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L’Area B al contrario di Sesto San Giovanni per far pagare i milanesi in uscita

Il Sindaco di Sesto San Giovanni propone un'Area S con i varchi per far pagare i milanesi che vogliono uscire dalla città.

La decisione del Sindaco di Milano di inasprire gli accessi all’Area B sta innescando una serie di polemiche da parte dei Sindaci dei comuni limitrofi, che non ci stanno a diventare il parcheggio di Milano.

C’è da dire che Sala, forte di una rielezione con il 57% dei voti, giustamente fa quello per cui è stato votato. Lamentarsi a cose fatte è del tutto inutile, e che chi si è astenuto dal voto può recriminare solo con sé stesso.

Ma c’è un punto che non è stato considerato, ovvero sia la ricaduta dei divieti nei comuni che confinano con Milano. Sala è anche Sindaco della Città Metropolitana, ed è quindi colui che comunque decide, ma da quanto possiamo intuire non c’è stata alcuna condivisione con gli altri sindaci dell’ex provincia di Milano.

Ecco allora che partono progetti di “ritorsione” nei confronti dei milanesi che vogliono uscire dalla città. La proposta è del Sindaco di Sesto San Giovanni che vuole istituire un’Area S con varchi di accesso al confine con Milano in modo da far pagare chi entra nel comune. In pratica un’area B al contrario, che andrà a penalizzare i milanesi in uscita dalla città.

Milano NYMBY è contro le auto

Il nodo del contendere sono le auto che devono fermarsi ai confini di Milano. Perché è chiaro che con Area B Sala agisce in perfetto stile NYMBY, ovvero Not In My Back Yard, “Non nel mio cortile”. Non vuole le auto nella sua città, allora che parcheggino in quella di fianco.

Un ragionamento che mette in difficoltà i comuni che hanno o il capolinea della metropolitana, tipo Sesto San Giovanni o San Donato Milanese, o quelli che hanno le fermate appena fuori Milano. Il timore del Sindaco sestese Di Stefano è proprio quello di ritrovarsi intasati dal traffico pendolare di oltre 450 mila veicoli che non possono entrare a Milano e che si fermeranno proprio al confine delle stazioni della metropolitana.

Ma è davvero una questione ecologica o c’è altro?

Dalle multe per l’Area B il comune di Milano prevedeva di incassare l’astronomica cifra di 1,8 milioni di euro all’anno, e come si dice “a pensar male ci si azzecca”. Un gruzzolo non indifferente, che farebbe gola a molti, anche perchè una volta piazzati i varchi il sistema è automatico e i costi sono minimi. Una vera e propria fonte di reddito, che a questo punto giustamente viene reclamata anche dai Sindaci sui quali sono state scaricate le auto dei pendolari.

Ma andiamo al nocciolo. Da una parte ci sono i cittadini milanesi che hanno votato Sala e che non vogliono più vedere le auto in città, dall’altro c’è chi sostiene comunque l’economia del capoluogo lombardo, ovvero pendolari, trasportatori e artigiani. A farne le spese ci sono le fasce più deboli, ovvero chi non può cambiare auto ogni due anni, ma anche quelle aziende che non possono permettersi di cambiare la propria flotta.

Un problema, quello dell’Area B e dell’Area C, che diventerà ancora più sentito prossimamente, quando scatteranno limitazioni ancora più rigide.

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