Ferrari Portofino M: l’evoluzione della spider GT 2+

Marco Dimartino
03/10/2020

Ferrari Portofino M: l’evoluzione della spider GT 2+

La Ferrari Portofino M è l’evoluzione della spider GT 2+ del Cavallino Rampante, la Ferrari Portofino. La nuova Portofino M, la quale porta nel nome la M di modificata che, nel gergo Ferrari, serve a codificare i progetti sottoposti a un’evoluzione che abbia contribuito a migliorarne le prestazioni.

E le novità tecniche non mancano di certo a questa nuova evoluzione della Ferrari Portofino: tra di esse spiccano il rinnovato gruppo motopropulsore, il nuovissimo cambio a otto rapporti e il Manettino a cinque posizioni con modalità Race, prima assoluta per le spider GT della Casa di Maranello.

Grazie a questi e a molti altri accorgimenti, la Portofino M è in grado di garantire una combinazione inedita di prestazioni da vera GT, emozioni di guida, agilità e grande versatilità di utilizzo nella guida di tutti i giorni. Questo gioiello di design e tecnica rappresenta il progresso ideale della Ferrari Portofino, da cui si differenzia per le maggiori doti di handling e il carattere più sportivo pur mantenendo (anzi, enfatizzando) il comfort di bordo grazie anche ad alcuni nuovi contenuti disponibili su richiesta tra cui sistemi ADAS e sedili ventilati e riscaldati.

La Ferrari Portofino M conferma quindi la doppia anima dell’auto da cui deriva, l’unica a potersi definire vera coupé a tetto chiuso e vera spider a tetto aperto grazie alla tecnologia Retractable Hard Top (RHT), marchio di fabbrica delle cabrio del Cavallino Rampante. Le dimensioni compatte la rendono adatta all’utilizzo in ogni contesto; grazie alla versatilità ineguagliabile e al comfort di bordo, sulla Portofino M ogni viaggio è una (ri)scoperta.

Ferrari Portofino M

Ferrari Portofino M: motopropulsore

Il motore da 3855 cm3 della Ferrari Portofino M fa parte della famiglia di turbo 8 cilindri a V. Il propulsore è in grado di erogare 620 cv a 7500 giri/min, venti cavalli in più rispetto alla Ferrari Portofino. Per raggiungere tali livelli sono stati utilizzati nuovi profili dell’albero a camme, volti a ottimizzare il processo di ricambio della carica all’interno dei cilindri.

Inoltre, è stato introdotto sul gruppo turbocompressore un sensore di velocità per misurare i giri di rotazione della turbina, il quale ha consentito di aumentare il regime massimo di rotazione di quest’ultima di 5000 giri/min. Infine, per rispettare i più restrittivi vincoli normativi sulle emissioni inquinanti è stato introdotto sul sistema di scarico il filtro antiparticolato.

Il cambio, completamente riprogettato rispetto alla precedente trasmissione a sette marce, è totalmente nuovo e si basa su un’architettura a doppia frizione in bagno d’olio. Rispetto al cambio a otto rapporti della SF90 Stradale vanta una rapportatura più lunga e l’implementazione della retromarcia meccanica. La sua impostazione e l’integrazione degli elementi ha permesso di ottimizzarne gli ingombri e l’installazione in vettura.

Come per tutte le altre vetture turbo di gamma, la Ferrari Portofino M gode di una risposta immediata del motore agli input dell’acceleratore secondo il concetto “zero turbo lag”. Anche la Ferrari Portofino M è dotata di Variable Boost Management, software di controllo motore sviluppato internamente che varia la coppia erogata in funzione della marcia utilizzata. Grazie a questa tecnologia la vettura fruisce di una spinta sempre crescente ottimizzando i consumi.

Al salire delle marce (dalla 3a alla 8a), infatti, viene aumentata la quantità di coppia disponibile fino a raggiungere i 760 Nm in 7a e 8a. Questo ha permesso da un lato di utilizzare rapporti più lunghi, utili al contenimento di consumi ed emissioni, alle marce più alte; dall’altro, di adottare curve di coppia sempre crescenti alle marce basse per garantire una costante sensazione di spinta.

L’introduzione dell’ottava marcia e il miglioramento dell’efficienza di trasmissione hanno comportato una forte riduzione dei consumi nell’utilizzo urbano e autostradale, nonché un percepibile miglioramento delle prestazioni anche durante la guida sportiva. Gli ingombri del nuovo gruppo frizione sono stati ridotti del 20%, mentre la coppia trasmessa è aumentata del 35%, arrivando a trasmettere coppie dinamiche in cambiata massime pari a 1200 Nm.

Le strategie software della trasmissione sono state evolute grazie a una centralina di controllo più potente. Infine, particolare attenzione è stata dedicata alle strategie volte a migliorare consumi ed emissioni del motopropulsore. Grazie a un controllo più efficace della coppia delle frizioni è stato possibile migliorare la guidabilità nella guida urbana durante l’utilizzo dello Start&Stop in modo da garantire una migliore fluidità di marcia, una maggiore intuitività e un aumento della reattività della vettura nelle manovre di Stop&Go.

Nel pieno rispetto della tradizione Ferrari, ogni motore possiede un timbro che lo rende unico; anche la Ferrari Portofino M è caratterizzata da un sound specifico. A tale scopo, oltre all’albero piatto è stata realizzata una nuova geometria della linea di scarico a partire dall’eliminazione dei silenziatori posteriori (che, oltre a esaltare il suono, ha permesso di ridurre sensibilmente la contropressione alle code) e dalla nuova geometria delle valvole di by-pass che hanno ora una forma ovale. Tale modifica consente di ridurre notevolmente la contropressione e di ottenere un miglioramento della qualità sonora; da notare infine il controllo di tipo “proporzionale” delle valvole di by-pass, effettuato in modo continuo e progressivo a seconda della situazione di guida.

Ferrari Portofino M

Ferrari Portofino M: dinamica

La Ferrari Portofino M è dotata del concept di controllo della dinamica del veicolo chiamato Side Slip Control (SSC) che, grazie all’adozione di un algoritmo di stima dell’angolo di assetto veicolo in tempo reale durante la marcia, permette di coordinare perfettamente gli interventi dei sistemi di controllo del veicolo dotandoli di un linguaggio comune.

Il sistema SSC, giunto alla sua sesta generazione, accomuna i ben noti dispositivi Ediff, F1-TCS, SCM-E Frs e il sistema di controllo Ferrari Dynamic Enhancer (FDE). L’FDE, ovvero il controllo della dinamica laterale della vettura tramite una pressione idraulica puntuale su ciascuna delle quattro ruote, è presente sulla Ferrari Portofino M nella sola posizione Race del Manettino; il suo obiettivo è quello di rendere più prevedibile la dinamica laterale del veicolo in percorrenza e uscita curva, rendendo più intuitiva l’azione del pilota su volante e acceleratore.

Il sistema FDE non sostituisce, bensì si affianca al tradizionale VDC e al controllo di stabilità (ESC). Da segnalare inoltre l’incremento di modularità del carico sul pedale freno che, insieme a una riduzione di corsa del pedale di circa il 10%, consente di ottenere risposte più precise e immediate in fase di frenata.

L’obiettivo del Manettino a cinque posizioni, novità assoluta per le spider GT del Cavallino Rampante, è l’estensione delle prestazioni di handling e trazione della Ferrari Portofino grazie all’aggiunta della modalità Race. Tale posizione, supportata dall’introduzione del Ferrari Dynamic Enhancer, è focalizzata principalmente alla massimizzazione del piacere di guida della vettura. Di seguito, le cinque posizioni presenti sul Manettino della Ferrari Portofino M e il loro rispettivo obiettivo prestazionale.

Ferrari Portofino M

Ferrari Portofino M: design

L’armonia che caratterizza la Ferrari Portofino M risulta da un approccio totale al design in cui ogni elemento viene trattato come parte di un tutto, che prende le mosse dal grande successo del design della Portofino. Questo vale sia per la carrozzeria, in cui frontale, fiancata e posteriore sono parti di un’unica scultura senza soluzione di continuità, sia nell’abitacolo, la cui conformazione generale di volumi e trattamenti stabilisce un linguaggio coerente, sia, infine, per quanto riguarda l’interazione fra esterno e interno della vettura.

Ferrari Portofino M: esterni

Il potenziamento delle prestazioni della Ferrari Portofino M rispetto alla Portofino ha portato i designer del Centro Stile Ferrari a effettuare precisi e mirati interventi che puntano a evidenziarne le caratteristiche e a sottolinearne la sportività. Il paraurti anteriore è dotato di prese laterali imponenti e scultoree che conferiscono un look deciso e aggressivo al frontale.

All’altezza dei passaruota è stato integrato un nuovo sfogo d’aria, nato dall’esigenza di ridurre la resistenza aerodinamica complessiva. Parte del flusso d’aria in uscita dalle masse radianti anteriori viene in esso convogliato e accelerato, così da incrementarne il potere estrattivo. Le maggiori prestazioni aerodinamiche che ne derivano sono evidenziate da un taglio sul paraurti in armonia con il design della fiancata, che fornisce un’unica chiave di lettura alla vista laterale dell’auto.

La caratteristica sgusciata della Portofino si completa così nella Ferrari Portofino M sul paraurti, la cui superficie ne accentua il profilo dinamico. La calandra è connotata da nuove stecche in alluminio, le cui parti terminali presentano sfaccettature a contrasto che mettono in risalto il materiale nobile.

Sul posteriore, il nuovo scarico ha consentito di rimuovere la scatola dei silenziatori con una conseguente riduzione degli ingombri, uno snellimento complessivo del volume del paraurti e un alleggerimento delle forme che ha dato l’opportunità di armonizzarne lo stile a quello del paraurti anteriore, a tutto vantaggio della coerenza estetica d’insieme. L

’estrattore è stato ridisegnato e rappresenta un componente indipendente rispetto al paraurti. Ciò apre alla possibilità di realizzarlo in carbonio a vista, esaltando così ulteriormente il carattere sportivo dell’auto. Per la Ferrari Portofino M sono stati infine disegnati specifici cerchi diamantati, dal disegno volvente, il cui trattamento rimanda a quello della fiancata, perfetto connubio tra eleganza e sportività. Il design scultoreo delle razze e i suoi effetti di chiaroscuro alleggeriscono otticamente il cerchio.

Ferrari Portofino M

Ferrari Portofino M: interni

Se a vettura aperta si apprezza la compattezza e l’organicità dell’insieme nonché la vocazione GT della vettura, la Ferrari Portofino M rivela una grande coerenza progettuale anche nello sviluppo degli interni. Il Centro Stile ha innanzitutto individuato alcuni prerequisiti fondamentali alla riuscita del progetto: coerenza formale e funzionale tra esterni e interni, contenimento del peso e maggiore spazio per gli occupanti.

Gli interni sono stati realizzati partendo da una struttura della plancia articolata su più livelli, costituita da una metà superiore e da uno stacco intermedio volto ad alleggerire la massa percepita della metà inferiore. Tale scomposizione, ottenuta per sottrazione volumetrica, ha permesso di organizzare i dispositivi di bordo in modo razionale e di definire contestualmente l’impianto architettonico caratterizzato da uno sviluppo a tutta larghezza. Una ‘sciabola’ centrale in alluminio corre orizzontalmente suddividendo le aree dedicate a quadro portastrumenti, bocchette di climatizzazione e display passeggero nella sezione superiore.

Nello svuotamento sottostante trovano alloggio le funzioni di controllo, dominate in posizione centrale da un touchscreen da 10,25”. Questo layout contribuisce a mettere in risalto la qualità costruttiva di ogni dettaglio coniugando elementi e materiali ipertecnologici ad assemblaggi e finizioni eseguite manualmente. Osservando in pianta l’abitacolo si percepisce la simmetria e l’abitabilità dei sedili posteriori.

Dal punto di vista costruttivo, l’architettura di interni e plancia si avvale di due gusci che racchiudono le dotazioni tecniche e di un bridge che li collega visivamente, mettendo in relazione l’area della strumentazione con il tunnel centrale. Tale impostazione aumenta il coinvolgimento del passeggero ed è ribadita, nel disegno dei pannelli porta, dalle maniglie e dai molteplici controlli a disposizione come il touchscreen centrale e quello dedicato al co-pilota.

Uno studio specifico è stato sviluppato per la progettazione dei sedili, realizzati con una innovativa anima interna in magnesio. Le imbottiture a densità differenziata e il profilo dello schienale ultracompatto hanno permesso di ricavare spazio per i sedili posteriori. Inoltre, è ora disponibile la funzionalità di ventilazione su 3 livelli di seduta e schienale e l’apprezzato scaldacollo per l’utilizzo nei mesi invernali. Quest’ultimo è dotato di 3 livelli di riscaldamento e il sistema adatta la velocità dell’aria calda che fuoriesce dal poggiatesta in modo continuo e proporzionale alla velocità della vettura, alla temperatura esterna e allo stato del tetto apribile.

Ferrari Portofino M: infotainment

I sistemi di controllo dell’interfaccia uomo-macchina (HMI) della Ferrari Portofino M prevedono un quadro portastrumenti con doppio display TFT e il contagiri analogico al centro, racchiuso da una profonda palpebra circolare antiriflesso. Tale insieme, perfettamente in asse con il volante, favorisce la migliore interazione visiva e gestuale del pilota restituendo un feedback di guida ottimale. Il sistema di infotainment viene gestito attraverso il touchscreen collocato al centro della plancia, facilmente raggiungibile da entrambi gli occupanti.

Pensato per la massima immediatezza d’uso e fruizione dei contenuti, comprende uno schermo full HD multi-touch capacitivo con visione Split View che consente di visualizzare più contenuti in contemporanea.

È anche disponibile Apple Car Play e Android Auto. Al passeggero è dedicato un display capacitivo disponibile su richiesta posizionato sulla plancia. Direttamente connesso al quadro principale, offre informazioni relative a velocità, regime di rotazione del motore e rapporto del cambio in uso. Si avvale di un display a colori full HD e Full touch da 7” da cui si può anche interagire con il sistema di bordo della vettura; per esempio, è possibile selezionare la musica da ascoltare, visualizzare le informazioni in merito alla navigazione satellitare o scegliere una nuova tappa (come un ristorante) inviandola direttamente al navigatore. In questo modo, il nuovo POI (Point Of Interest) viene automaticamente integrato al percorso e chi non guida diventa a tutti gli effetti un vero co-pilota.

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