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Truffa delle auto usate: come funziona il raggiro dei report falsi

Un sistema ingegnoso inganna i venditori privati di auto usate, sfruttando la richiesta di report falsi sulla storia del veicolo. Attenzione ai link sospetti.

Sta circolando in tutta Europa una truffa ben congegnata che colpisce chi mette in vendita la propria auto usata online. Il meccanismo è semplice, efficace e, soprattutto, redditizio per chi lo gestisce. Vittime ideali: i venditori privati che pubblicano annunci su piattaforme digitali. Obiettivo: ottenere piccole somme di denaro attraverso la richiesta di falsi report sulla storia del veicolo.

Come funziona la truffa

Il raggiro parte con un messaggio di apparente interesse. Un finto acquirente contatta il venditore dichiarandosi pronto ad acquistare l’auto senza alcuna trattativa, chiedendo però un report sulla cronologia del veicolo. Il trucco è nel link fornito: porta a un sito che sembra autentico, ma che in realtà è gestito dai truffatori. Solo il proprietario del mezzo, si legge nella comunicazione, può accedere al documento.

Il venditore, fidandosi, paga tra i 20 e i 60 euro per ottenere un report che spesso è vuoto, incompleto o addirittura inventato. Poco dopo, il contatto scompare e la trattativa si chiude nel nulla. Il danno è contenuto, ma moltiplicato per migliaia di casi in tutta Europa diventa estremamente lucrativo.

A rendere questa truffa particolarmente insidiosa è la sua diffusione capillare: viene replicata su più paesi e piattaforme, sfruttando siti falsi che restano attivi per 3-4 settimane prima di venire chiusi e riaperti sotto altri nomi. Il ciclo si ripete con costanza, alimentato da strumenti automatici che consentono di contattare migliaia di inserzionisti con poco sforzo.

Da dove arriva la truffa?

Secondo gli esperti di CARFAX, le tracce digitali dei responsabili portano verso l’Europa dell’Est, con nodi attivi in Romania, Bulgaria, Lituania e persino in Pakistan. L’azione delle autorità e dei gestori dei marketplace resta ancora troppo debole per bloccare in modo sistematico questo fenomeno.

Il consiglio agli utenti è di non cliccare su link esterni ricevuti via messaggio e di verificare sempre l’autenticità del sito a cui si accede per acquistare documenti. Nessun potenziale acquirente serio chiede a un privato di pagare per un report prima ancora di vedere l’auto. Se accade, è un segnale chiaro: si tratta di un tentativo di truffa.