Yokohama non è più intoccabile. Nissan sta valutando la possibilità di vendere il suo quartier generale giapponese, una torre in vetro e acciaio affacciata sul golfo, realizzata ai tempi della gestione Ghosn. Una decisione estrema quella fatta trapelare da Nikkei, ma forse inevitabile, che segna il tono del nuovo piano di sopravvivenza dell’azienda.
Con una perdita di 670 miliardi di yen registrata a marzo e un nuovo CEO, Ivan Espinosa, appena insediato, il marchio giapponese non ha più margini d’attesa. Secondo fonti interne, la sede potrebbe essere ceduta con un’operazione di sale-and-leaseback, che permetterebbe all’azienda di continuare a usarla come inquilina, evitando così un trasferimento immediato.
Un taglio netto: fabbriche, modelli e personale

Il piano di rilancio non si limita alla sede. Sono già sette le fabbriche destinate alla chiusura, due delle quali in Giappone, mentre circa 20.000 posti di lavoro verranno tagliati a livello globale. A essere coinvolti anche 3.000 ingegneri della R&D, riassegnati a progetti interni di contenimento costi.
L’impatto si estende anche alla gamma: sei piattaforme saranno eliminate e lo sviluppo di diversi modelli è stato posticipato o congelato. Meno complessità produttiva, meno spesa, ma anche meno varietà in listino: la nuova Nissan sarà più snella, e spera, più redditizia.
Il futuro della Sentra si gioca in Mississippi

Un altro fronte aperto riguarda il mercato USA. Nissan valuta di spostare la produzione della Sentra, oggi costruita in Messico, negli Stati Uniti, più precisamente nello stabilimento di Canton, Mississippi, dove attualmente la capacità produttiva è utilizzata solo al 51%. Un modo per evitare i dazi sulle importazioni e mantenere viva una delle poche berline ancora richieste negli USA.
Decisioni difficili, resistenze interne

La vendita della sede di Yokohama non è ancora ufficiale. Alcuni dirigenti interni sarebbero contrari, temendo che un gesto così simbolico possa minare ulteriormente la fiducia nei vertici. Ma i numeri parlano chiaro: il bilancio va alleggerito, e ogni opzione è sul tavolo.