Lancia: che fine hanno fatto i modelli dimenticati? Noi ve li ricordiamo in occasione dei 119 anni del marchio

Non solo Ypsilon, Delta e Thema: nei 119 anni di storia Lancia ci sono anche modelli dimenticati o quasi. Ecco quali sono e perché non hanno avuto successo.

Auto elegante in movimento su strada, in cornice primaverile con alberi fioriti sullo sfondo, design classico e stile senza tempo, veicolo affidabile e perfetto per la famiglia.

In 119 anni di storia, compiuti il 27 novembre scorso, Lancia ha regalato agli appassionati di auto tanti successi. La Ypsilon, oggi unica ambasciatrice del marchio, è uno di questi, accanto alla Delta, alla Thema e, andando più indietro nel tempo, all’Aurelia e alla Fulvia, tanto per citarne alcune.

Accanto a questi modelli iconici, ci sono però anche alcune Lancia dimenticate: modelli nati con grandi ambizioni e poi rivelatisi sul mercato al di sotto delle aspettative e, per questo, oggi sconosciuti o quasi dalle nuove generazioni. In occasione dell’anniversario del marchio torinese, vale la pena riscoprire e raccontare anche queste vetture. Spesso sottovalutate, incomprese o semplicemente arrivate nel momento sbagliato.

5 auto della storia Lancia dimenticate: che fine hanno fatto?

Lancia Beta

Lancia Beta
Image: Lancia

Dopo i grandi risultati ottenuti negli anni Sessanta con la Fulvia e l’Aurelia, a cavallo tra la fine del decennio e l’inizio degli anni Settanta, Lancia presentò la Beta, prima vettura a uscire dopo l’acquisizione del marchio da parte di Fiat. Obiettivo: ottenere successo non solo in Italia, ma anche in Europa, con una linea accattivante e, al tempo stesso, prezzi maggiormente accessibili rispetto a quelli delle sorelle dell’epoca.

Dal punto di vista tecnologico le premesse erano ottime: la Beta aveva un design originale ed era dotata di una gamma di motori DOHC brillanti, abbinati a cambi manuali a cinque rapporti, sospensioni totalmente indipendenti e freni a disco su tutte e quattro le ruote: soluzioni tecniche avanzate e decisamente fuori dal comune. Il successo della Beta ebbe però una decisa battuta d’arresto a causa dell’acciaio della carrozzeria, che si rivelò particolarmente incline alla ruggine e determinò addirittura il ritiro del modello dal mercato britannico. Anche in Italia, la Beta non arrivò alla metà degli anni Ottanta.

Lancia Delta II

Lancia Delta seconda serie
Image: Lancia

Se la prima Lancia Delta era stata un vero mito, anche nei rally, lo stesso non si può dire delle generazioni successive, in particolare la Delta II. Sfortuna di essere stata l’erede di un modello tanto iconico? Forse, ma di certo le Delta arrivate sul mercato dopo la prima serie non sono state un successo.

La Delta II, nata nel 1993 e uscita di produzione nel 2000, condivideva il pianale con la Fiat Tipo, riprendendone la strumentazione. La linea era piuttosto anonima e la concorrenza interna con le Alfa le due Fiat economiche, Brava e Bravo, ne decretò una fine prematura. Anche l’ultima generazione della Delta, nata dieci anni dopo, non replicò il successo della prima progenitrice.

Lancia K

Lancia K
Image: Lancia

Tra le Lancia dimenticate oggi, ci sono anche alcune ammiraglie: la prima è l’imponente Lancia K, nata nel 1994 con un obiettivo sfidante, quello di raccogliere l’eredità della Thema. La berlina, nonostante un innegabile qualità costruttiva e tecnologica, non ebbe successo.

Secondo molti, il difetto principale fu nel design, con un muso e una coda sproporzionati rispetto al corpo dalle grandi dimensioni. I motori, tra cui un grande 2.4 turbodiesel, non sprigionavano certo la cavalleria delle concorrenti Audi e Mercedes: probabilmente anche questo aspetto ha inciso. Fatto sta che la storia dell’ammiraglia K finì prematuramente all’inizio degli anni Duemila.

Lancia Thesis

Lancia Thesis
Image: Lancia

La Lancia K fu di fatto sostituita nel ruolo di ammiraglia dalla Lancia Thesis, uscita nel 2002. Con ottime premesse: interni da salotto e linea raffinata, da vera berlina. Peccato che proprio in quegli anni iniziò il declino delle berline, sostituite nel cuore degli italiani dalle station wagon familiari. In più i prezzi di listino erano elevati, quasi al livello delle tedesche. Fattori che determinarono la fine della storia della Thesis dopo soli 7 anni, nel 2009.

Lancia Flavia 2012

Lancia Flavia 2012
Image: Lancia

Chiudiamo la panoramica sulle Lancia dimenticate con una serie di modelli lanciati all’inizio degli anni 10 in partnership con Chrysler. Vetture che ripresero nomi storici, come la Thema che, seppur con risultati abbastanza deludenti, viene ricordata per la linea imponente, quasi da Cadillac, e per una vaga somiglianza con la progenitrice di successo.

Decisamente dimenticata, invece, è la Lancia Flavia del 2012, una sorta di Chrysler 200 Cabrio pensata e ribrandizzata per il marchio europeo. Risultato scontato: nulla da spartire con la mitica Flavia degli albori e vendite flop, un po’ per la mancanza di coerenza con i gusti del mercato europeo, un po’ perché, come detto prima per le berline, le cabriolet all’inizio di questo millennio hanno iniziato un declino, che ha portato, al contrario, alla crescente popolarità dei Suv.

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