Secondo un’indagine condotta da mUp Research per conto di Facile.it, sono 10,7 milioni gli italiani che guidano un’auto con oltre 15 anni di età, pari al 41,2% del campione.
Ma se si considera anche chi possiede una vettura con almeno 7 anni di anzianità, il dato sale vertiginosamente: 26 milioni di guidatori, una cifra che racconta molto sulle abitudini – e sulle difficoltà – del parco auto nazionale.
Perché non si cambia auto?
Alla base di questa longevità automobilistica non c’è solo il risparmio, ma anche una certa fiducia nel mezzo. Il motivo più comune, infatti, è che l’auto funziona ancora bene: lo pensa circa il 60% degli intervistati (pari a 15,6 milioni di persone).
Seguono le difficoltà economiche (25,8%) e il fatto che l’auto venga usata poco (11,5%). Una fotografia che conferma quanto la razionalità d’uso incida più del desiderio di novità.
Sicurezza, ambiente e costi assicurativi
Auto più vecchie possono comportare rischi maggiori per la sicurezza e un impatto ambientale più alto, ma c’è anche un altro aspetto spesso trascurato: l’assicurazione Rc auto.
Secondo i dati analizzati, l’età del veicolo incide direttamente sul premio, che può aumentare fino al +17% per le auto più datate. Un costo che si somma alle normali spese di gestione e manutenzione.
Un parco auto che invecchia
Il dato evidenzia un trend già noto ma in costante crescita: l’invecchiamento del parco auto italiano. Una tendenza che ha implicazioni su molti fronti, dalla sicurezza stradale alla qualità dell’aria, fino alla tenuta del sistema assicurativo.
Tuttavia, l’affidabilità dei vecchi modelli e il contesto economico continuano a spingere molti automobilisti a posticipare la sostituzione dell’auto, anche in presenza di incentivi o agevolazioni.