Drive My Car: un viaggio attraverso il Giappone su una Saab 900 turbo rossa

Drive My Car è un film giapponese candidato a 4 premi oscar dove tramite una Saab 900 turbo rossa si esalta anche il rapporto con l’auto
drive my car drive my car
drive my car

Drive My Car potrebbe essere per gli italiani un nuovo “Parasite“: la pellicola sudcoreana, due anni fa, prima di vincere gli Oscar era pressoché sconosciuta in Italia, divenendo poi un vero e proprio caso mediatico. Promette bene anche questo film giapponese, già vincitore del titolo di “Miglior Film Straniero”  ai Golden Globes 2021, è ora candidata a 4 premi Oscar (Miglior Film, Miglior Film Straniero, Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura non originale).

Drive My Car è stato diretto dal regista Ryusuke Hamaguchi, ed è l’adattamento cinematografico dell’omonimo racconto di Haruki Murakami, parte della raccolta “Uomini senza donne”. Murakami del resto non ha bisogno di presentazioni: è probabilmente lo scrittore giapponese più conosciuto al mondo, autore di opere quali “Norwegian Wood” (1984), “Kafka sulla spiaggia” e dei tre volumi di “1Q84“, pubblicati tra il 2009 e il 2010.

Drive My Car: la protagonista è proprio la Saab

Senza fare spoiler, il film racconta di Yusuke, attore e regista teatrale, che deve scendere a patti con la morte della moglie Oto e del rapporto che avevano in vita, dai quali non si è più ripreso. Due anni dopo il lutto, gli viene chiesto di mettere in scena Zio Vanja di Čechov a un festival teatrale di Hiroshima. Abituato a guidare la sua Saab 900 turbo rossa, da quando accetta l’incarico passa da essere autista a passeggero, in quanto per obblighi lavorativi non può lavorare. L’auto viene quindi guidata dalla giovane autista Misaki, e i tre (Saab compresa) creeranno un forte legame, che li porterà a viaggiare per diverse aree del Giappone e non solo.

Proprio la Saab 900 turbo è però la vera protagonista del film. Spicca nella sua veste rossa nella magnifica fotografia della pellicola, a contrasto con scenari freddi e spesso bianco-grigi delle città giapponesi e, più in generale, del paesaggio; o ancora del bianco della neve nell’Hokkaido. È sulla Saab, che macina efficiente migliaia di km, che avvengono i dialoghi e molte delle scene più cruciali del film. Ancora, la Saab è la vera e propria compagna di Yusuke, non solo perché letteralmente lo accompagna nei suoi spostamenti, ma perché lo aiuta, tramite la voce registrata della moglie riprodotta dalle cassette, a memorizzare i copioni. Yusuke, infatti, studia mentre guida all’inizio, e mentre è seduto sul divanetto posteriore nel resto del film, il tutto con il silenzioso e mai polemico consenso dell’autista Misaki.

Auto al cinema

Chi usa tanto l’auto saprà sicuramente riconoscersi: quante volte la vettura ci accompagna non solo fisicamente, ma anche facendoci da riproduttore musicale, o da lettrice di libri, o anche da piacevole fonte d’intrattenimento quando ascoltiamo i podcast. Il film certamente ci accompagna nel percorso introspettivo di Yusuke, della sua rinascita e accettazione dei fatti spiacevoli accaduti nella sua vita. Ma è prima di tutto un’esaltazione del rapporto con la propria vettura. Lo stesso protagonista è restio a far guidare agli altri la propria auto, scelta con cura, proprio perché la sente come una parte di sé.

L’auto è protagonista di Drive My Car, infine, anche perché spesso vediamo il mondo, il Giappone attraverso i suoi “occhi”: sono numerose le inquadrature sul cruscotto, con visuale del parabrezza, che ci mostrano i paesaggi e le strade letteralmente filtrati attraverso lo “sguardo” di una Saab 900. Tra l’altro, sembra che i produttori abbiano simpatizzato con le auto scandinave: l’unica altra auto riconoscibile durante il film è, infatti, una Volvo V40.

Il regista

Drive My Car è stato diretto da Ryusuke Hamaguchi, nato nel 1978 che è noto sulla scena globale quando nel 2021 ha vinto l’Orso d’argento al Festival di Berlino per “Il gioco del destino e della fantasia“. Inoltre, proprio con Drive My Car ha vinto il Prix du scénario.

La nota forse “dolente” del film, oltre ad essere particolarmente lento, è che dura 3 ore. Al regista sembrano piacere pellicole di lunga durata: nel 2015, infatti, aveva già fatto parlare di sé con Happiawa, della durata di ben 5 ore.

—–

Per ricevere tante notizie e consigli utili specialmente sul mondo auto e moto, sugli autovelox e su come difendersi dalle truffe, è possibile iscriversi gratis al canale Quotidiano Motori su Telegram. Vi invitiamo a seguirci anche su Google News cliccate qui sotto per l’iscrizione gratuita!

google news