Che fine ha fatto Chrysler?

Robin Grant
01/08/2023

Che fine ha fatto Chrysler?

Un tempo marchio importante, tanto da acquisire aziende come Dodge e Jeep che sono quindi confluite prima in FCA e poi in Stellantis, oggi Chrysler non ha una situazione rosea, ed è abbastanza fuori dai radar sia in Europa, dove non vende più ufficialmente da anni, sia negli USA.

Si potrebbe dire che il momento storico del marchio di lusso americano sia simile a quello di Lancia, e del resto i piani del colosso italo-franco-americano per Chrysler sono simili a quelli del marchio torinese: produrrà solo auto elettriche a partire dal 2028, con la prima prevista nel 2025, al momento solo negli USA.

Si ricomincia dalla Airflow

Presentata lo scorso gennaio 2022, la Chrysler Airflow EV è una concept car importante per il marchio, perché annuncio che l’azienda esiste e ha intenzione di tornare ad avere una presenza importante, quantomeno in patria. Un modello che anticipa quelle che saranno le linee delle prossime vetture, e che riprende un nome cruciale per la storia del marchio, visto che la Airflow degli anni Trenta è una delle Chrysler più note e iconiche di tutti i tempi.

Chrysler Airflow Concept

Sappiamo però che la Airflow EV non avrà una versione di serie, ma che fa da base per un veicolo elettrico di nuova concezione che sarà pronto nel 2025, secondo la nuova direzione a elettroni voluta dal CEO Chris Feuell. La piattaforma potrebbe essere la STLA Medium, che darà vita anche a nuovi modelli Lancia, Alfa Romeo e DS e che debutterà infatti proprio nel 2025, almeno nelle intenzioni di Stellantis.

Chrysler Airflow Concept

Feuell ha inoltre annunciato che il veicolo di serie punta a battere la Airflow EV Concept, sia nel design sia nelle funzionalità, con un’estetica concentrata su tutto il meglio della tecnologia del gruppo. Feuell stesso ha dichiarato che Airflow non sarà il nome del primo veicolo elettrico Chrysler, così come non sarà una Chrysler 300 elettrica: a differenza di altri marchi, la vettura elettrica in serie non vuole aggrapparsi al passato. Secondo il CEO, questi nomi potrebbero essere più adatti per qualcosa di più grande, in futuro, ma non per questo.

Comunque, già la Airflow parte da una buona base, con tecnologie avanzate per quanto riguarda infotainment, connettività e assistenza alla guida di Livello 3, nonché l’uso di materiali sostenibili negli interni, questi molto scenografici. La piattaforma però era vecchia, in quanto la Airflow EV nasce sulla RU di Chrysler già usata per la Pacifica ibrida, modello ormai datato.

Nascendo invece su STLA Medium, la nuova Chrysler elettrica potrebbe avere autonomia fino a 600 km, potendo quindi far concorrenza a molti competitor connazionali e non solo, tra cui anche Tesla. Quel che è certo, è che Chrysler vuole (re)sistere, ma come Luca Napolitano per Lancia, così Feuell ha un gran da fare per riportare in vita un marchio al momento in stato quasi vegetativo.

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