Non solo auto elettriche: i crediti di carbonio alla base del vero successo di Tesla

Gianluca Pezzi
19/02/2024

Non solo auto elettriche: i crediti di carbonio alla base del vero successo di Tesla
Image: Milancsi @ Unsplash

Il ruolo cruciale dei crediti di carbonio nel successo finanziario di Tesla e come questi incentivi ambientali contribuiscono alla crescita e all’innovazione della casa di Elon Musk.

Tesla, la casa automobilistica guidata da Elon Musk, non è solo conosciuta per le sue innovative auto elettriche, ma anche per la sua abilità nel sfruttare i crediti di carbonio, un aspetto fondamentale ma spesso sottovalutato del suo successo finanziario. Nel corso degli anni, Tesla ha accumulato ingenti profitti vendendo crediti normativi alle case automobilistiche di tutto il mondo. Ma cosa sono esattamente questi crediti di carbonio e perché sono così cruciali per Tesla?

Cosa sono e come funzionano i crediti normativi

inquinamento CO2 emissioni
Image: Yayimages

Un credito di carbonio è un certificato negoziabile dal valore pari ad una tonnellata di CO2 equivalente non emessa o assorbita. In pratica, rappresenta la rimozione di una tonnellata di CO2 equivalente dall’atmosfera.

I crediti di carbonio sono incentivi previsti dalle leggi ambientali in diverse parti del mondo, tra cui Europa, Cina e California, per incoraggiare i costruttori automobilistici a produrre veicoli con emissioni più basse. Questi crediti vengono assegnati alle aziende in base alle emissioni delle loro flotte automobilistiche, premiando chi riesce a mantenere le emissioni al di sotto di determinati livelli.

Quando un costruttore supera i requisiti di emissioni, accumula crediti di carbonio che può successivamente vendere ad altri produttori automobilistici che non riescono a rispettare le normative. In questo modo, i costruttori “meno attenti” possono acquistare crediti per compensare il loro deficit e evitare multe salate.

Il ruolo dei crediti normativi per Tesla

Tesla Logo
Image: PxHere

Tesla, concentrando la sua produzione unicamente su veicoli elettrici, si posiziona in una situazione di vantaggio nel panorama dei crediti di carbonio. In questo modo si trova a beneficiare di un eccesso di questi crediti, grazie alle emissioni zero prodotte dalle proprie automobili, disponendo così della facoltà di commercializzarli verso altri produttori automobilistici in cerca di compensazioni.

Tale meccanismo rappresenta una leva finanziaria di non trascurabile importanza, avendo avuto un ruolo di primo piano nel sostenere l’espansione economica dell’azienda.

Valore dei crediti di carbonio per Tesla ed il loro impatto finanziario

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Image: Jenny Ueberberg on Unsplash

I dettagli esatti degli accordi commerciali tra Tesla e altri produttori automobilistici non sono sempre trasparenti, ma sappiamo che i crediti normativi rappresentano una percentuale significativa del fatturato totale di Tesla. Su un fatturato di 77 miliardi di euro, ad esempio, i crediti normativi possono costituire fino all’1,4% del totale, senza impattare negativamente sul bilancio aziendale.

L’incasso derivante dalla vendita di crediti normativi ha un impatto diretto sui profitti di Tesla, contribuendo a sostenere le attività operative e di ricerca e sviluppo. Inoltre, questi profitti supplementari consentono all’azienda di reinvestire nelle iniziative di espansione e innovazione, consolidando ulteriormente la propria posizione nel mercato automobilistico globale.

Per dare l’idea, al momento le cifre si aggirano a 1,8 miliardi di dollari nel 2023, che diventano quasi 9 miliardi di dollari dal 2009, ovvero rispettivamente 1,67 e 8,4 miliardi di euro. Un vantaggio competitivo notevole, considerando che si tratta di un flusso di denaro che arriva dai concorrenti diretti.

Non sarà così per sempre

Carlos Tavares Stellatins
Image: Stellantis

Attenzione, perché non tutti vogliono più perseguire questa strada. Le prospettive future per l’acquisto di crediti di carbonio potrebbero infatti presto registrare un cambiamento significativo. In testa al movimento c’è Carlos Tavares, CEO di Stellantis, che ha assunto una posizione ferma, escludendo categoricamente l’acquisto di qualsiasi credito di carbonio. Questa decisione non è nemmeno considerata materia di discussione, come sottolineato da Tim Kuniskis, CEO dei marchi Dodge e Ram, segnalando una potenziale svolta nelle strategie aziendali riguardanti le emissioni. Ed è facile immaginare che, dopo Stellantis, altri gruppi prenderanno decisioni simili.

Fonti: Bloomberg, Automotive News

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