Harley-Davidson moto 2025

Harley-Davidson sotto pressione: vendite in caduta e poltrone che saltano.

Ricavi in calo del 60%, tariffe penalizzanti e cambi al vertice mettono Harley-Davidson davanti alla fase più complessa della sua storia.

Harley-Davidson sta attraversando una delle fasi più complesse della sua lunga storia. Il 2024 si è chiuso con un dato difficile da ignorare: oltre il 60% di ricavi in meno rispetto all’anno precedente. Un crollo che ha innescato una serie di scosse interne, a partire dalle dimissioni del CEO Jochen Zeitz e da un’imminente rivoluzione nel consiglio di amministrazione.

A peggiorare la situazione sono arrivate le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti e le risposte dell’Unione Europea, che hanno alzato sensibilmente i prezzi delle motociclette esportate. Le Harley, già note per essere costose, secondo il WSJ rischiano ora di superare facilmente i centomila dollari di listino in Europa.

Una gestione contestata e un futuro tutto da scrivere

harley woke
Screenshot: Columbia War Machine

Il gruppo di investitori H Partners, secondo maggiore azionista di Harley-Davidson, ha espresso un giudizio severo sull’attuale gestione. Detiene circa il 9% delle quote e ha avviato una campagna per rimuovere tre membri storici del board, tra cui lo stesso Zeitz.

Le accuse parlano chiaro: si contesta l’approccio alla gestione interna, l’eccessiva adozione del lavoro da remoto e il conseguente indebolimento culturale dell’azienda. Tra questi, il fallimentare progetto dell’elettrica LiveWire, prima sotto il marchio Harley, poi scorporata perchè non in linea con le aspettative dei clienti nonostante sia un buon prodotto.

E che dire delle accuse di essere diventato un marchio woke? Alla fine Jared Dourdeville, rappresentante di H Partners, si è dimesso denunciando pubblicamente le criticità.

Un marchio che fatica a cambiare

Harley-Davidson CVO Pan America
Image: Harley-Davidson

Il problema di fondo per Harley-Davidson sembra però più profondo. Da una parte lo zoccolo duro degli harleysti, dall’altra il resto della clientela che pensa che i modelli attuali siano troppo grandi, troppo pesanti e troppo costosi. Marchi come Triumph, BMW e Honda, ma anche la stessa Ducati, invece, stanno raccogliendo successi puntando su una gamma più varia, con molte proposte nella fascia sotto i 1000 cc, sempre più apprezzata.

Oggi Harley-Davidson si trova a un bivio. Detto che difficilmente il cliente tipo delle Harley si rivolgerà a moto cinesi, seppur più economiche, il marchio di Milwaukee deve decidere se rimanere ancorato al passato o ripensare davvero la propria identità.

La speranza è che il cambio di leadership porti non solo nuove strategie, ma anche una risposta concreta alla domanda che tutti si pongono: cosa sarà di Harley-Davidson nei prossimi anni?