Avere molte ore di attesa tra due voli può trasformarsi in un’occasione per visitare una città nuova.
Non sempre però è possibile lasciare il terminal: in alcuni casi servono documenti adeguati, autorizzazioni e tempi corretti per evitare di perdere la coincidenza. Vediamo insieme tutto ciò che è utile sapere prima di decidere se uscire o restare in aeroporto.
Lungo scalo: definizione e regole di base
Un lungo scalo è un intervallo tra due voli che supera il tempo minimo necessario per un semplice trasferimento. Ad esempio, una sosta di 8–10 ore tra due voli intercontinentali è considerata un lungo scalo. Durante questo periodo si può valutare se restare nel terminal o uscire per una visita breve alla città.
Nella maggior parte dei casi sì, ma dipende dalle regole del Paese in cui avviene lo scalo. Per uscire dall’aeroporto è necessario superare il controllo passaporti e quindi soddisfare i requisiti di ingresso previsti dallo Stato di transito. Se il Paese richiede un visto di transito o un visto turistico, occorre ottenerlo prima della partenza o al momento dell’arrivo, se previsto.
Dipende dal Paese. Alcuni Stati consentono l’ingresso senza visto ai cittadini UE o a determinate nazionalità. Altri richiedono un visto specifico per il transito. Le regole cambiano in base alle normative locali e alla tipologia del viaggio. È consigliabile verificare le indicazioni del Paese di scalo e le condizioni delle compagnie aeree.
All’interno dell’area Schengen non ci sono limiti particolari per i cittadini UE. Basta un documento d’identità valido per l’espatrio. Se provenienti da Paesi extra-Schengen, l’ingresso segue le regole del Codice Frontiere Schengen (Regolamento UE 2016/399) e può prevedere il controllo del passaporto e dei requisiti di ingresso.
Opzioni per sfruttare un lungo scalo
Le alternative principali sono:
– uscire dall’aeroporto e visitare la città;
– partecipare a escursioni organizzate pensate per i passeggeri in transito;
– restare all’interno del terminal sfruttando lounge, spazi relax e servizi dedicati ai viaggiatori.
Sì, se si dispone di almeno 6–7 ore libere e la città è facilmente raggiungibile. Gli aeroporti collegati tramite metropolitana o treni veloci facilitano gli spostamenti. Tuttavia, occorre pianificare bene i tempi di rientro.
In alcune città gli operatori locali o le compagnie aeree offrono tour guidati pensati per chi ha molte ore di attesa. Sono utili per evitare di calcolare tempi e spostamenti autonomamente. Richiedono però prenotazione e disponibilità compatibili con l’orario del volo successivo.
Le lounge offrono un ambiente tranquillo con servizi come cibo, bevande, Wi-Fi e docce. Sono ideali per riposare o lavorare. L’accesso può essere gratuito per alcune categorie di passeggeri o richiedere il pagamento di una tariffa.
Bagagli, controlli e rischi
Di norma i bagagli registrati vengono trasferiti automaticamente al volo successivo. È comunque consigliabile verificare al banco del check-in se il collegamento è garantito. Per i bagagli a mano occorre portarli con sé quando si esce dal terminal.
Molti aeroporti dispongono di depositi bagagli custoditi. È possibile verificare la presenza del servizio consultando il sito ufficiale dell’aeroporto nella sezione dedicata ai servizi ai passeggeri.
Se si perde la coincidenza dopo essere usciti dall’aeroporto, l’assistenza da parte della compagnia aerea non è garantita. È probabile dover acquistare un nuovo biglietto. Le compagnie aeree sono responsabili solo per i ritardi derivanti dalla loro organizzazione, non per quelli causati dal passeggero.
Dipende dal Paese, dal traffico e dal terminal. Occorre sempre tenere conto dei tempi per:
– controllo passaporti;
– sicurezza;
– eventuale controllo doganale;
– raggiungimento del gate.
Molti viaggiatori preferiscono rientrare almeno 2–3 ore prima della partenza del secondo volo. A questo proposito, vale la pena anche rileggere il nostro articolo su quanto tempo prima arrivare in aeroporto.
Tabella comparativa: cosa si può fare durante un lungo scalo
| Opzione | Cosa prevede | Quando è consigliata | Limiti |
|---|---|---|---|
| Uscire dall’aeroporto | Ingresso nel Paese di transito, visita breve alla città. | Scali di almeno 6–7 ore, città ben collegata all’aeroporto. | Serve rispettare norme di ingresso; rischio di perdere il volo se non si rispettano i tempi. |
| Escursioni organizzate | Tour guidati con rientro garantito nei tempi previsti. | Scali molto lunghi (anche 12–24 ore) in città con attrazioni facilmente raggiungibili. | Richiedono prenotazione; non disponibili in tutti gli aeroporti. |
| Lounge dell’aeroporto | Accesso a spazi riservati per riposo, lavoro, pasti e servizi. | Scali medi o brevi; viaggiatori che preferiscono rimanere vicino al gate. | In alcuni casi richiede un biglietto premium o una quota di ingresso. |
| Restare nel terminal | Attesa nelle aree comuni dell’aeroporto. | Quando il tempo è limitato o si desidera evitare rischi. | Comfort ridotto rispetto a lounge o escursioni. |
Riferimenti normativi
I principali riferimenti sono:
- Regolamento (UE) 2016/399 – Codice Frontiere Schengen: disciplina l’ingresso e l’uscita dagli Stati appartenenti all’area Schengen.
- Regolamento (CE) 810/2009 – Codice dei visti: stabilisce le condizioni per il rilascio dei visti di transito e di breve durata.
- Norme ENAC sul controllo di sicurezza e procedure aeroportuali.
- Linee guida IATA per i tempi minimi di trasferimento e per la gestione delle coincidenze.
Fonti: EURLex, Camera, Ministero Esteri, ENAC, IATA. Aggiornato il: 1 Dicembre 2025
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