anche la gestione della climatizzazione richiede un po’ di attenzione: per accedere al menù completo bisogna cliccare su tre puntini sullo schermo, non proprio immediato durante la guida. Sappiamo che è una tendenza generale, che i cinesi sposano molto ma non sono loro, ma a livello di intuitività c’è chi fa meglio.

Xpeng G6

Il sistema audio è invece sorprendente: fino a 18 speaker con tecnologia 3D, incluso un subwoofer nel baule. Il tetto è panoramico ma fisso, e il pavimento piatto permette di viaggiare comodi anche in cinque.

Xpeng G6

Al posteriore troviamo le bocchette di ventilazione, due porte USB-C, il bracciolo con portabicchieri e i sedili abbattibili. Il bagagliaio è da 570 litri, che diventano circa 1.500 abbattendo i sedili. Sotto, c’è anche un doppio fondo, una presa da 12 volt e un portellone elettroattuato con telecamera posteriore. Nessun tubo di scarico, ovviamente: è pur sempre un’elettrica.

Alla guida sorprende

La G6 si presenta da subito con un atteggiamento deciso, e bisogna ammetterlo: ha molte frecce al suo arco. Il percorso di questo primo contatto ha permesso di dimostrarlo: una strada di montagna che ricorda vagamente, e sottolineo vagamente, il Passo dello Stelvio. Un tracciato ideale per mettere alla prova la vettura tra salite, discese e tornanti.

Xpeng G6

Parlando di motori, Xpeng ha deciso di non lesinare sulla scelta e propone tre varianti ben distinte. La prima è la versione Standard, a trazione posteriore, con 255 CV e uno 0-100 km/h in 6,6 secondi. Monta una batteria LFP da 66 kWh, perfetta per chi cerca affidabilità e durata, soprattutto nelle ricariche frequenti. È la scelta più “sobria”, quella adatta a un uso principalmente quotidiano con 435 km di autonomia dichiarata, e senza troppe pretese sportive per quanto 255 CV, soprattutto elettrici, non siano pochi.

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Salendo di livello, troviamo la Long Range, sempre a trazione posteriore ma con una batteria NMC da 87,5 kWh. L’autonomia cresce in modo importante, e anche il prezzo: circa 7.000 € in più. Cambia anche la chimica della batteria, che richiede qualche attenzione in più durante la ricarica ma riesce a offrire più energia a parità di ingombro.

Infine, c’è la versione Performance, con trazione integrale e uno 0-100 km/h che scende a soli 4 secondi. Una vera sportiva elettrica, pur rimanendo nei limiti dei 200 km/h di velocità massima imposti su tutte le versioni. Un limite scelto non tanto per proteggere la batteria, quanto per mantenere il giusto equilibrio dell’assetto.

Xpeng G6

E a proposito di assetto, la Xpeng G6 sorprende in positivo. La taratura è davvero riuscita: morbida quanto basta per assorbire buche e imperfezioni, ma mai troppo cedevole. Anche affrontando strade più mosse, l’auto mantiene sempre un ottimo comfort. Certo, non è fatta per correre tra le curve come una sportiva pura, ma se la cava egregiamente, anche grazie al peso (2,1 tonnellate) ben gestito e a un baricentro relativamente basso.

Una cosa che si nota subito, appena ci si mette al volante, è l’insonorizzazione. Certo, è elettrica, ma Xpeng è riuscita, nonostante l’assenza dei doppi vetri anteriori,a creare un abitacolo ben protetto dai rumori esterni. I sedili sono comodi e avvolgenti, la visibilità generale è buona, anche se il lunotto posteriore è un po’ piccolo:  gli ADAS, in questo senso, danno una grossa mano. A volte magari sono un po’ invadenti, ma comunque presenti e funzionanti.

Xpeng G6

Anche lo sterzo sorprende. Preciso, diretto, con una taratura molto “europea” nel feeling. C’è una leggerissima sconnessione tra avantreno e retrotreno, ma niente di problematico. L’auto cambia direzione in modo fluido e si lascia guidare con piacere. Buona anche la frenata: grazie alla rigenerazione, che è ben modulabile (si può scegliere da soft a sport), si riesce a guidare quasi sempre con un solo pedale. Il freno tradizionale lo si usa davvero poco.

Passando alla ricarica, qui la G6 gioca una delle sue carte migliori. La piattaforma SEPA 2.0 lavora a 800 volt, il che significa poter passare dal 10 all’80% in appena 20 minuti con una ricarica fast, le cui potenze massime variano in base alla versione: fino a 215 kW per la Standard, e fino a 280 kW per Long Range e Performance. In corrente alternata ci si ferma a 11 kW. Sufficiente, ma una 22 kW sarebbe stata ancora più comoda, specie per chi ricarica spesso in AC.

Quanto all’autonomia dichiarata, Xpeng G6 parte da 435 km per la Standard, si sale a 570 km per la Long Range e si scende leggermente a 550 km per la Performance. I dati reali? Ancora presto per darne una media affidabile, ma in base ai primi chilometri percorsi, il computer di bordo ha segnato 14,9 kWh/100 km, contro i 17,9 kWh dichiarati nel ciclo WLTP. Non male, davvero.

Prezzi e disponibilità

La Xpeng G6 parte da 39.700 € con l’offerta lancio per la versione Standard, mentre il prezzo di listino si aggira attorno ai 43.760 euro e si arriva a circa 61.000 € per la Performance.

La garanzia è solida: 5 anni o 120.000 km per l’auto, 8 anni o 160.000 km per la batteria.

Al momento, in Italia ci sono circa 20 concessionari già operativi, ma l’obiettivo è arrivare presto a 40. La G6 è già presente da tempo in altri mercati europei, come quelli del Nord, dove ha iniziato a farsi notare.