Dopo Tesla, anche Ford ha problemi con gli scioperi in Europa

Robin Grant
11/03/2024

Dopo Tesla, anche Ford ha problemi con gli scioperi in Europa

Ford ha dovuto interrompere la produzione della Focus a causa degli scioperi che coinvolgono i dipendenti della fabbrica di Saarlouis

Mentre Tesla continua ad avere problemi in Scandinavia, Ford ne sta riscontrando in Germania. Il costruttore americano infatti ha dovuto interrompere la produzione della Focus nel suo stabilimento tedesco di Saarlouis, a causa di uno sciopero dei fornitori vicini che ha interrotte le consegne di alcune componenti.

Uno scioperto che costa a Ford quasi 1 milione di euro al giorno, come riporta la testata Automobilwoche.

Problemi per la Focus

Tesla ha problemi con IF Metall in Svezia, mentre Ford ha problemi con IG Metall, che raccoglie 500 membri di Magna Stanztechnik, Benteler, Tenneco, Rhenus LMS, Lear, che venerdì hanno dichiarato sciopero a tempo indeterminato portando Ford a interrompere la produzione della Focus, unico modello prodotto a Saarluis. Per la compatta, infatti, vengono a mancare ora assali, parti della carrozzeria, motori, parti della trasmissione, sistemi di cablagio e sistemi scarico.

Nuova Ford Focus

Benjamin Gruschka, capo del comitato aziendale dello stabilimento, dice che la produzione potrebbe essere ripresa abbastanza rapidamente finito lo sciopero che, però, continua. Una fine di carriera comunque non lusinghiera per l’iconica compatta che, come successo per la Fiesta, andrà definitivamente in pensione nel 2025, portando con lei la perdita di 3.500 posti di lavoro.

A Saarluis è rimasta solo la Focus, perché altri stabilimenti fuori dalla Germania si sono dimostrati per Ford più adatti alla sua volontà di costruire solo elettriche. In particolare, quello spagnolo di Valencia, più moderno e destinato proprio alla produzione dei veicoli elettrici. Un altro elemento che segna l’ascesa della Spagna, che ha già superato l’Italia, come polo produttivo automobilistico europeo.

Nuova Ford Focus

Proprio questo è il motivo dello sciopero. Lo scorso mese, Ford ha stretto un accordo con i dipendenti di Saarluis che prevede l’assunzione continua di 1000 lavoratori fino al 2032, indennità di fine rapporto, bonus, la creazione di una società di trasferimento e programmi di qualificazione. Tuttavia, secondo IG Metall, i dipendenti hanno più di 50 anni in media, e temono di non riuscire a trovare un lavoro alternativo.

La speranza cinese

Anche per salvare quei posti di lavoro, Ford sta cercando un investitori che rilevi Saarluis. Secondo i rapporti di Ford stessa, c’erano alcune case automobilistiche cinesi interessati, tra cui BYD, ma pare che poi si siano tirate indietro.

Fonte: Automobilwoche

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