Con il caldo, molti automobilisti salgono in auto appena usciti dalla spiaggia, con la pelle ancora salata e i piedi pieni di sabbia, ma dimenticano che guidare in costume da bagno può rivelarsi una decisione azzardata.
Guidare in bikini o con il busto nudo è un gesto spontaneo e festoso, ma può spiegarsi una redazione fiscale ai vigili: se alcuni comuni lo vietano per questioni di decoro urbano, la sicurezza è un altro fattore da non sottovalutare.
Cosa prevede il Codice della Strada
Secondo l’articolo 169 del Codice della Strada, il guidatore deve avere “la più ampia libertà di movimento per effettuare le manovre necessarie”.
Il costume da bagno, dal punto di vista tecnico, non costituisce un ostacolo alla guida. Non limita il movimento, non impedisce i cambi di marcia né la frenata, e non compromette la visibilità. Apparentemente, il bikini è innocente.
Dove entra in gioco il decoro urbano
Il quadro cambia nelle località balneari, dove molti comuni hanno emanato ordinanze sul decoro urbano. In questi centri, il bikini, la canotta o il torso nudo, anche al volante, possono essere considerati indecorosi. L’abbigliamento può così trasformarsi in un motivo valido per una sanzione amministrativa, anche nell’auto. Il gesto estivo diventa motivo di multa.
Non solo leggi: il rischio reale sulla pelle
Al di là di regolamenti e litigi stradali, guidare in costume presenta rischi pratici. In caso di incidente, anche lieve, la cintura di sicurezza può diventare una leva rovente, causando ustioni sul torace scoperto. Un attimo di distrazione ma la pelle arroventata resta.
E sul piano assicurativo? In caso di incidente, l’abbigliamento ritenuto non adeguato può complicare le valutazioni, apertamente considerato come un comportamento – a dir poco – distratto. Restano i danni e le lungaggini burocratiche.
Meglio prevenire, anche con una t‑shirt
Il caldo estivo può spingere a cadere nella tentazione dell’eccessiva leggerezza. Ma bastano pochi secondi per indossare una t‑shirt o una camicia leggera prima di mettersi in marcia, per evitare multe, evitare danni alla pelle e non compromettere l’indennizzo in caso di sinistro. Il caldo è un invito a spogliarsi, ma la legge e la prudenza suggeriscono di vestirsi.