Ciclista su e-bike in movimento notturno con sfondo sfocato e luci dinamiche su strada trafficata

A Milano controlli a tappeto sulle e-bike, multe per 400mila euro: l’80% delle bici elettriche fuori legge

A Milano controlli sulle e-bike: 54 su 71 sequestrate, multe per 400mila euro. I mezzi, modificati, superano i 70 km/h. Coinvolti soprattutto i rider.

A prima vista sembrano normali biciclette elettriche, ma basta premere un pulsante per trasformarle in veri e propri scooter a batteria, capaci di raggiungere i 70 km/h anche sulle ciclabili affollate. È quanto hanno scoperto i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milano, durante una vasta operazione di controllo tra il 4 e il 5 luglio 2025. Su 71 mezzi fermati, 54 sono risultati irregolari: quasi l’80% del totale. Il bilancio finale parla di 226 contravvenzioni e oltre 400mila euro di sanzioni, con confisca immediata per tutti i veicoli non conformi.

L’operazione, la prima del genere su scala nazionale, è stata condotta con il supporto della Motorizzazione Civile e del Ministero dei Trasporti, che ha messo a disposizione strumenti speciali per la verifica tecnica dei mezzi, tra cui lo Snap NT, un dispositivo in grado di misurare con precisione la velocità massima delle bici elettriche.

Bici o ciclomotori? La legge è chiara

Per essere considerata una bicicletta a pedalata assistita, un’e-bike deve rispettare due requisiti fondamentali: velocità massima limitata a 25 km/h e assistenza elettrica attiva solo durante la pedalata. Qualsiasi mezzo che si muova autonomamente o superi quella soglia viene automaticamente classificato come ciclomotore (fino a 45 km/h) o motociclo (oltre). E come tale deve essere omologato, targato, assicurato, e guidato da chi possiede patente e casco. Nessuna di queste condizioni era rispettata in quasi tutti i casi rilevati.

In media, ogni rider multato dovrà pagare circa 7.000 euro, tra sanzioni per guida senza casco, senza patente, su veicolo non omologato, senza assicurazione, e con caratteristiche tecniche alterate. I mezzi, spesso privi persino di catena e pedali, vengono utilizzati quotidianamente per le consegne a domicilio, un settore in crescita ma ancora largamente privo di controlli.

La nuova frontiera del rischio urbano

Che un mezzo a due ruote possa circolare a 70 km/h nel centro di Milano senza che nessuno se ne accorga era impensabile fino a pochi anni fa. Eppure è ciò che accade oggi, sulle stesse piste dove si muovono anche bambini, pedoni e ciclisti. I dati parlano chiaro: la velocità media registrata, anche tra i mezzi regolari, è stata di 40 km/h, ben al di sopra del consentito.

L’operazione, concentrata in piazza Cantore e piazza Castello, ha colpito in particolare i rider, ma non solo. Anche semplici cittadini sono finiti sotto sequestro con e-bike truccate, a testimonianza di un fenomeno non più marginale. Le autorità promettono nuovi controlli in tutta Italia, mentre da Milano parte un segnale forte: la mobilità leggera deve rispettare le regole, perché la velocità non può valere più della sicurezza.

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