Rishi Sunak

Ford, BMW e Jaguar Land Rover chiedono chiarezza al Regno Unito

I costruttori automobilistici, e in particolare Ford, si sono espressi contro di posticipare il ban alle auto termiche nel Regno Unito

La decisione del Regno Unito, espressa tramite il primo ministro Rishi Sunak, di posticipare il divieto alle auto termiche di cinque anni dal 2030 al 2035, allineandosi quindi all’UE, ha destato perplessità ai produttori di automobili.

In particolare, Ford, BMW e JLR, che hanno fabbriche nel paese, chiedono chiarezza al governo, con Ford che pensa che ormai sia troppo tardi.

Le dichiarazioni delle case auto

La notizia, riportata da Automotive News UK e The Drive, riprende quanto dichiarato da Rishi Sunak, che insieme ai suoi ministri prenderà la decisione finale sul divieto precedentemente imposto da Boris Johnson entro la fine della settimana. La decisione porterebbe Londra ad allinearsi al divieto UE, e viene motivata come necessaria per non far gravare i costi della transizione sui cittadini.

Ford explorer elettrico

I produttori, però, non ci stanno. Lisa Brankin, CEO di Ford UK, dichiara che Ford “ha bisogno di tre cose dal governo del Regno Unito: ambizione, impegno e coerenza. Un allentamento sul divieto del 2030 comprometterebbe tutti e tre“.

La dichiarazione arriva certamente dallo sconcerto di una decisione del genere. Il precedente divieto ha fondamentalmente costretto tutte le case a investire milioni di dollari nel riconvertire le fabbriche, tolto che Ford stessa ha come obiettivo auto-imposto la volontà di vendere solo elettriche proprio a partire dal 2030. Nelle sue fabbriche inglesi, ha già investito 531 milioni di dollari, ma sono previsti altri ingenti investimenti programmati proprio con la scadenza del 2030. Il suo fastidio fa quindi intendere che il cambiamento della politica potrebbe compromettere i rendimenti di tali investimenti, specie dopo che la produzione di auto a combustione interna, e di auto cruciali come la Fiesta e la Focus, si è fermata nel primo caso, e rallentata nel secondo.

Rolls-Royce Amethyst Droptail

Anche altre case automobilistiche, meno pronte di Ford su una totale conversione all’elettrico, hanno espresso perplessità. BMW, che essendo proprietaria di Mini e Rolls-Royce gestisce i loro impianti produttivi rispettivamente a Oxford e Goodwood, dichiara che la proposta permetterebbe ai produttori di vendere auto ibride, a patto che presentino significative performance a emissioni zero, ma lamenta la mancanza di chiarezza su cosa significhi “significativa capacità di emissioni zero“.

Dubbi sul significato che sono arrivati anche da Jaguar Land Rover, che ha piani più delineati: Jaguar dovrebbe produrre solo elettriche dal 2025, addirittura. Quel che è certo è che probabilmente tutti i produttori, che ormai hanno investito ingenti somme nella produzione elettrica, come è da aspettarsi non accolgano di troppo favore qualsiasi passo indietro, né da Londra, né da Bruxelles.

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