Il passaggio dall’ora legale all’ora solare è previsto per la notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025. L’ora cambierà alle 3:00 del mattino, quando le lancette verranno spostate indietro di un’ora diventando le 2:00.
Questo momento è la fine del periodo in cui viene adottata l’ora legale, che in Italia inizia l’ultima domenica di marzo. Nel 2025 l’ora legale è iniziata nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo.
Perché si cambia l’ora: origine e finalità
L’idea di introdurre variazioni stagionali nell’orario nasce dalla volontà di sfruttare meglio la luce naturale. Spostare le lancette in avanti durante la primavera e l’estate permette di avere più ore di luce alla sera, riducendo il bisogno di illuminazione artificiale.
Quando arriva l’autunno, il sole tramonta prima, e ha senso tornare all’ora solare, che è l’orario “naturale” del fuso (in Italia il fuso CET, UTC+1). In questo modo le ore di luce si distribuiscono meglio nelle ore mattutine e serali in funzione delle condizioni stagionali.
Origini legali e norme europee
Nel contesto europeo, l’alternanza tra ora solare e ora legale è regolata da una direttiva che stabilisce che il cambio avvenga:
- l’ultima domenica di marzo per iniziare l’ora legale, alle 2:00 (locale), spostando le lancette in avanti;
- l’ultima domenica di ottobre per ripristinare l’ora solare, alle 3:00 (locale), riportando le lancette indietro.
Quest’anno, l’ultima domenica di ottobre cade il 26, ecco perché il cambio avverrà proprio nella notte tra il 25 e il 26.
Effetti sull’organismo e usi pratici
Il passaggio all’ora solare comporta alcuni cambiamenti per il ritmo biologico umano. Si può avvertire sonnolenza, alterazioni del sonno, variazioni nei livelli di energia, specie nelle prime giornate dopo il cambio.
Dal punto di vista pratico, molti dispositivi elettronici (smartphone, computer, orologi digitali) si aggiornano automaticamente. Ma per gli orologi manuali o analogici è necessario intervenire manualmente.
Vantaggi e critiche
Tra i principali vantaggi, il risparmio di energia elettrica grazie a un uso migliore della luce naturale e la consistente riduzione nelle ore serali delle necessità di illuminazione artificiale.
Tra le critiche ci sono l’impatto sul sonno, sui ritmi quotidiani di chi ha impegni fissi (lavoro, scuola), un periodo di adattamento necessario per molti. Alcune proposte europee hanno valutato l’eventualità di abolire il cambio d’ora, ma al momento la regola resta valida.
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