Da luglio, accedere ai servizi pubblici tramite SPID non sarà più gratuito per chi si affida a Infocert. Dopo Aruba, anche questo importante provider introdurrà un canone annuale di 5,98 euro. Si tratta di un cambio di rotta per uno strumento digitale che milioni di cittadini utilizzano quotidianamente per operazioni fondamentali. Viene infatti utilizzato dalla consultazione del fascicolo sanitario alla patente digitale, dall’ISEE al PagoPa per pagare il bollo auto.
Identità digitale: da diritto a servizio commerciale?
L’identità digitale è stata finora un bene pubblico fornito gratuitamente da diversi gestori privati accreditati, tra cui PosteID, che da solo gestisce oltre il 70% delle identità attive in Italia.
Ma l’annuncio di Infocert – dopo quello di Aruba – apre un interrogativo più ampio: ha senso far pagare i cittadini per l’accesso a un’identità digitale che serve per interfacciarsi con lo Stato?
I provider motivano la scelta con l’aumento dei costi operativi e con il ritardo nello stanziamento dei fondi promessi dal governo. Secondo l’Agenzia per l’Italia Digitale, i 42 milioni di euro previsti per sostenere i gestori sono “in fase di erogazione”. Ma fino ad allora, Infocert e Aruba hanno deciso di scaricare almeno in parte questi costi sugli utenti.
Le modalità del canone
Infocert ha comunicato che il canone non sarà automatico: gli utenti dovranno accettare esplicitamente il rinnovo. In caso contrario, non verrà addebitato nulla, ma si perderà l’accesso al servizio.
Il recesso è possibile via PEC o raccomandata. Nella comunicazione agli utenti, Infocert ricorda di aver garantito il servizio gratuitamente per dieci anni.
Rischi futuri e incertezze
Finché Poste Italiane manterrà il servizio gratuito, l’impatto per la maggioranza degli utenti sarà limitato. Tuttavia, se anche Poste decidesse di introdurre un canone, lo SPID rischierebbe di trasformarsi in un servizio commerciale, mettendo a rischio la gratuità dell’accesso digitale ai servizi pubblici.
Il tema è particolarmente delicato in un momento in cui la digitalizzazione della pubblica amministrazione viene promossa come leva di inclusione. Far pagare un canone anche minimo può creare nuove barriere d’accesso, in particolare per le fasce più vulnerabili. Alternativa? Passare all’autenticazione con Carta di Identià Elettronica, che non richiede l’intervento di aziende terze ed è sempre gratuita.