La Corte Suprema del Delaware potrebbe obbligare Tesla a registrare un onere contabile da 26 miliardi di dollari per il pacchetto retributivo 2018 di Elon Musk.
Tesla si trova al centro di una vicenda legale che potrebbe avere effetti contabili devastanti. Il cuore della disputa è il pacchetto retributivo del 2018 destinato a Elon Musk, del valore iniziale di 2,3 miliardi di dollari in stock option, poi salito fino a circa 116 miliardi di dollari in base all’attuale capitalizzazione di mercato.
La Corte Suprema del Delaware è chiamata a decidere se confermare la sentenza del gennaio 2024 della cancelliera Kathaleen McCormick, che ha annullato il piano retributivo. Secondo McCormick, il consiglio di amministrazione non sarebbe stato sufficientemente indipendente da Musk, e gli azionisti non sarebbero stati adeguatamente informati.
L’impatto contabile per Tesla
Nel caso in cui la Corte confermasse l’annullamento del pacchetto originario, Tesla sarebbe tenuta a registrare un nuovo onere contabile di 26 miliardi di dollari legato a un piano sostitutivo approvato dal board nell’agosto 2025. Questo rappresenterebbe oltre la metà del reddito netto cumulato dal 2019 a oggi.
La cifra si tradurrebbe in una riduzione media di 3,25 miliardi di dollari per ciascuno degli otto trimestri futuri, superando i risultati netti registrati in 21 degli ultimi 25 trimestri.
La vicenda ha attirato critiche da più fronti. Secondo Brian Dunn, direttore dell’Institute for Compensation Studies della Cornell University, Tesla non avrebbe seguito pratiche coerenti con la tutela fiduciaria. Il pacchetto sarebbe un modo per trasferire ricchezza dagli azionisti al principale azionista.
Il nuovo pacchetto da 1 trilione di dollari, approvato nel novembre 2025 dagli azionisti, si somma alla complessità. Questo piano prevede un’erogazione dilazionata su dieci anni, vincolata al raggiungimento di traguardi di capitalizzazione e redditività estremi.
Contesto finanziario difficile per Tesla
Tutto ciò avviene mentre Tesla affronta un calo di redditività. Nel terzo trimestre 2025, l’utile netto è sceso a 1,37 miliardi di dollari, con una flessione del 37% rispetto all’anno precedente, a fronte però di ricavi record da 28,1 miliardi.
Il reddito operativo si è contratto del 40%, penalizzato da vendite in calo, fine degli incentivi pubblici per i modelli elettrici, e investimenti in progetti rischiosi come i robot umanoidi.
La Corte Suprema del Delaware ha tenuto udienze orali il 15 ottobre. La decisione finale potrebbe riscrivere la storia contabile della casa texana, con effetti su bilancio, valore di mercato e governance aziendale.
La sentenza attesa potrebbe anche avere ricadute su futuri modelli retributivi nei confronti dei top manager delle Big Tech. In un mercato sensibile agli equilibri interni e alla trasparenza verso gli investitori, il caso Musk si conferma come un banco di prova globale per la tenuta delle strutture di controllo aziendale.
Fonti: Reuters, NPR, Axios. Aggiornamento 21 Novembre.
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