Ford Colonia

I dipendenti Ford alla fabbrica di Colonia in sciopero contro i tagli del personale

I dipendenti degli impianti di Ford a Colonia hanno deciso di mobilitarsi contro i tagli del 14% del personale dell'azienda.

La decisione di Ford presa lo scorso autunno 2024 di tagliare il 14% della sua forza lavoro in Europa, e in particolare nei suoi impianti di Colonia, ovviamente non è stata gradita.

Per questo, la tensione è continuamente cresciuta e in questi giorni i dipendenti delle fabbriche della città tedesca, che ricordiamo sono state trasformate in stabilimenti solo per modelli elettrici, hanno annunciato uno sciopero a partire da mercoledì, in risposta al piano di ristrutturazione presentato dal colosso automobilistico statunitense.

Lo riporta Reuters, e a darne conferma è stato il capo del consiglio di fabbrica, che ha denunciato l’impatto sociale dei previsti tagli al personale. A Colonia oggi Ford produce le sue elettriche su base Volkswagen, la Explorer e la sorella coupé Capri che abbiamo provato qui.

Il declino di Ford in Europa

jim farley
Image: Ford

C’era una volta Ford. E in realtà c’è ancora, soprattutto negli USA dove grazie al Ford F-150 è tutt’ora il principale produttore automobilistico. In Europa le cose stanno andando diversamente, con una strategia non del tutto chiara che sembra voler dire che da Detroit non sembrino più molto interessati al Vecchio Continente.

Il costruttore giustifica questo declino, che l’ha visto passare da uno dei produttori più venduti a una quota inferiore al 4%, con una volontà di riposizionamento, più verso l’alto. Per questo l’abbandono di modelli quali la Fiesta e la Focus, che l’Amministratore Delegato Jim Farley ha definito “noiosi” (se lo dice lui), e la volontà di focalizzarsi su modelli del suo heritage, come il Bronco o la Mustang che dalle nostre parti non sono certo a buon mercato, e puntare tutto sull’elettrico.

Ford fu tra i primi costruttori a dire che dal 2030 in Europa avrebbe venduto solo elettriche, salvo un piccolo dietrofront nel 2024 che ha corretto il tiro dando spazio alla possibilità di vendere modelli endotermici anche dopo quella data, e fino al 2035 quando in teoria dovrebbe entrare in vigore lo stop dell’UE.

Il calo della domanda

E qui nascono i problemi. La decisione presa da Ford sarebbe legata alle sue  perdite economiche legate alla debole domanda di veicoli elettrici e al limitato supporto dei governi nella transizione verso questa nuova tecnologia. Una transizione che, per molti lavoratori, rischia però di trasformarsi in un licenziamento senza alternative reali.

Lo sciopero in Germania rappresenta un segnale forte e inequivocabile del malessere che sta attraversando l’intero settore automotive europeo, che ha visto altre proteste come quelle a Wolfsburg per la crisi di Volkswagen.

Il problema è che non era necessario muoversi così velocemente sull’elettrico in Europa e, soprattutto, nessuno ha chiesto a Ford di puntare su veicoli elettrici di fascia premium.

Per quanto la Mustang Mach-E sia per esempio una buona auto elettrica, e tutto sommato anche la Capri, la prima vera auto elettrica a un prezzo più accessibile è arrivata solo ora, la Puma Gen-E, e con un’autonomia un po’ sotto le aspettative. E, inoltre, al calo della domanda elettrica avrebbe potuto far fronte con la Fiesta e la Focus, che sebbene secondo l’AD siano noiosi, in Europa godevano ancora di un buon successo.