Toyota Celica GT-Four: la “piccola Supra” a Milano AutoClassica 2020

Robin Grant
28/09/2020

Toyota Celica GT-Four: la “piccola Supra” a Milano AutoClassica 2020

Tra le auto youngtimer forse più “snobbate” c’è la Toyota Celica GT-Four, una vettura che alla sua sesta generazione, quella di questo articolo, veniva chiamata la “piccola Supra” sia per il suo design molto simile alla Toyota Supra introdotta negli stessi anni (parliamo degli anni Novanta) sia anche per le prestazioni, che facevano sì che fosse la Toyota più potente dopo la Supra. In Italia, a causa delle norme riguardanti le prestazioni e le dimensioni, l’auto praticamente non fu importata, motivo per cui oggi è una vera e propria rarità.

Toyota Celica GT-Four: l’ultima Celica così potente

La sesta generazione di Toyota Celica, prodotta dal 1993 al 1999, fu l’ultima ad avere anche la versione più potente chiamata GT-Four, che partecipava anche a competizioni internazionali tra cui i rally. La settima e ultima generazione della Celica, che io mi divertivo a guidare in Need for Speed Underground e Underground 2, infatti, era “solo” una coupé con tendenze sportive ma non esagerate.

Toyota Celica GT-Four

La Toyota Celica GT-Four di sesta generazione (chiamata ST2059) arrivò insieme alla roadster nel 1994, ovvero un anno dopo l’introduzione della Celica VI normale. Ogni versione della nuova Celica introduceva diverse novità, a partire dal design molto più uniformato al resto della gamma, e dalla sicurezza: arrivarono infatti nuovi e più sicuri airbag di serie sia per il guidatore che per il passeggero, e in seguito anche i freni antibloccaggio. Arrivò di serie anche l’aria condizionata.

Toyota Celica GT-Four

Questa Celica fu la più potente prodotta da Toyota nella storia di questo modello: montava per il mercato internazionale un motore 3S-GTE da 239 CV (251 invece per il mercato interno giapponese). Inoltre, aveva notevoli miglioramenti per quanto riguarda aerodinamica e carrozzeria: il cofano, per esempio, era tutto di alluminio, scelta fatta per ridurre il peso. L’ABS era a quattro canali, e c’era un turbocompressore di nuova generazione su il team di Toyota, su base di Toyota Team Europe (squadra ufficiale del campionato di Rally), aveva lavorato molto, migliorandolo.

Il design giapponese di Toyota Celica GT-Four

Toyota Celica GT-Four

A livello estetico questa Toyota Celica GT-Four non era pensata per essere bella. Come ogni vera giapponese che si rispetti, infatti, badava più al sodo. Ciò però non vuol dire che non ci siano elementi stilistici di rilievo, e che facevano sì che avesse un design più curato e originale delle concorrenti, come Subaru Impreza o Mitsubishi Lancer. Il frontale è molto simile alla Supra degli stessi anni, con la differenza che i due cerchi costituenti i fanali sono sdoppiati, mentre la mascherina è più sottile. La GT-Four, inoltre, ha un aspetto più ribassato rispetto alla Celica normale, e ha una grossa presa d’aria sul cofano.

Toyota Celica GT-Four

L’aspetto anni Novanta si nota soprattutto nel profilo, e nell’aspetto generale dell’auto che è molto tondeggiante. Dietro, invece, la Toyota Celica GT-Four spicca per l’alettone, che nel modello esposto a Milano AutoClassica 2020 è basso ma c’era anche la variante con uno spoiler più ampio ispirato a quello della Supra. Molto d’impatto anche il gruppo ottico posteriore, compatto e orizzontale, evoluzione dello stile e della tradizione di design degli anni Ottanta.

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