Stellantis sceglie la Spagna per la gigafactory, e l’Italia?

Stellantis avvia una Gigafactory a Saragozza con Catl. Investimento di 3 miliardi di euro, mentre il progetto italiano di Termoli subisce ritardi.

Veduta aerea di una gigafactory CATL per la produzione di batterie, con tetti coperti da pannelli solari. L'impianto si estende su una vasta area industriale, circondata da colline e infrastrutture stradali. Le strutture hanno bordature rosse e mostrano un’architettura modulare ad alta efficienza energetica.

Nel quadro dell’elettrificazione del settore automobilistico europeo, Stellantis potrebbe accelerare sulla costruzione di una nuova Gigafactory in Spagna, precisamente a Saragozza. La fabbrica, dedicata alla produzione di batterie per auto elettriche, sarà realizzata in collaborazione con la cinese Catl, uno dei leader mondiali nel settore delle batterie.

Un investimento da 3 miliardi di euro

Secondo quanto riportato da El Mundo, il progetto prevede un investimento di circa 3 miliardi di euro e sembra essere già “nella fase finale”, con i lavori per la riconversione dell’impianto esistente pronti a partire.

Il governo spagnolo sarebbe coinvolto nell’iniziativa, garantendo agevolazioni per sostenere il progetto e aiutare Stellantis a realizzare uno stabilimento strategico per la produzione di batterie.

Ostacoli e incertezze

Nonostante i progressi, ci sono alcuni punti critici ancora da risolvere. La questione dei dazi sulle importazioni cinesi potrebbe influire sul coinvolgimento di Catl nel progetto europeo. Allo stesso tempo, non è ancora chiaro quale sarà l’entità del supporto finanziario che il governo spagnolo potrà garantire.

Fino a ora, la Spagna ha destinato 300 milioni di euro a progetti simili, parte dei quali sono già stati assegnati a Renault. Anche Volkswagen è in lizza per ottenere una parte dei fondi per la sua Gigafactory, situata vicino a Valencia, con buona pace dei sindacati tedeschi.

Ritardi a Termoli

Mentre il progetto spagnolo procede, la Gigafactory di Termoli, in Italia, è praticamente ferma. Lo stabilimento, che doveva essere riconvertito per la produzione di batterie, è attualmente dedicato ai motori a benzina.

Le tempistiche annunciate in precedenza non saranno rispettate e il futuro del progetto rimane incerto. La crescita limitata delle vendite di auto elettriche in Europa ha portato Stellantis a rivedere le sue priorità, mettendo in dubbio la riconversione dell’impianto italiano.

Sebbene non ci siano conferme ufficiali, è probabile che nelle prossime settimane si chiarirà la direzione che Stellantis prenderà, decidendo se proseguire con il progetto di Termoli o concentrarsi sull’impianto di Saragozza.

 

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