Oggi, 28 luglio riparte la produzione presso la sede centrale della KTM AG in Alta Austria, dopo una fase di pausa forzata e la conclusione della procedura di ristrutturazione. Dopo mesi di inattività obbligata, da oggi riprenderanno le attività produttive negli stabilimenti di Mattighofen e Munderfing. Le operazioni riprenderanno su tutte e quattro le linee produttive, nella fascia oraria dalle 6 alle 14. Secondo quanto comunicato dall’azienda, tutto si starebbe svolgendo secondo programma.
I lavoratori faranno ritorno sulle linee di montaggio. Già negli ultimi giorni, circa 60 dipendenti avevano cominciato a predisporre la ripartenza delle attività. Anche le catene di approvvigionamento sono state progressivamente riattivate nelle scorse settimane. Un altro elemento importante: da agosto terminerà la cassa integrazione che era stata erogata negli ultimi mesi. L’obiettivo è tornare alla piena occupazione.
“Si percepisce un miglioramento del clima interno”, ha dichiarato Friedrich Baumgartner, presidente del consiglio di fabbrica di KTM, al quotidiano Oberösterreichische Nachrichten.
Un dato rilevante riguarda il fatturato del primo semestre, che ha registrato un calo a causa della sospensione produttiva durata complessivamente cinque mesi. Le entrate si sono attestate a 425 milioni di euro, ma allo stesso tempo le scorte di magazzino sono state significativamente ridotte. Per alcuni modelli, la disponibilità è diventata così limitata che i clienti sono stati invitati ad attendere. Alcuni rivenditori, per soddisfare la domanda, hanno acquistato moto da colleghi con stock residui.
Un ulteriore segnale positivo riguarda la solidità finanziaria: Pierer Mobility ha riportato un ritorno alla positività con un indice di capitale proprio pari al 27% dopo il piano di rientro. L’indebitamento netto si attesta ora a 756 milioni di euro, ovvero meno della metà rispetto ai valori iniziali.
All’inizio della procedura, i debiti complessivi delle tre società coinvolte erano pari a circa 1,8 miliardi di euro. Il partner indiano Bajaj ha investito oltre 600 milioni di euro, acquisendo così un ruolo decisionale centrale.