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Songsan Dolphin SS: la Corvette cinese con motore ibrido Ford-Toyota

Songsan Dolphin SS

Abbiamo già avuto modo di conoscere Songsan, perché il marchio cinese al Salone di Pechino ha presentato la sua versione “remake” del celebre Volkswagen Type 2 in versione elettrica, chiamata Songsan Summer. Anche la Songsan Dolphin SS è una copia di un’altra vettura vintage, anche se questa volta ibrida e non elettrica: è infatti il rifacimento (orrendo) della prima Chevrolet Corvette, in particolare il restyling a 4 fari anteriori degli anni ‘60. Anche se il motore… è di Ford!

Songsan Dolphin SS: la Corvette C1 privata di tutto il suo fascino

È evidente che, anche se Chevrolet Corvette ha perso l’eleganza delle linee da un po’ di tempo, il fascino dei primi modelli rimane nel tempo, ispirando ancora. Certo: ispirarsi a un modello iconico, o addirittura copiarlo, non vuol dire sempre ottenere un bel risultato.  E questo è il caso della Songsan Dolphin SS, vettura sportiva già disponibile sul mercato cinese e che, tra l’altro, in patria sta avendo anche un certo successo. Del resto, come l’auto che è andata a copiare, la Songsan Dolphin SS mantiene una certa sportività: tetto removibile, 312 CV di potenza e un’accelerazione 0-100 in 4,9 secondi. Tutto questo, però, senza il motore V8 come la Corvette originale: il motore della Songsan Dolphin SS è infatti sviluppato in collaborazione con Ford e Toyota, ed è un 1,5 litri turbo a trasmissione ibrida, e che promette consumi addirittura di 33 km con un litro. Vero o no, non lo sapremo mai.

Al di là di questo, comunque, la Songsan Dolphin SS non è certo un’auto che potremmo definire affascinante. È vero che le forme si ispirano a una delle vetture americane più belle e prestigiose, ma il risultato è piuttosto grottesco. Rispetto alla Chevrolet Corvette che va a copiare, la Songsan Dolphin SS è più grande. Mantiene degli elementi identici, come per esempio i terminali di scarico nascosti nel paraurti, e la doppia colorazione della fiancata. Anche i cerchi sono bianchi, come quelli originali, così come è presente la grande griglia cromata centrale, e naturalmente il gruppo ottico a gruppi di due fari tondi con tecnologia a LED.

Ma basta poco per accorgersi che Songsan ha copiato male. Nel complesso, infatti, l’auto appare tozza e sproporzionata, le parti con colore a contrasto hanno una linea sbagliata, mentre i gruppi ottici sono stati lasciati troppo piccoli rispetto alle nuove dimensioni della vettura. Questa mancanza di proporzioni si nota guardandola soprattutto di profilo: la Songsan Dolphin SS non è per niente slanciata e snella come la sua ispiratrice, al contrario appare molto pesante nella linea, un blocco unico spezzato solamente dall’abitacolo.

La stessa mancanza di grazia si trova anche (e soprattutto) negli interni, e in particolare in quelli di colorazione rossa, che appaiono un po’ come un pugno in un occhio. Il rosso scelto è troppo acceso e troppo poco spezzato da elementi neri, costituiti solamente dal tunnel centrale – e neanche tutto). Il design del volante sembra preso da un’altra vettura, in quanto ha uno stile moderno e contemporaneo come appiccicato in un abitacolo che invece richiama quello della Corvette, ed appare molto vintage. Questo contrasto mal adattato aumenta con il display centrale e con il cruscotto digitale, due tablet per niente integrati nella plancia che sembrano essere stati messi piuttosto a caso.

Songsan Dolphin SS non è una copia economica

Queste scelte discutibili rientrano nella filosofia dell’azienda cinese che abbiamo già conosciuto con il modello ispirato al Volkswagen Type2: proporre delle vetture che reinterpretino le icone del passato, in chiave moderna e tecnologica. Infatti, Songsan Dolphin SS è dotata di tutti i sistemi di sicurezza ADAS, e in più ha freni a disco su tutte e 4 le ruote, ABS ed ESC. Anche il cruscotto digitale e il display centrale assicurano all’auto tutta la moderna tecnologia che serve, oltre al fatto che permettono di monitorare il sistema ibrido e in generale lo stato della vettura.

A differenza di Songsan Summer, la copia del Volkswagen Type2, questa vettura sembra essere una di quelle scelte dal produttore cinese per entrare nel continente Europeo, sbarco che non è troppo lontano nel tempo. Non aspettiamoci, però, che arrivi un produttore di copie di leggende del passato in chiave economica: attualmente, la vettura in Cina costa 570.000 Yuan (circa 72.409 euro), ma contando anche dogana e tassa di immatricolazione, i prezzi europei potrebbero anche superare i 200.000 euro

 

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