Il nuovo sorpassometro SV3 è stato omologato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il Decreto Dirigenziale n. 603 dell’11 dicembre 2024. È un dispositivo che utilizza sensori e telecamere per rilevare automaticamente i sorpassi vietati, una delle violazioni più pericolose previste dall’articolo 148 del Codice della Strada. Lo scopo è rafforzare i controlli nei tratti più a rischio e ridurre il numero di incidenti gravi.
Il sorpassometro SV3 è un sistema elettronico di rilevazione dei sorpassi vietati, approvato e omologato dal MIT con decreto ministeriale. È progettato per fornire prove video chiare e inconfutabili delle infrazioni.
Il dispositivo integra sensori stradali e telecamere ad alta definizione. Quando un veicolo compie un sorpasso vietato, i sensori attivano le telecamere che registrano un filmato della durata di circa 15 secondi. Il video, insieme ai dati del veicolo e della posizione, viene trasmesso alle autorità per l’emissione del verbale.
Il sorpassometro SV3 può essere installato solo su strade con limite massimo di velocità di 90 km/h. L’installazione è possibile esclusivamente con autorizzazione prefettizia e nei tratti considerati ad alto rischio di incidentalità, come curve cieche, rettilinei con scarsa visibilità e dossi.
Il sorpassometro accerta le violazioni previste dall’articolo 148 del Codice della Strada: sorpassi in curva, in prossimità di un dosso, in corrispondenza di incroci non regolati, in presenza di linea continua o in condizioni di visibilità ridotta. Non introduce nuovi divieti ma rafforza l’accertamento di quelli già stabiliti dalla legge.
Le sanzioni dipendono dalla gravità della manovra e dal tipo di strada. In città la multa varia da 42 a 173 euro con perdita di due punti sulla patente. Su strade extraurbane la sanzione può arrivare a 345 euro con la perdita di tre punti. Nei casi più gravi, come i sorpassi in curva o in prossimità di un dosso, la multa sale fino a 666 euro, con sospensione della patente da uno a tre mesi e decurtazione di dieci punti. Nei casi assimilabili alla guida contromano, la multa può superare i 1.300 euro.
No. Il sorpassometro SV3 non è progettato per rilevare eccessi di velocità o infrazioni legate ai limiti temporali di percorrenza. È uno strumento complementare che si affianca ad autovelox e tutor, con l’obiettivo specifico di contrastare i sorpassi vietati.
Le violazioni rilevate dal sorpassometro vengono trasmesse alle autorità competenti, di norma la Polizia di Stato o la Polizia locale. Saranno loro a notificare il verbale al proprietario del veicolo, secondo le procedure previste dal Codice della Strada.
Sì. Come per gli autovelox e altri dispositivi elettronici di controllo, la presenza del sorpassometro SV3 deve essere segnalata in modo chiaro e visibile, per garantire la trasparenza del sistema e rispettare le norme vigenti.
Chi riceve una sanzione deve verificare che il dispositivo sia stato correttamente omologato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e che la sua installazione sia stata autorizzata con decreto prefettizio. Inoltre, deve essere controllata la presenza della segnaletica che avvisa della postazione.
Il ricorso può essere presentato entro 30 giorni al Giudice di Pace o entro 60 giorni al Prefetto. La contestazione può basarsi sull’assenza di segnaletica adeguata, sulla mancanza di omologazione ministeriale o sull’irregolarità dell’autorizzazione prefettizia. Le procedure sono disciplinate dal Codice della Strada e illustrate anche dalla Polizia di Stato.
Sì, alcuni dispositivi sono già stati installati in via sperimentale su strade considerate ad alto rischio, previa autorizzazione prefettizia. L’obiettivo è estenderne progressivamente l’uso nei punti più critici della rete stradale.
L’approvazione è l’autorizzazione generale rilasciata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che certifica la conformità tecnica del dispositivo. L’omologazione è il riconoscimento formale che permette l’utilizzo legittimo del dispositivo per accertare le violazioni. Entrambe le condizioni devono essere presenti affinché le multe siano valide.
Sì, il sistema è progettato per funzionare 24 ore su 24, anche in condizioni di scarsa visibilità, grazie alle telecamere ad alta definizione e ai sensori integrati.

