La collaborazione tra Christian Horner e Red Bull, durata vent’anni, è giunta al termine. La rottura è confermata dai documenti ufficiali depositati il 13 agosto presso la Companies House, l’ente britannico che custodisce l’archivio pubblico delle società: da questa data Horner non figura più tra i direttori operativi di Red Bull Racing, Red Bull Technology, Red Bull Powertrains e Red Bull Powertrains 2026.
I dettagli della transizione
Horner era stato allontanato dal ruolo di team principal e CEO subito dopo il Gran Premio di Gran Bretagna del 2025, lasciando un vuoto gestionale non solo tecnico, ma anche amministrativo. Si era anche preso dell’idiota da Bernie Ecclestone.
A questo punto, la conferma della sua rimozione da titoli societari essenziali suggella la fine ufficiale del suo mandato. Al suo posto, è stato nominato Stefan Salzer, storico responsabile delle risorse umane di Red Bull GmbH, formalizzato come nuovo direttore già l’8 luglio, ma registrato ufficialmente solo nelle ultime ore. Insieme a Helmut Marko, ora Salzer completa la nuova triade di vertice della scuderia.
Nuova era e influenza austriaca
Questa operazione non è soltanto una riorganizzazione interna: segna una spinta verso un controllo più diretto da parte della componente austriaca dell’azienda madre. Con Salzer e Marko al comando, la direzione di Milton Keynes sembra ora più allineata con Vienna.
Durante la sua guida, Christian Horner ha portato Red Bull a conquistare otto titoli mondiali piloti e sei titoli costruttori, diventando una figura centrale nella storia recente della Formula 1. Ora è libero di intraprendere nuove strade: si parla già di un possibile ritorno in pista, magari con un ruolo dirigenziale in un altro team, sulla scia di figure come Toto Wolff.
