La qualità iniziale delle auto nuove è in lieve miglioramento, ma l’esperienza al volante resta segnata da un fattore sempre più critico: la tecnologia di bordo. Lo evidenzia il nuovo Initial Quality Study 2025 di J.D. Power, basato sulle risposte di quasi 93.000 automobilisti statunitensi, raccolte dopo 90 giorni di utilizzo del veicolo.
La media dei problemi scende da 194 a 192 ogni 100 auto. Ma questa leggera flessione non basta a compensare l’irritazione degli utenti, soprattutto per quanto riguarda il funzionamento dei sistemi infotainment.
Troppa tecnologia, poca praticità
Gli schermi touchscreen sono diventati protagonisti degli abitacoli, ma non sempre in modo positivo. Secondo l’indagine, proprio questi dispositivi concentrano oltre il 22% dei problemi segnalati, con una media di 42,6 segnalazioni ogni 100 veicoli.
Tante funzioni base – dal volume della radio alla temperatura interna – sono state nascoste dietro menu complessi e poco intuitivi. Il risultato? Molti marchi stanno tornando a comandi fisici per le funzioni essenziali, seguendo un trend sempre più richiesto dagli utenti.
I marchi più affidabili? Giappone in testa

Tra i brand analizzati, Lexus ottiene il miglior risultato con 166 problemi ogni 100 veicoli, confermandosi leader assoluto. Tra i generalisti, il primo posto spetta a Nissan (169), seguita da Hyundai (173) e Chevrolet (178). Non mancano però le sorprese: le auto plug-in hybrid registrano la maggiore incidenza di problemi (237 PP100), seguite dalle elettriche (212), mentre i modelli a benzina e ibridi tradizionali risultano decisamente più affidabili.
I veicoli presentati per la prima volta nel 2025 fanno registrare i dati peggiori dell’intera classifica, con una media di 203 problemi ogni 100 auto. L’introduzione di nuove piattaforme tecnologiche, infatti, si accompagna spesso a errori di gioventù che il mercato non perdona.
Tra i modelli con le prestazioni migliori svetta la Porsche 911, con appena 116 problemi ogni 100 auto.

Anche gli impianti produttivi vengono valutati. Il miglior stabilimento, secondo J.D. Power, è quello Magna Steyr-BMW di Graz (Austria), mentre Toyota si distingue per l’affidabilità delle linee produttive in Canada, Kentucky e Giappone.
Un’indagine sempre più completa
Lo studio IQS analizza 10 macroaree, tra cui infotainment, ergonomia, propulsione, comfort di seduta e assistenza alla guida. Le risposte vengono integrate con i dati reali di assistenza raccolti dalle officine autorizzate. Una metodologia sempre più precisa, che misura non solo i difetti materiali, ma anche le difficoltà d’uso e l’adattamento dell’utente alla tecnologia.
Nel 2025, la qualità iniziale delle auto migliora, ma resta condizionata dalla crescente complessità tecnologica: un equilibrio delicato tra innovazione e semplicità d’uso che le case automobilistiche dovranno gestire con maggiore attenzione.