Lamborghini – The man behind the Legend: l’intervista al produttore Andrea Iervolino

Caterina Di Iorgi
23/10/2022

Lamborghini – The man behind the Legend: l’intervista al produttore Andrea Iervolino

Lamborghini – The man behind the Legend è il film diretto e sceneggiato da Bobby Moresco con Frank Grillo, Fortunato Cerlino, Romano Reggiani, Hannah Van Der Westhuysen, Mira Sorvino e Gabriel Byrne, prodotto da Iervolino & Lady Bacardi Entertainment S.p.A. (ILBE), già Iervolino Entertainment S.p.A., fondata da Andrea Iervolino e Lady Monika Bacardi nel 2011 e specializzata nella produzione di contenuti cinematografici e televisivi.

Lamborghini – The man behind the Legend: la trama

Ambientato nell’Italia del dopoguerra, il film rispecchia la complessa trasformazione del Paese. Dai modesti inizi di Lamborghini nella progettazione di trattori alla famigerata rivalità con Enzo Ferrari, il suo genio ineguagliabile lo ha trasformato in una vera icona dell’industria automobilistica.

Un ritratto profondo che, tra romanticismo e tragedia, restituisce al pubblico le passioni più profonde dell’imprenditore che hanno provocato turbolenze emotive nella sua vita personale. Attraverso uno stile narrativo serrato e un design visivo fantasioso, Lamborghini – The man behind the Legend racconta la vera storia dell’uomo, dietro la macchina.

L’intervista ad Andrea Iervolino

Lamborghini - The man behind the Legend

Statuetta vinta nel 2006 per la sceneggiatura originale di Crash, scritta insieme all’amico Paul Haggis (regista del film), Bobby Moresco firma la regia di Lamborghini, mi racconta come è nato il progetto?

Il progetto curiosamente nasce in Canada, all’epoca vivevo lì, in quanto avevo appena fondato uno studio di animazione. Un mio collaboratore mi ha raccontato di un libro scritto da Tonino Lamborghini, che io non avevo mai letto, nonostante le mie origini italianissime. Mi sono da subito interessato alla vita di Ferruccio e alla possibilità di farne un film e così in poco tempo ho cercato di contattare Tonino Lamborghini. Ci incontrammo durante la Mostra del Cinema di Venezia in quanto mi trovavo lì per la presentazione di un mio film, The Humbling con Al Pacino. Da quell’incontro con Tonino, è iniziato tutto.

Il film è liberamente tratto da Ferruccio Lamborghini, la storia ufficiale scritta dal figlio Tonino Lamborghini… quale è stato il suo apporto al film?

Tonino ha portato la cosa più importante di tutte: la sua storia, che nasce appunto dal libro su suo padre. Abbiamo subito lavorato per cercare un autore giusto, che potesse scrivere una sceneggiatura che avesse un respiro internazionale. Abbiamo iniziato la ricerca e scelto Bobby Moresco che all’inizio doveva solo scrivere il copione, e poi si è occupato anche della regia del film. A questo punto siamo andati ad incontrare nuovamente Tonino, che ci ha mostrato i luoghi in cui il papà nacque, la prima fabbrica che aprì e tutti i posti importanti per Ferruccio.

Tonino è stato una parte attiva di tutto il processo di creazione del film. Ha partecipato con grandissimo entusiasmo a tutti gli step e non solo ci ha messo a disposizione il museo sulla Lamborghini, ma ci ha permesso di incontrare le persone che conoscevano benissimo la storia di Ferruccio. Noi stessi abbiamo fatto numerose ricerche per approfondire la sua vita, per poter riportare i molteplici punti di vista della storia di Ferruccio.

L’emozione più bella l’ho provata vedendo le sue lacrime e percependo la sua forte emozione alla prima visione del film. Lo avevo invitato per uno screening privato, dove c’eravamo solo io, lui e il mio team per prendere le note al film, e lui in diverse scene si è emozionato e commosso. Questa è stata per me la soddisfazione più grande.

Lamborghini – The man behind the Legend, racconta l’uomo dietro il mito scavando nella mente e nelle emozioni di un genio visionario… cosa la emoziona e la rende orgoglioso di questo film?

La cosa che mi rende orgoglioso del mio lavoro di produttore è riuscire a dare prestigio alle storie di uomini e donne, che dall’Italia sono riusciti a raggiungere il loro sogno. I ragazzi americani che sognano una Lamborghini, sono sicuro, ignorano la vera storia. Avere quindi l’opportunità di raccontare tutto ciò, soprattutto l’italianità di successo, sono convinto, serva ai giovani di oggi.

Mi dispiace pensare che l’Italia venga ricordata nel mondo solo per il food e il fashion. Le vite dei personaggi italiani degli ultimi 80 anni meritano di essere raccontate. Penso ad esempio a quella di Enzo Ferrari, un altro progetto su cui ILBE sta lavorando e che non vedo l’ora di mostrare al pubblico.

Il film è stato girato tutto in Italia, con un cast internazionale ma anche con attori italiani, ci racconta qualche aneddoto delle riprese che ricorda in modo particolare?

La scelta di Frank Grillo nel ruolo del protagonista è stata una casualità. Stavamo facendo il cast per il film da mesi e non trovavamo un volto soddisfacente per interpretare Ferruccio. Ero a pranzo a Beverly Hills insieme a un produttore con cui avevamo collaborato per un altro film con Morgan Freeman e che in quel tempo stava lavorando a un progetto con Frank Grillo. Inizia a parlarmi di Frank Grillo e me lo sottopone come protagonista. Tra un boccone e l’altro avevo chiuso il casting del film.
Un altro aneddoto sulla produzione riguarda le riprese, iniziate nel 2018 e poi interrotte a causa del Covid-19. Il film è diviso in due parti: la prima parte racconta la vita di Ferruccio da giovane interpretato da Romano Reggiani e la seconda Ferruccio da adulto interpretato da Frank Grillo. Generalmente quando si gira un film di questo tipo, si realizza la prima e la seconda parte in sequenza, in un unico production schedule, cambiando solamente il cast. Noi invece, a causa del Covid-19, ci siamo dovuti fermare, così la prima parte, quella del giovane Ferruccio, è stata girata un anno prima della seconda parte.

Ci siamo ritrovati con un film girato in due anni diversi, che per una produzione cinematografica è assolutamente inusuale.

Basandosi sulla sua esperienza, il cinema è ancora uno strumento potente ed un’esperienza collettiva come alcuni decenni fa o è cambiato con l’arrivo delle piattaforme di streaming?

Sono un amante del cinema e continuerò a sostenere il cinema e le sale cinematografiche, perché il cinema è cultura. Quello che stiamo vivendo oggi dipende dalle nuove abitudini del pubblico, inclusa la fruizione dell’entertainment. Va poi ricordato che nelle piattaforme social media, come TikTok, le statistiche di consumo di contenuti entertainment sono superiori a quelle rilevate su Netflix, ad esempio. Ciò significa che i giovani guardano sempre più i contenuti di lunga durata, circa 90/100 minuti, su un formato verticale.

Siamo davanti a una trasformazione incredibile, che sta totalmente ridisegnando le regole dell’Industry e a mio avviso questo è un grande vantaggio. La democratizzazione della fruizione del contenuto sta dando delle opportunità incredibili a tantissimi film-maker, soprattutto giovani. Oggi, grazie ai canali di distribuzione, come i social media, o a quelli di produzione, come i formati brevi, i film-maker possono mostrare i propri contenuti facilmente in tutto il mondo, a costi estremamente contenuti. Questi elementi danno la possibilità agli artisti di esprimersi con più facilità e ad avere maggiore visibilità. Oggi le possibilità sono infinite. E io sono favorevole a questa evoluzione.

Bobby Moresco: le note di regia

Lamborghini - The man behind the Legend

Ferruccio Lamborghini era un uomo figlio del suo tempo. Partito per la guerra da figlio di contadini, tornò a casa come veterano di guerra. In quel periodo capì chiaramente che era in atto un cambiamento nel mondo, una rivoluzione in cui lui voleva avere un ruolo da protagonista.

L’ascesa di Ferruccio Lamborghini da figlio di contadini a industriale di fama mondiale, probabilmente il più grande costruttore di automobili del suo tempo e di tutti i tempi, ha coinciso con il cambiamento dell’Italia del dopoguerra da nazione agricola a nazione industriale. E’ stato un periodo affascinante ed emozionante per persone come Lamborghini e per il Paese, e certamente anche un ottimo punto di partenza per la realizzazione di un film.

In questo grande scenario narrativo c’era una storia più piccola che mi interessava moltissimo. Come funziona la mente di un genio? È sicuramente una domanda difficile per cui la difficoltà nel raccontare la storia è nata dal tentativo di entrare nella mente e nel cuore di un visionario come Ferruccio. Un visionario, per sua stessa definizione, è qualcuno che vede cose che il resto di noi non solo non vede, ma che riesce a malapena a immaginare.

Cosa significa essere qualcuno che pensa fuori dagli schemi e poi ha il coraggio di agire in base a quegli istinti e a quelle idee? E qual è il prezzo da pagare per essere qualcuno che vede le cose in modo diverso come Ferruccio?

Perchè questo l’ho capito. Quando si insegue un sogno c’è sempre un prezzo da pagare.

Quello che ho cercato nel lavoro di racconto di questa storia è stato esaminare e capire Ferruccio Lamborghini dall’interno, cercando di capire cosa lo ha spinto a inseguire un sogno che solo lui vedeva e qual è stato il prezzo pagato per inseguire quel sogno.

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