Red Bull utilizza sistemi di elaborazione che generano 4 miliardi di calcoli per gestire la gara di Verstappen. Dati su gomme, tempi e traffico vengono analizzati in tempo reale per definire le decisioni strategiche.
La velocità della Formula 1 non si misura solo in pista. Dietro le quinte, il team Oracle Red Bull Racing elabora una mole impressionante di dati per ottimizzare ogni decisione, dalla scelta degli pneumatici alla strategia di gara. Durante ogni weekend di gara, vengono analizzate 4 miliardi di equazioni, grazie a una rete di circa 800 sensori integrati nella monoposto di Max Verstappen.
Dati in tempo reale tra pista e quartier generale
Ogni componente della RB21, dalla carrozzeria all’elettronica, comunica in tempo reale con il centro operativo Red Bull a Milton Keynes, nel Regno Unito. Grazie alla rete in fibra ottica fornita da AT&T, le informazioni viaggiano istantaneamente tra il circuito e la base. Queste trasmissioni invisibili al pubblico sono fondamentali per decidere in frazioni di secondo.
“La quantità di analisi è continua,” ha spiegato Verstappen. “Più informazioni arrivano ai box e a Milton Keynes, più possono aiutarmi durante la corsa.”
Simulazioni Monte Carlo: il cuore della strategia
Il sistema di analisi sfrutta le simulazioni Monte Carlo, una tecnica statistica che permette di prevedere l’esito di milioni di scenari diversi. In pratica, viene calcolato tutto: consumo carburante, usura degli pneumatici, comportamento dell’aerodinamica, reazioni al cambiamento delle condizioni. Solo prima della partenza vengono eseguiti due miliardi di calcoli, e altri due durante la gara vera e propria.
Ogni scelta – dal tipo di ala posteriore da montare alla gestione delle gomme – viene supportata da questa enorme potenza di calcolo, che coinvolge oltre 120 tecnici solo per l’analisi dati.
Una tecnologia al servizio della guida
Gli 800 sensori non sono semplici accessori applicati alla vettura, ma sono integrati sin dalla fase di progettazione. Rilevano dati su freni, assetti, sospensioni, aerodinamica, temperature e carichi. Ma non solo: Verstappen riceve anche aggiornamenti sulle condizioni di gara e sul comportamento dei concorrenti, sempre in tempo reale.
“Se tutto va bene, non parlano molto,” ha detto scherzosamente il pilota olandese. “Ma quando la gara è più complicata, avere più dati è fondamentale.”
Con il nuovo tetto di spesa di 140 milioni di dollari imposto dalla Formula 1 nel 2025, anche la gestione dei dati deve essere efficiente. Red Bull ha quindi scelto di affidarsi al cloud, evitando l’acquisto di server fisici e risparmiando risorse. Il contributo di Oracle e AT&T, in questo senso, è centrale nel contenere i costi e garantire flessibilità operativa.
Verso il 2026: più dati, più cambiamenti
Il 2026 porterà una rivoluzione tecnica: nuovi telai, propulsori ibridi rinnovati, carburanti sostenibili e ali mobili per favorire i sorpassi. Il lavoro di raccolta e analisi dati svolto finora servirà a preparare il team ad affrontare questo cambiamento con un vantaggio competitivo solido.
Verstappen, quattro volte campione del mondo, afferma di avere grande fiducia nei suoi ingegneri: “Certo che guardo i dati, ma sappiamo che c’è un team di professionisti che analizza ogni dettaglio per ottenere sempre di più.”
Il fattore umano resta centrale
Nonostante la complessità dei numeri, Verstappen è convinto che il pilota resti l’elemento decisivo. “Alla fine, credo che il pilota sia ancora il sensore più importante dell’auto,” ha dichiarato. Ed è proprio questo equilibrio tra precisione ingegneristica e sensibilità umana a rendere la Formula 1 uno degli sport più affascinanti e complessi del mondo.
Fonte: Popular Science. Aggiornamento 22 Novembre.
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