Fiat 500e

Con la Fiat 500e a Copenhagen e ai “Caraibi del Nord”

Oltre 500 km percorsi in qualche settimana per esplorare la capitale danese e i suoi dintorni, come le scogliere nominate "Caraibi freddi"

Dopo aver fatto da “mini-camionetta” in un improbabile trasloco da 1500 km, la 500 si è ambientata in Danimarca. E continua ad essere fedele compagna di viaggio per esplorare il paese.

Nelle ultime settimane, l’ho usata per esplorare la capitale danese e i suoi dintorni, arrivando anche in uno dei suoi punti più famosi, Møns Klint, la scogliera chiamata anche “i Caraibi freddi”, senza il minimo problema. L’occasione perfetta per scoprire i non pochi legami tra Italia e Danimarca.

Avvistata: una Fiat 500e con targa italiana parcheggiata davanti all’Università di Copenhagen insieme a una sua gemella

Questa è solo una delle sedi, ma una delle più centrali. Si trova di fianco all’orto botanico e a Rosenborg Slot, uno dei castelli più belli

Si tratta di un esempio ben conservato di Rinascimento danese, e affaccia su Kongens Have (Il Giardino del Re). Al suo interno c’è il museo dei gioielli della corona

In effetti, si la piccola torinese si ambienta bene al Nord. Anche perché a Copenhagen ci sono molti edifici ispirati all’Italia, come Rådhus, il municipio.

L’edificio fu costruito nel Seicento e si ispira a Palazzo Vecchio (Firenze) e in generale all’architettura toscana. Si visita gratuitamente, ma questa foto è di qualche anno fa perché al momento la torre dell’orologio è in fase di restauro

Altrettanto caratteristico è il punto più fotografato della città, Nyhavn, reso noto dalle sue casette colorate sul canale

Nyhavn vuol dire “porto nuovo” e le case colorate ospitavano marinai e mercanti. Al n. 9 visse lo scrittore H.C. Andersen, all’epoca molto povero, a dimostrazione di quanto la zona fosse un tempo periferica e malfamata

Per arrivare a Nyhavn si passano in due dei punti più belli della città: Strøget, la via più centrale;

Il punto più bello è Amagertorv (“Piazza di Amager”) con la sua pavimentazione elegante. Strøget è una delle vie pedonali più lunghe d’Europa

e Christiansborg Slot, ex palazzo reale ora sede di Governo e Parlamento

Christiansborg Slot è un esempio di barocco scandinavo. Fu voluto da Cristiano VI di Danimarca nel Settecento e rimase residenza reale fino alla realizzazione di quella attuale, Amalienborg. Si può salire gratuitamente in cima al suo mastodontico campanile per avere una bella vista sulla città

Al tramonto forse è più suggestivo

Ciò che rende suggestiva Copenhagen, tra l’altro, sono le numerose guglie che ne caratterizzano lo skyline

Tra l’altro, di fianco a Borgen c’è il museo di Bertel Thorvaldsen, contenente tutte le opere dello scultore danese

Il museo è coloratissimo, e si visita gratis tutti i mercoledì!

Poco conosciuto, in realtà visse in Italia ed è considerato il principale rivale di Canova

Lo stile è squisitamente neoclassico, le sculture impeccabili

Viene apprezzato per la precisione delle sue sculture, e per la collezione dedicata agli Apostoli

Sarò banale, ma credo ci sia un motivo se sia la sua opera più celebre e apprezzata

Di fianco al palazzo, “Gammel Strand” ha un’altra vista molto bella

“Gammel Strand” significa “Vecchia spiaggia” in danese moderno, ma il significato è “Litorale antico” e affaccia su un canale minore di Copenhagen

Proseguendo da Nyhavn si arriva al canale più grande, che separa il centro dall’isola di Amager, dove si trova Christianshavn e il resto della città

Attraversando il ponte, e quindi arrivando sull’isola di Amager, si hanno ottime viste sul centro come questa: si vedono Amalienborg, dove vivono la Regina e la famiglia reale, e la Marmorkirken, palesemente ispirata alla Cupola di San PIetro, a Roma

Spostandosi a ovest, verso Vesterbro, si sviluppa la moderna zona di Islands Brygge

La Dolcevita, ma in Danimarca

È una delle zone più belle e meno turistiche, piena di residenze con canaletti interni molto suggestivi

In queste zone non è raro che chi ci abita attracchi anche una piccola imbarcazione

E offre tantissimi spunti per fotografare la 500

Sul canale, d’estate, è pieno di barchette con abitanti e turisti che fanno aperitivi o cene

E poi c’è un bar, nato su una vecchia chiesetta bianca, tipicamente danese, che è molto “Hygge”

“Hygge” è la parola danese più famosa. Non ha una vera traduzione, ma indica qualcosa che ci fa stare bene

Come detto, la zona è Outer Vesterbro, dove si trovano diversi murales niente male

A parte il centro (Indre By, città interna), i quartieri ormai ex periferici storici di Copenhagen sono divisi in ponti: Østerbro (ponte est), Vesterbro (ponte ovest) e Nørrebro (Ponte Nord). Quest’ultimo fu nominato il quartiere più “cool” del mondo nel 2021

Qui è nata anche la Carlsberg, oggi il più grande birrificio danese

Sopra, il laboratorio Carlsberg, dove da sempre si fa ricerca sulla birra. Oggi, il gruppo Carlsberg è tra i più grandi al mondo e controlla, tra gli altri, anche la Tuborg, sempre danese, e l’italiano Birrificio Angelo Poretti

La sua sede, al momento sotto restauro, ha dato vita alla Carlsberg Byen (città di Carlsberg)

Uno degli ingressi della Carlsberg Byen. Con stile a mosaico sono rappresentati il fondatore e la sua famiglia

Fu fondata nel 1847 da Jacob Christian Jacobsen, che come si vede era un uomo umile

Per quanto megalomane, era anche un filantropo. Sempre sua è la Carslberg Glyptoteket, il museo più celebre di Copenhagen

Tornando verso il centro, ma rimanendo al di là del canale, ci fermiamo a Christianshavn

Christianshavn significa “Il Porto di Cristiano” e fu costruita da Cristiano IV di Danimarca. Dato che doveva attirare mercanti olandesi, fu realizzata a immagine e somiglianza di Amsterdam

Qui c’è la Chiesa del Nostro Redentore con il suo campanile tutto particolare

Il campanile è un altro esempio di barocco, e ci si può salire per vedere la città

Allontanandoci dal centro, arriviamo a Reffen. Sorge nel vecchio porto della città e oggi è lo street food più bello di Copenhagen

Essendo all’aperto, è attivo solo da metà maggio a fine settembre

Molto grande, è fatto di container colorati ognuno con un tipo di cucina diversa

C’è anche “Pasta Lab”, gestito da ragazzi italiani con ottima pasta fresca

Colorati e spesso anche affrescati, come questo

Visto che siamo su una 500, non poteva mancare un’altra icona: il vecchio Transporter

E ha sempre una bella vista sul centro

Si vede, di nuovo, la Marmorkirken, “Chiesa marmorea”. Il suo nome vero è Frederiks Kirke. La sua è la cupola più grande di tutta la Scandinavia

A proposito di container, qui c’è anche “Urban Rigger”, residenze per studenti da container rigenerate progettate dall’architetto Bjarke Ingels

Ogni blocco ha balconi e terrazze con cortile interno. Ma tu ci vivresti mai in un container sull’acqua?

Proseguendo su Amager, arriviamo quasi all’aeroporto, ad Amager Strand. La vista qui è sul Ponte dell’Øresund, che unisce Danimarca e Svezia

Il ponte fu terminato nel 2000 e attraversarlo costa, senza abbonamento, circa 60 €!

E a proposito di tramonto, eccone uno su un altro simbolo della Copenhagen moderna: il suo termovalorizzatore

Nota come CopenHill o “Amager Bakke” (Collina di Amager), ed è famoso sia perché uno dei punti più alti della Danimarca sia perché ci si può anche sciare: il suo particolare fondo è realizzato da una società di Bergamo, Neveplast

Uscendo dalla città, a circa 50 km, si trova Hillerød, famosa per il suo castello da fiaba

Anche se si chiama Frederiksborg Slot (Castello di Federico), fu voluto sempre da Cristiano IV di Danimarca-Norvegia sulle rovine del precedente palazzo di Federico II andato distrutto

Anche il parcheggio è molto scenografico!

Un parcheggio direttamente sul castello

Frederiksborg Slot è il castello rinascimentale più grande di tutta la Scandinavia, molto imponente

Questi sono solo gli edifici minori

Sorge su tre isole dello Slotsøen (“Lago del palazzo”), e oggi ospita il Museo Nazionale della Danimarca

Sicuramente offre scorci molto belli da fotografare, e si può far volare anche il drone

Tutto il palazzo si può ammirare dal parco intorno e dai giardini reali, che invece sono esempio di barocco

Più lontana, invece, la nostra ultima tappa: Møns Klint, la scogliera dell’isola di Møn, a 144 km dalla capitale

Anche se sono su un’altra isola non servono traghetti per arrivarci: ci sono ponti che collegano Møn a Lolland, e Lolland a Sjælland, l’isola su cui sorge Copenhagen. Stavolta, sono tutti gratuiti!

Ma nonostante sia in mezzo alla natura, non mancano le colonnine per ricaricare la 500 mentre siamo in spiaggia

Eravamo in tanti con l’elettrica, ma ci sono circa 20 punti di ricarica da 7 kW di Clever

Questa scogliera è uno dei punti più alti del paese, ma ha il mare così cristallino da essere chiamata “I Caraibi del Nord”

In effetti non sembra il Baltico!

Bisogna scendere un po’ di scale per arrivarci, ma se siete stati al Conero queste sono quasi di lusso

Ma se siete deboli di ginocchia non sono comunque una passeggiata

“Caraibi” anche perché la spiaggia è bianchissima, data proprio dalla roccia calcarea e dal gesso

Il titolo di “Caraibi freddi” è veritiero, almeno per la temperatura dell’acqua. Anche in estate

Non che l’acqua dell’oceano sia nota per essere calda

Sopra, c’è una foresta e il GeoCenter, e tutto è zona protetta perché qui nidifica spesso il Falco Pellegrino, e si trova la Large Blue, una rarissima specie di farfalla

Finita l’escursione, abbiamo la macchina carica per tornare a Copenhagen senza soste. E concludere, di nuovo, con uno dei suoi tramonti

Quanto costa la ricarica in Danimarca?

Dato che la Danimarca è tra i paesi europei dove si immatricolano più auto elettriche, tanto da avvicinarsi al 40% nel 2023, e dove l’elettricità è autoprodotta, soprattutto dall’eolico, viene da chiedersi se la ricarica sia così conveniente.

In termini assoluti, non è molto più economica rispetto all’Italia: quelle pubbliche hanno un costo in media di 50 centesimi al kWh, con quelle di Circle K tra le più convenienti, anche ad alta potenza, e quelle di Clever tra le più costose.

Va detto, però, che sono prezzi basati anche sul reddito medio danese, e soprattutto molto inferiori rispetto alla benzina e al diesel. Per noi italiani, quindi, possono sembrare alti, ma per i danesi c’è un effettivo risparmio sulla benzina e il diesel, che costano quasi 3 € al litro, ma anche sugli stessi listini delle auto endotermiche, che in Danimarca sono molto tassate, tanto che una normale utilitaria nuova può costare anche 30.000 €, rispetto all’elettrico che invece ha meno imposte statali e quindi, alla lunga, per ora è più conveniente.

Anche Copenhagen, poi, ha diverse soluzioni che incentivano all’elettrico: per esempio, tutti i parcheggi pubblici sono gratuiti, e a differenza di Milano non serve compilare nessun modulo. Anche se, a partire dal 1 gennaio 2024, saranno a pagamento anche per i veicoli a batterie, data la loro ormai larga diffusione, soprattutto nella capitale.

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