Hyundai Connected Mobility tra servizi digitali e nuove soluzioni di mobilità

Robin Grant
07/05/2024

Hyundai Connected Mobility tra servizi digitali e nuove soluzioni di mobilità
Image: Hyundai

Hyundai Connected Mobility è la nuova divisione che guida Hyundai verso un approccio basato sul software con nuovi servizi di mobilità

Comprendendo la trasformazione dell’industria automobilistica, che sta passando da un modello basato sulla meccanica a uno basato sul software, Hyundai ha introdotto in Europa la nuova divisione Hyundai Connected Mobility.

Questa iniziativa mira a introdurre una gamma di servizi digitali in-auto e in-app insieme a soluzioni innovative di mobilità, garantendo un’esperienza cliente senza soluzione di continuità lungo tutto il ciclo di vita del veicolo, e sarà disponibile in tutte le auto Hyundai di prossima generazione accompagnando quella che è stata definita la “Rivoluzione della Connettività”, e il concetto dell’auto che passa dal possesso al suo utilizzo.

Cosa offre Hyundai Connected Mobility

Fondamentalmente, Hyundai Connected Mobility si basa su tre servizi: quelli di Mobilità, quelli relativi alle Auto Connesse e in ultimo servizi digitali basati sui dati.

I servizi di mobilità saranno offerti con il marchio Moceanun abbonamento che offre un’alternativa alla proprietà tradizionale, fornendo un accesso rapido e flessibile ai veicoli Hyundai attraverso un’interfaccia digitale senza soluzione di continuità, simile a quello che abbiamo visto per altri veicoli.

Hyundai Connected Mobility
Image: Hyundai

Un approccio nuovo per Hyundai, ma che soprattutto in Italia potrebbe avere un grande successo, visto quello riscontrato da servizi simili, e visto in generale l’aumento di formule leasing e noleggio sempre più flessibili. Inoltre, mirerebbe a rendere più democratico l’accesso ai veicoli elettrici ed elettrificati del marchio.

I servizi per le auto connesse sono invece pensati per migliorare l’esperienza di guida con un nuovo ecosistema, che sfrutti la piattaforma Bluelink già presente sulle vetture per implementare una gamma di servizi personalizzati e soddisfare le esigenze, garantendo che i clienti rimangano sempre connessi e quindi informati durante il viaggio.

Hyundai Connected Mobility
Image: Hyundai

E poi i servizi digitali, che abbracciano il nuovo paradigma di veicoli definiti dal software, appunto, e con i quali Hyundai intende proporre nuovi servizi con aggiornamenti regolari OTA, funzionalità su richiesta, pagamenti in auto e applicazioni V2X (vedi sotto), per usare l’auto come enorme power-bank. Per farlo, vuole sfruttare il proprio ecosistema globale, basandosi però anche sulla vicinanza ai clienti e sul loro feedback.

Anche per questo, l’approccio è diverso in ogni parte del mondo, e soprattutto in Europa con le sue severe leggi sulla protezione dei dati, enfatizzate dal Data Act degli scorsi mesi.

La Rivoluzione della Connettività

Secondo uno studio di Sigma Sensor Europe dello scorso anno, i consumatori hanno un approccio sempre più diverso alla connettività e il numero di clienti disposti a pagare per delle funzionalità di connettività è in continuo aumento, soprattutto per quanto riguarda uomini e uomini giovani.

Hyundai Connected Mobility
Image: Hyundai

Questo condiziona anche le nuove auto, oggi come sappiamo equipaggiate di sensori e telecamere, e di moduli LTE, 5G e/o WiFi che si uniscono a rispettive app e generano un enorme quantità di dati che raccontano lo stile di guida, le condizioni stradali, il traffico e molto altro. Questo permette ai costruttori di sviluppare nuovi servizi basandosi, in particolare, sugli ADAS che sfruttano i dati provenienti da telecamere e sensori per migliorare il comfort di guida e la sicurezza.

Inoltre, i veicoli connessi contribuiscono a rendere le autostrade più sicure, riducendo la congestione o prevenendo gli incidenti e anticipano la trasformazione definitiva della mobilità, quella della guida autonoma.

La connettività non riguarda solo strade più sicure, ma anche soluzioni di mobilità più intelligenti e sostenibili. Le tecnologie Vehicle-to-Everything (V2X), inclusi il Vehicle-to-Grid (V2G) e il Vehicle-to-Load (V2L), aprono anch’essi a nuove possibilità, e del resto Hyundai è stata tra le prime, con Ioniq 5, a introdurli.

La tecnologia V2L, ad esempio, consente alle auto elettriche che ne sono dotate di alimentare dispositivi esterni o persino altri veicoli, offrendo uno sguardo su un futuro in cui le auto fungono da enormi power bank. Nel frattempo, la tecnologia V2G consente il flusso bidirezionale di energia tra il veicolo e la rete elettrica, supportando la stabilità della rete e integrando più efficacemente le fonti di energia rinnovabile.

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