Come funziona il Flyboard che ha attraversato la Manica?

Carlo Nava
07/08/2019

Come funziona il Flyboard che ha attraversato la Manica?

Franky Zapata è riuscito nell’impresa di attraversare la Manica a bordo con il proprio Flyboard. Ma come funziona questo nuovo strumento volante?

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Ovviamente un po’ di riservatezza per quanto riguarda i dettagli c’è, visto che inoltre non si fa mistero della volontà da parte dell’azienda di commercializzarlo e di attirare l’interesse anche per un eventuale uso da parte delle forze armate.

Flyboard Zapata: com’è fatto

Il Flyboard di Zapata è in sostanza un sistema costituito da tre elementi fondamentali. La tavola, su cui poggia il pilota e in cui trovano alloggiamento 6 motori, delle turbine a reazione, quattro principali e due disposte lateralmente, più piccole. Un serbatoio, posto sulle spalle pieno di cherosene Jet A1, ed un  sistema di comando e controllo nelle mani del pilota stesso. Ogni motore è in grado di erogare 250 cavalli e complessivamente, per l’unità centrale di propulsione abbiamo a disposizione la potenza di 1000 cavalli.

Il lavoro più complesso durante lo sviluppo del progetto che dura da oltre 7 anni, è stato quello di rendere stabile e manovrabile la tavola. Un sistema elettronico di controllo, simile a quello usato dai moderni droni, consente di poter regolare i vari parametri di spinta dei propulsori al fine di ottenere le manovre volute.

Inoltre il progetto prevede anche la possibilità di inclinare la spinta dei singoli motori centrali che lavorano in sinergia con i due più piccoli laterali, per fornire la necessaria stabilità e maneggevolezza. Il complesso sistema software gestisce in ogni istante la performance di ogni motore, sia dei quattro principali, sia dei due laterali, dando la massima prestazione possibile per soddisfare la richiesta del pilota.

Il Flyboard è in grado di volare in sicurezza anche con la perdita di uno dei quattro motori principali e il sistema di controllo si avvale di 3 canali indipendenti per comunicare con la tavola, ridondanza che garantisce la quasi impossibilità nel perdere il controllo dell’hoverboard.

In ogni caso il pilotaggio non risulta immediato e il futuro pilota deve avere almeno tra le 50 e le 100 ore di esperienza nel maneggiare ottimamente l’originale Flyboard che si usa di solito per divertirsi in acqua. La velocità massima che può raggiungere è di circa 160 km orari e per ora, l’unica limitazione grossa nell’impiego, è data dall’autonomia che al momento si aggira come massimo intorno ai 12 minuti.

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