Quando si parla di scioperi nel settore ferroviario, una delle prime domande che si pongono i viaggiatori riguarda la possibilità di spostarsi nelle ore di maggiore affluenza.
Proprio per questo motivo esistono le fasce di garanzia, periodi orari in cui le aziende ferroviarie sono obbligate a garantire un servizio minimo essenziale. Queste fasce non sono decise arbitrariamente, ma sono regolate da accordi settoriali e norme di legge che bilanciano il diritto allo sciopero dei lavoratori con quello alla mobilità dei cittadini. Vediamo cosa sono e come funzionano.
Le fasce di garanzia sono periodi orari durante i quali, anche in caso di sciopero, il servizio di trasporto pubblico deve essere garantito. Si tratta di una misura prevista dalla legge italiana per tutelare i diritti dei cittadini, in particolare di chi si sposta per motivi di lavoro, studio o necessità.
Introdotte dalla legge 146 del 1990 e successivamente regolate dalla Commissione di Garanzia sugli scioperi, queste fasce rappresentano un compromesso tra il diritto dei lavoratori a scioperare e quello degli utenti a potersi muovere.
Secondo il documento “Discipline di Settore” redatto dalla Commissione di Garanzia sugli scioperi, il servizio minimo deve essere garantito per un totale di sei ore, suddivise su due fasce (mattino e pomeriggio), in quei periodi coincidenti con la massima richiesta di utenza.
Nel trasporto aereo, negli scioperi nazionali si applicano fasce di tutela tra le 7:00 e le 10:00 e tra le 18:00 e le 21:00.
Le fasce di garanzia si applicano esclusivamente durante gli scioperi proclamati nel settore del trasporto pubblico. L’obiettivo è evitare che la sospensione totale del servizio causi danni gravi alla collettività, soprattutto nelle ore di maggiore affluenza.
Le aziende di trasporto sono obbligate a mantenere attivi i servizi in due momenti della giornata: una fascia mattutina e una pomeridiana, che variano in base alla città e al tipo di trasporto. Ad esempio, nelle grandi città italiane le fasce più comuni sono dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00.
In questi intervalli, autobus, tram, metropolitane e treni regionali devono circolare regolarmente, anche se con una frequenza ridotta rispetto al normale.
Gli orari delle fasce di garanzia vengono stabiliti dalle aziende di trasporto in accordo con le autorità locali e la Commissione di Garanzia. Ogni città o rete ferroviaria può avere orari leggermente diversi, purché vengano rispettati i criteri di tutela per gli utenti.
I dettagli operativi sono comunicati con anticipo tramite i siti ufficiali delle aziende di trasporto, i comunicati stampa e i pannelli informativi presenti nelle stazioni.
Al di fuori delle fasce di garanzia, le corse possono essere sospese, ridotte o cancellate. In queste ore, i lavoratori del settore hanno la possibilità di aderire allo sciopero senza vincoli, e quindi il servizio può risultare irregolare o assente.
È importante sapere che le aziende sono tenute a comunicare in modo trasparente quali corse saranno garantite e quali no. In caso contrario, l’interruzione del servizio potrebbe essere considerata illegittima.
Secondo il documento “Disciplina delle prestazioni indispensabili” del trasporto ferroviario, le fasce di garanzia sono definite così:
Nei giorni feriali: dalle ore 6:00 alle ore 9:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00
Nei giorni festivi: dalle ore 7:00 alle ore 10:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00
Queste fasce sono previste dall’Accordo ferroviario (23 novembre 1999) e sono state aggiornate con provvedimenti intervenuti successivamente con la Commissione di Garanzia.
Le fasce di garanzia rappresentano una forma di mediazione tra due diritti costituzionali: quello allo sciopero e quello alla mobilità. Non eliminano i disagi, ma ne riducono l’impatto, soprattutto per i pendolari e per chi non ha alternative al trasporto pubblico.
Grazie a questo sistema, anche nei giorni più critici, è possibile pianificare gli spostamenti con un minimo di certezza, evitando blocchi totali e situazioni caotiche.
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