È entrato in vigore in questi giorni un emendamento della Lega al decreto Infrastrutture, approvato dal Parlamento, che stabilisce che gli autovelox non segnalati ufficialmente dai Comuni non potranno essere attivati. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha inviato una lettera all’ANCI, richiedendo che ogni ente locale trasmetta i dati completi sui dispositivi presenti sul proprio territorio.
L’obiettivo dichiarato è chiaro da anni: gli autovelox “non possono servire a fare cassa”, ma devono garantire sicurezza stradale.
Cosa prevede il decreto del 2024
Il decreto firmato da Salvini l’11 aprile 2024 introduce criteri più rigidi per l’utilizzo degli autovelox. Tra le principali misure:
- Devono essere collocati solo su tratti con elevata incidentalità certificata o difficoltà nella contestazione immediata, su provvedimento prefettizio;
- Necessaria la pre-segnalazione, con cartelli ed informazione almeno 1 km prima;
- Sono definite distanze minime tra dispositivi, ad esempio 4 km in autostrada e 200 m in aree urbane;
- Vietata l’installazione sotto i 50 km/h nei centri urbani o su extraurbane con limiti ridott).
Secondo la Cassazione, sentenza n. 10505/2024, le multe con autovelox approvati ma non omologati devono essere annullate. Questo ha generato ricorsi e difficoltà di applicazione delle sanzioni, con molti apparecchi sospesi .
Ma le amministrazioni non collaborano
I termini per l’adeguamento scadevano il 12 giugno 2025. Il MIT ha rilevato che circa il 25% delle amministrazioni non ha ancora trasmesso informazioni. Senza un censimento nazionale, la piena funzionalità degli strumenti resta sospesa e le multe rischiano di essere invalidate.
Il tema dell’uso improprio degli autovelox ha attirato critiche da associazioni come Codacons, che denunciano l’uso strumentale dei dispositivi come fonte di introiti per le casse comunali. Il decreto appena entrato in vigore punta a evitare queste derive, riportando il focus sulla prevenzione degli incidenti, non sulla penalizzazione dei cittadini.