Progetto Leva: così Lotus vuole costruire supercar elettriche leggere

Robin Grant
28/09/2021

Progetto Leva: così Lotus vuole costruire supercar elettriche leggere

Le auto elettriche, tra i diversi difetti che hanno, aggiungono quello di essere molto pesanti  a causa di un loro elemento strutturale: la batteria. E se sul mercato ci sono delle supercar elettriche molto emozionanti, ma comunque pesanti, Lotus, con il Progetto Leva, punta a realizzare dei mezzi velocissimi e leggeressimi.

La causa automobilistica britannica, da qualche tempo sotto l’ala di Geely insieme a Volvo, fa della leggerezza il suo asso nella manica, ed è anche piuttosto avanti nello sviluppo di supercar a batteria. Proprio Geely, come ha ridato vita a Volvo, così ha fornito i fondi necessari a Lotus per il passaggio all’elettrico, al punto che ora punta all’elettrificazione completa delle sue vetture e della sua struttura.

Progetto Leva: la prima di quattro nuove architetture

Dopo il rilancio da parte del gruppo cinese, ad aprile del 2021 Lotus ha dichiarato che i suoi obiettivi per i prossimi anni includono la realizzazione di quattro nuovi pianali, di cui tre completamente elettrici. Negli scorsi giorni, Lotus ha poi dato maggiori dettagli sulla sua idea di vetture a batteria pubblicando immagini dell’architettura parte del progetto Leva, quella appunto dedicata alle supercar elettriche leggere.

Progetto Leva

Tali vetture sembrerebbero rese possibili da un piccolo telaio posteriore, completamente nuovo, più leggero di quello della Lotus Empira V6, l’ultima Lotus con motore termico (a detta della casa). Il piccolo telaio è realizzato mediante alluminio pressofuso ed è in grado di supportare diverse configurazioni del motore.

Per quanto riguarda gli accumulatori, l’approccio tradizionale e oggi più usato è quello detto “Skateboard“, ovvero quando una grande lastra di batterie riempie il pavimento della vettura tra i due assi . Questo layout dà modo di realizzare vetture 2+2 con passo di almeno 2,6 metri sfruttando pacchi batteria da 66,5 kWh e con potenza massima di 470 CV a motore singolo, e fino a 872 CV con motore doppio.

Quando lo skateboard non va bene

Tuttavia, per le auto sportive a due posti quali quelle di Lotus, lo Skaetboard perde di efficacia. In questa tipologia di auto serve un’altezza di marcia e un’altezza del veicolo inferiore: per questo, il marchio britannico farà uso della configurazione “a petto“, utile a non mettere l’abitacolo sopra la lastra di bartterie. Nel layout “a petto”, la batteria è al centro, esattamente nella posizione del motore delle Lotus termiche. È una configurazione che pare stia piacendo ai costruttori di supercar, visto che anche Porsche l’ha usata per la concept Mission R.

Progetto Leva

La posizione centrale della batteria del Progetto Leva, secondo Lotus, può dare vita a due configurazioni:

  • Un passo di almeno 2,4 metri per le supercar elettriche più piccole (per fare un confronto, la Elise ha un passo di 2,3m), con capienza dell’accumulatore di 66,4 kWh e potenza a singolo motore fino a 470 CV;
  • Un passo di almeno 2,6 metri per le supercar elettriche a due posti più grandi (come la Lotus Esprit), con doppio motore e capienza della batteria di 99,6 kWh.

Perché il progetto Leva è importante

Il progetto Leva, quindi, diventa tanto importante quanto lo fu, nel 1996, il pianale che diede vita alla Elise. Un vero progetto “alla Lotus”, che ha permesso di ridurre il peso e massimizzare prestazioni, efficienza e sicurezza, tutte insite nella struttura del pianale fin dall’inizio, e proprio la struttura viene usata come alloggiamento della batteria, rimuovendo i sottolineai e ottimizzando le componenti delle sospensioni multi-link.

Progetto Leva

Ci sarà ancora un po’ da aspettare, visto che le prime Lotus su progetto Leva arriveranno minimo nel 2026. Tuttavia, tale architettura potrebbe essere utilizzata da altri costruttori molto prima, in quanto Lotus la darà in uso a terzi grazie alla consulenza di Lotus Engineering.

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