Airbus A330-200 Delta Air Lines in volo sopra la costa

Delta affida i prezzi dei biglietti all’IA: più profitti, meno trasparenza? Addio tariffe fisse: il futuro è il prezzo su misura

Delta adotta l’IA per fissare prezzi personalizzati sui voli. Più profitti per la compagnia, ma crescono i timori su privacy e possibili discriminazioni.

Delta Air Lines ha deciso di cambiare radicalmente il modo in cui vende i biglietti aerei. L’obiettivo? Eliminare le tariffe fisse e affidare all’intelligenza artificiale la determinazione del prezzo per ogni singolo passeggero.

Una strategia già in fase di test: oggi riguarda il 3% delle tariffe, ma entro fine anno sarà applicata al 20% dei voli. E per il futuro, l’idea è che ogni biglietto abbia un prezzo unico per quella persona, su quel volo, in quel momento.

Secondo il presidente di Delta, Glen Hauenstein, questo nuovo sistema, descritto come un “super analista” attivo 24 ore su 24 ha già prodotto risultati molto positivi in termini di ricavi. L’algoritmo usato è fornito da Fetcherr, una startup israeliana già partner di altre linee aree come Virgin Atlantic e WestJet.

Critiche e timori per la privacy

Nonostante l’entusiasmo aziendale, l’iniziativa ha acceso forti preoccupazioni tra consumatori e attivisti per la privacy. Secondo Justin Kloczko di Consumer Watchdog, come riporta Fortune, “Stanno cercando di entrare nella testa delle persone per capire quanto siano disposte a pagare”, definendo la pratica una sorta di hacking del cervello.

Anche il senatore statunitense Ruben Gallego ha attaccato la compagnia, parlando di “prezzi predatori”. Delta ha risposto sostenendo che non applica discriminazioni e che i prezzi restano legati a variabili come la data di prenotazione e la classe di viaggio. Tuttavia, non ha chiarito come siano controllati i sistemi automatici e quali garanzie esistano contro potenziali distorsioni.

I prezzi dinamici esistono da tempo nel settore aereo. Già dieci anni fa, alcune compagnie variavano il prezzo del volo in base al browser usato o alla località del cliente. Ma con l’IA, questa pratica raggiunge un nuovo livello di precisione e opacità.

Secondo Matt Britton, autore del saggio Generation AI, siamo entrati in una fase in cui il prezzo non riflette un valore oggettivo, ma quanto l’algoritmo ritiene che siamo disposti a pagare. Il concetto di “prezzo giusto” è superato: ogni passeggero vede una cifra diversa per lo stesso volo.

Sconti o rincari?

Nel breve termine, l’uso dell’IA potrebbe portare anche a sconti personalizzati per riempire i voli meno richiesti. Ma nel lungo periodo, i viaggiatori potrebbero essere costretti a navigare sempre con account attivi, rinunciando all’anonimato per ricevere vantaggi come upgrade o posti extra.

Uno studio di Consumer Watchdog suggerisce che il sistema paradossalmente potrebbe favorire i clienti più ricchi, mentre i passeggeri con meno possibilità economiche finirebbero per pagare di più. In pratica, si tratterebbe di un modo per poter catturare clienti facoltosi a suon di sconti.

Il rischio, secondo molti, è che la personalizzazione dei prezzi diventi una nuova forma di disuguaglianza digitale.

whatsapp banner
telegram