Waymo avvia le operazioni dei robotaxi sulle autostrade negli Stati Uniti, un passaggio decisivo nello sviluppo della guida autonoma. L’azienda di Alphabet rende disponibili i primi percorsi autostradali nelle aree metropolitane di San Francisco, Los Angeles e Phoenix, con collegamenti diretti verso località finora escluse dal servizio, tra cui l’aeroporto internazionale di San Jose.
Perché l’ingresso in autostrada rappresenta un cambio di passo
Waymo ha finora operato quasi esclusivamente su strade urbane e suburbane. La possibilità di accedere a tratti autostradali apre una nuova fase del servizio. Le vetture potranno viaggiare fino a 65 mph, valore che comporta protocolli di sicurezza più rigorosi e un livello di gestione software più complesso rispetto alla guida cittadina.
L’azienda ha spiegato che questo tipo di utilizzo richiede verifiche approfondite per gestire situazioni tipiche delle autostrade: ingressi e uscite, flussi di traffico più rapidi, sorpassi, veicoli pesanti e imprevisti difficili da replicare nei test tradizionali. Per colmare le lacune di dati, Waymo ha combinato prove su strada, simulazioni e test in aree chiuse.
Una tecnologia che segna un nuovo livello operativo
Secondo i dirigenti dell’azienda, il funzionamento su autostrada richiede un controllo estremamente accurato della traiettoria e un sistema ridondante capace di reagire in caso di guasti. I robotaxi sono dotati di due computer dedicati alla gestione del veicolo, sensori specifici per la lettura della carreggiata a velocità elevata e procedure automatiche che permettono alla vettura di uscire dalla carreggiata o fermarsi in condizioni di emergenza.
Waymo ha collaborato con i reparti di sicurezza stradale della California Highway Patrol e con l’Arizona Department of Public Safety per definire le procedure da seguire quando un veicolo resta fermo in corsia di emergenza o deve accostare in sicurezza.
Dove sarà attivo il servizio
Al lancio, i percorsi autostradali saranno accessibili solo agli utenti che hanno attivato l’opzione di prova anticipata nell’app Waymo. Successivamente saranno estesi a tutti i passeggeri. Le tratte coinvolte includono alcuni dei tratti più trafficati delle tre città di San Francisco, Phoenix e Los Angeles.
L’espansione permette anche l’avvio ufficiale del collegamento diretto con San Jose Mineta International Airport, la seconda destinazione aeroportuale servita dal servizio dopo Phoenix Sky Harbor.
Waymo offre già servizi in cinque aree metropolitane e prevede un ampliamento nel 2026 verso Miami, San Diego e Washington D.C., oltre alla presenza in fase di test a New York, Tokyo e Londra. Nella Silicon Valley il servizio raggiunge ora un’area complessiva di circa 260 miglia quadrate.
L’azienda gestisce oltre 250.000 corse a settimana con una flotta di più di 2.000 veicoli, in gran parte basati sul Jaguar I-Pace dotato del sistema di sensori e software proprietario.
Perché le autostrade sono una tappa centrale per la guida autonoma
La guida autostradale offre elementi più prevedibili rispetto ai centri urbani: segnaletica chiara, andamento uniforme e un numero ridotto di manovre impreviste. Allo stesso tempo, la maggiore velocità implica conseguenze più serie in caso di errore.
Gli ingegneri Waymo hanno indicato che questa combinazione rende l’autostrada il banco di prova più impegnativo per un sistema autonomo. L’obiettivo è ridurre i tempi di viaggio e rendere il servizio competitivo con le tratte urbane più rapide.
Domande frequenti
Sì, nelle aree di San Francisco, Los Angeles e Phoenix sono ora attivi percorsi autostradali accessibili agli utenti iscritti all’accesso anticipato.
Raggiungono generalmente i limiti massimi consentiti, pari a 65 mph nella maggior parte dei tratti. In casi particolari il sistema può superare leggermente questo valore per motivi di sicurezza.
Sì. Oltre a Phoenix Sky Harbor, ora è disponibile il collegamento con l’aeroporto di San Jose nella Bay Area.
Waymo prevede di arrivare a Miami, San Diego e Washington D.C. nel 2026, con test già attivi in altre metropoli americane e internazionali.
Il sistema porta l’auto fuori dalla carreggiata o effettua una sosta sicura, secondo procedure concordate con le autorità stradali locali.
Fonti: Financial Times, CNBC, Wired. Articolo aggiornato il 13 novembre 2025
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