Se provi a rivendere una Rolls-Royce sarai bandito dall’azienda

Robin Grant
11/07/2023

Se provi a rivendere una Rolls-Royce sarai bandito dall’azienda

L’accesso ai club e alle liste delle più esclusive aziende automobilistiche al mondo non è garantito solo dai soldi. In molti casi c’è un vero e proprio codice di comportamento da rispettare: Ferrari, per esempio, punisce chi decide di riverniciare le proprie vetture con colori non consoni. Rolls-Royce, invece, bandisce chi sceglie di rivendere la propria auto poco tempo dopo averla acquistata.

Non sono dicerie, è lo stesso CEO Torsten Müller-Ötvös ad averlo chiarito durante il lancio californiano della nuova Spectre, la prima Rolls completamente elettrica.

Il curioso divieto di rivendita di Rolls-Royce

Nello specifico, Müller-Ötvös ha chiarito che chiunque cerchi di ottenere rapidi profitti vendendo la Spectre subito dopo averla acquistata sarà inserito nella lista nera della società. Questo forse per assicurarsi che la vettura sia apprezzata da “veri intenditori del lusso”, e anche da chi conosce un minimo una vettura elettrica per evitare alcune situazioni spiacevoli vissute da Porsche con la Taycan. Insomma, per riprendere le parole del CEO, per avere la Spectre devi “dimostrare chi sei e che cosa vuoi fare con l’auto“. Questo anche perché circa  il 40% degli acquirenti della Spectre sono nuovi, e quindi potrebbero non conoscere l’approccio tipico dei clienti dell’azienda.

La frecciatina potrebbe essere rivolta però non tanto al cliente privato, quanto ad alcuni concessionari “furbetti”. Per esempio, riportano le fonti, Enter Tom Hartley è un concessionario di auto sportive ed esclusive che non sembra avere problemi ad aggirare le restrizioni dell’azienda, tanto da aver dichiarato che pagherà l‘enorme interesse di 59.600 € su due vetture Spectre già messe in vendita da clienti privati delusi.

Secondo Hartley, non è giusto che le case automobilistiche si permettano di dire a chi ha speso cifre esorbitanti cosa possono e non possono fare con la loro auto. Il punto di vista è condivisibile, ma va detto che aziende come questa hanno un forte interesse a mantenere l’esclusività, e il valore, dei loro prodotti, due elementi che potrebbero essere facilmente intaccati da attività di compravendita di questo tipo.

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