Il Gran Premio del Giappone 2025 a Motegi ha consegnato due storie parallele: il settimo titolo MotoGP conquistato da Marc Márquez, dominatore della stagione con la Ducati, e il ritorno al trionfo di Pecco Bagnaia, autore di un fine settimana perfetto con pole, Sprint e gara.
Un weekend, quello del campione piemontese, che ha il sapore di una rinascita improvvisa. Troppo improvvisa, forse, se si guarda al disastroso Misano di due settimane fa. La domanda, allora, sorge spontanea: cosa è cambiato davvero nella Ducati Lenovo GP25?
Il mistero del test di Misano, dall’inferno al paradiso
Bagnaia stesso ha raccontato che il cambio di passo nasce dal test del lunedì post-Misano. Lì, tra prove e confronti, sarebbero stati rimessi in gioco elementi “vecchi” del pacchetto 2024: forcella, forcellone e persino l’abbassatore.
Nulla di nuovo, nulla che non fosse già stato provato singolarmente in passato. Eppure, improvvisamente, messi tutti insieme, la GP25 è tornata docile e veloce. Bagnaia ha parlato di un “approccio anticonvenzionale”, ma più che di innovazione sembra trattarsi di un ritorno al passato. Perché Ducati avrebbe insistito tanto su soluzioni 2025, se poi il segreto stava nel tornare indietro?
Il ruolo (non detto) di Casey Stoner
A Misano c’era anche Casey Stoner. Non un dettaglio irrilevante. Bagnaia ha ammesso di aver trovato conforto nelle osservazioni dell’australiano, che dalla pista avrebbe notato punti deboli e suggerito correzioni.
Ma quanto peso hanno avuto davvero i feedback dell’ex campione? Possibile che Ducati abbia avuto bisogno di un occhio esterno per imboccare una strada che, a detta di Bagnaia, era “sempre stata quella giusta”? Forse più che un aiuto tecnico, si è trattato di un aiuto politico, utile a rafforzare la posizione del pilota italiano in un box che ormai guarda soprattutto a Márquez.
Trionfo tattico di Ducati, ma a che prezzo?
A Motegi Bagnaia ha beneficiato anche della pole position, un dettaglio che gli ha consentito di imporre subito il ritmo e non trovarsi nel traffico. Questione di velocità pura, quindi? O piuttosto di strategia di squadra, con una Ducati che non aveva alcun interesse a umiliare Bagnaia proprio nel giorno del titolo di Márquez?
Il dubbio aumenta se si considera la gestione della gara: fumo dalla GP25 negli ultimi giri, ansia nel box, Bagnaia che taglia il traguardo davanti a tutti mentre Márquez si accontenta di un secondo posto sufficiente a chiudere la partita iridata. Una perfetta fotografia da cartolina. Forse troppo perfetta.
Bagnaia rilanciato: siamo sicuri?
Il Mondiale MotoGP 2025 è chiuso, e appartiene a Marc Márquez. Resta aperta solo la corsa al secondo posto, dove Bagnaia avrebbe teoricamente ancora margini per recuperare su Alex Márquez. A questo punto la domanda: Ducati non vuole perdere la faccia avendo un ex campione del mondo dietro al Team Gresini, oppure preferisce alterare gli equilibri già fissati dal clan Maquez?
Il successo giapponese di Pecco Bagnaia, potrebbe essere interpretato come una concessione calcolata: un modo per mostrare al mondo che la GP25 funziona anche nelle mani di Bagnaia, senza però mettere in discussione chi sia il vero leader del progetto. Peccato, perchè tutto sommato la narrazione moto italiana che vince con pilota italiano, a noi piaceva.
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