Il “boom” delle auto elettriche in Italia è una bufala

Gianluca Pezzi
03/12/2020

Il “boom” delle auto elettriche in Italia è una bufala

Quanto piace alla stampa italiana parlare di “boom” di auto elettriche, ma è davvero così? Leggendo i dati diffusi da UNRAE si scopre che è l’esatto contrario: si tratta di un vero e proprio “flop”. I dati sono dati, ed è importanti saperli interpretare: quando si guarda solo nella direzione verso la quale si vuole guardare, non si fa un servizio ai lettori. Certo, possiamo capire il noto sito di fanboy che vorrebbe rendere elettrico qualsiasi cosa per partito preso e che da del retrogrado a chi osa affermare il contrario, ma è francamente difficile intuire le motivazioni di tutti gli altri.

Andiamo allora a vedere la tabella delle immatricolazioni per alimentazione con i dati di Novembre 2020, che possiamo considerare quasi definitivi per il 2020:

immatricolazione per alimentazione

E’ chiaro che se ci si concentra sulle variazioni percentuali, sembra che sia avvenuto un terremoto. Invece no, perché se un mercato passa dallo 0 netto a qualcosa in più, la percentuale di crescita sarà altissima, come ovvio. Osserviamo quindi l’ultima colonna, ovvero la quota di mercato gennnaio/novembre 2020 e 2019: l’elettrico passa da 0,4 a 1,7. Il gioco dei disinformatori è fatto, grazie ad uno strabiliante + 576 %. Gli italiani hanno deciso tutto ad un tratto di passare all’elettrico? La risposta è NO.

Guardiamo allora i numeri “puri” delle immatricolazioni: le elettriche vendute nel 2020 sono 16.652. Il tutto, va ricordato e sottolineato, grazie ad una massiccia campagna mediatica e grazie ai super incentivi del governo che si sommano a quelli regionali ed in alcuni casi a quelli cittadini. Un mucchio di soldi pubblici di noi contribuenti che anziché essere usati per sistemare strade, ponti e viabilità, sono stati spesi per finanziare un prodotto che altrimenti nessuno comprerebbe, come ci dicono i dati del 2019. Non solo, l’incentivazione “spinta” ha creato una stortura del mercato, basti pensare che in Piemonte, sommando gli incentivi, la 500 elettrica arrivava a costare solo 3.900 euro. Sia chiaro, sempre meglio la 500 elettrica piuttosto del bonus mobilità finito con i monopattini comprati e rivenduti il giorno stesso, cosa che si è ripetuta con i tablet del bonus banda larga. Tornando a noi, 16.652 immatricolazioni sono un successo? No, sono vero e proprio un flop se controlliamo il venduto delle altre alimentazioni.

Osserviamo il metano, che non ha alcun appoggio mediatico e anzi viene preso in giro da molti, non gode di incentivi paragonabili a quelli dell’elettrico, e soprattutto non gode di un’ampia scelta tra le auto nuove. E’ una alimentazione più ecologica dell’elettrico, vista la possibilità di utilizzare il biometano, matura e disponibile oggi senza la necessità di investimenti di miliardi di euro. Eppure, nonostante ciò, il numero modelli a metano in gamma si è sempre più assottigliato, ed anche per questo motivo è difficile ottenere sconti: le auto a metano si vedono senza particolari problemi di “piazzali pieni” e di “invenduto”. Chi vuole un’auto a metano deve quasi “combattere” con il concessionario, che spesso propone invece una vettura che ha già in casa, cercando di dissuadere il cliente dirottandolo su altre scelte. Ebbene, a fronte di queste considerazioni il metano tiene, toccando un dignitoso 2,4 % con un piccolissimo aumento rispetto al 2019, che nel caso dell’elettrico sarebbe stato sicuramente celebrato con fuochi d’artificio e feste in piazza. I numeri ci parlano di 24.248 immatricolazioni, che non sarebbero molte, ma che a questo punto sono moltissime rispetto all’elettrico. Con un minimo di sarcasmo, a questo punto potremmo parlare di “boom boom” del metano.

Diverso, e qui ci vorrebbe più onestà intellettuale, se andiamo a considerare il mercato dell’elettrificato. Si perché “elettrificato” ed “elettrico” sono due prodotti diversi. Elettrificato comprende le ibride (full e mild), le ibride plug-in e, se vogliamo, anche le elettriche. In questo caso i numeri sono alti, è vero. Ma è anche vero che se qualcuno non si fosse messo in testa di combattere il diesel con motivazioni nulle dal punto di vista scientifico, e con tanti blocchi del traffico, divieti di accesso e ZTL poco plausibili, il gasolio sarebbe ancora il carburante preferito dagli italiani. Qualcuno ha letteralmente terrorizzato il cliente italiano, che abbandona il diesel senza neanche troppe convinzioni.

Siamo contro all’elettrico? No, casomai è il contrario. Siamo sicuramente contro al “pensiero unico” che vede l’auto elettrica come la panacea di tutti i mali del traffico e dell’inquinamento. Siamo contro chi nasconde la testa sotto la sabbia di fronte. a problemi reali. Sono i soloni che pontificano sui soliti siti, che mai diranno una parola su dove arrivano i materiali con i quali vengono prodotte le batterie, e neanche su dove e come verranno smaltite una volta terminato il loro lavoro. Per non parlare dei personaggi carismatici per i quali l’elettricità non ha un costo, ai quali se si chiede da dove arriva e come viene prodotta l’energia elettrica usata per la ricarica rispondono sempre con motivazioni fantasiose ed utopiche. Un po’ come i fanboy che fanno paragoni tra l’Italia con il Regno Unito, la Spagna, la Francia, la Germania ma anche il Belgio e la Finlandia, dimenticando che sono tutti Paesi che hanno a disposizione centrali nucleari sul proprio territorio. E la Norvegia? La Norvegia usa l’estrazione del petrolio per finanziare l’elettrico, ma non fatelo sapere ai fanboy.

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