Il video del tassista eroe che salva ragazzo inseguito da quattro rapinatori

Il video di un tassista milanese ex pugile che vede ragazzo inseguito da quattro rapinatori e non esita a salvarlo facendolo salire in auto.

A Milano si è verificato un episodio coraggioso e risolutivo, quando un tassista si è trasformato in un inatteso salvatore. La scena, immortalata nel video dalla dashcam del tassista Diego Calcaterra a bordo del suo Oscar 82, mostra un giovane che viene inseguito da quattro individui intenti a rapinarlo.

“Non posso far finta di niente, non posso!” esclama Calcaterra, mentre, mantenendo la calma, è al telefono con un collega. La situazione non lo lascia indifferente, e così, con audacia e determinazione, decide di intervenire. Il tassista emette alcuni colpi di clacson per attirare l’attenzione e, come un angelo custode improvvisato, riesce a far avvicinare il giovane alla sua vettura.

Il ragazzo, evidentemente grato per essere stato salvato da quella spiacevole minaccia, si intrufola sul sedile posteriore del taxi e rivolge parole di riconoscenza al suo inaspettato salvatore. “Grazie davvero”, gli dice con sincerità, spiegando che stava tornando dal lavoro quando i malintenzionati hanno tentato di derubarlo.

La risposta del tassista è intrisa di umanità e compassione: “Ho notato che eri in difficoltà. Ora, calmati e accomodati sul sedile anteriore. Sono un padre di famiglia”, afferma con calma rassicurante. Un gesto eroico che ha dimostrato ancora una volta che l’eroismo può manifestarsi in situazioni impreviste e che il coraggio può risiedere nel cuore di chiunque.

tassista milanese

In un’intervista al Corriere della Sera, Diego Calcaterra rivela il suo passato da pugile, sottolineando la sua ferma determinazione a intervenire qualora quei quattro individui non si fossero fermati. “Non sono un eroe”, dichiara modestamente. “Né ho bisogno di medaglie. È che non sopporto le prepotenze”.

Scappava da quattro tizi. In quel momento ero al telefono con un collega, di notte è usanza farci compagnia: gli ho detto che non potevo far finta di niente, mi sarei sentito un verme. Uno del branco l’aveva afferrato per lo zaino, in un vicolo, mentre un altro si faceva sotto con il coltello. “Aiuto”, urlava. Ho suonato il clacson, si sono voltati. Arresi. Ma ero pronto ad affrontarli, a scendere dall’auto.

Ma coma ha fatto ad accorgersi istantaneamente di quanto stava accadendo? Lo racconta al Giorno:

La scena era piuttosto chiara. E poi faccio il turno di notte da 15 anni: ormai ho esperienza, ne ho viste di tutti i colori, potrei scrivere un libro… Il collega che era al telefono mi diceva di stare tranquillo e di pensare ai miei due bambini, ma non potevo far finta di nulla: sono ex pugile e istruttore di boxe, non mi tiro mai indietro se bisogna aiutare qualcuno. I colleghi mi chiamano scherzosamente “Murdock il pacifista”, dal personaggio della serie tv A-Team… Così ho iniziato a seguire il gruppo e a un certo punto ho suonato più volte il clacson per mettere in fuga i rapinatori.

Per una volta tutto è finito bene, almeno per l’aggredito. Ovviamente non si sa nulla dei quattro balordi, che con tutta probabilità ripeteranno la rapina ai danni di un altra vittima.

rapina milano

In ogni caso, questo coraggioso atto di altruismo del tassista milanese è una testimonianza vivente di come il cuore e la determinazione possano sfidare le avversità.

Se è vero che troppo spesso vediamo persone intente a registrare video senza muovere un dito, la storia di questo tassista, che ha messo a repentaglio la sua sicurezza per aiutare un giovane sconosciuto, ci ricorda che l’umanità esiste ancora anche sulle strade di Milano.

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