Audi A3: la storia della compatta

Marco Dimartino
01/06/2020

Audi A3: la storia della compatta

Era il 1996, l’anno di debutto di Audi A3, che ha coinciso con la nascita della classe compatta premium. Da allora, la berlina dei quattro anelli si è evoluta costantemente nello stile e nella tecnica, attraversando quattro generazioni e inanellando una serie di primati che ne fanno uno dei modelli più innovativi e rappresentativi della gamma Audi.

Ora, la quarta serie della berlina alza ulteriormente l’asticella grazie al design più sportivo di sempre, alla marcata digitalizzazione dell’abitacolo, all’infotainment e ai sistemi di ausilio alla guida.

Audi A3 storia

Audi A3 storia: tutto ebbe inizio…

Dal 1978, con l’uscita di scena dell’Audi 50, la Casa dei quattro anelli non annoverava in gamma una vettura compatta. A Ingolstadt, però, sin dall’inizio degli Anni ’90 era radicata la convinzione che i tempi fossero maturi perché il Brand tornasse protagonista nel segmento C. Una corrente di pensiero rafforzata dalla disponibilità della nuova piattaforma A4 – successivamente denominata PQ34 – del Gruppo Volkswagen. Un pianale portato al debutto proprio dalla berlina dei quattro anelli e che restò in auge per oltre vent’anni, condiviso da ben dieci modelli del Gruppo VW tra i quali la prima serie della sportiva Audi TT.

Il concept alla base della nuova compatta di Ingolstadt viveva della semplicità tipica delle idee straordinarie: abbinare la qualità costruttiva dei modelli Audi di categoria superiore a una configurazione di carrozzeria hatchback, inizialmente solo a tre porte, a un’indole sportiveggiante e a un design dalle linee pulite ed eleganti. Il risultato, nel 1996, fu il debutto al Salone dell’automobile di Parigi di Audi A3 e, contestualmente, la nascita della classe compatta premium. Il successo fu immediato.

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Audi A3 storia: Audi A3 quattro, la prima compatta Audi a trazione integrale

Nel 1998, Audi A3 ribadì la propria vocazione a esplorare nuovi mondi divenendo la prima berlina compatta Audi dotata delle 4WD. Un rapporto, quello tra la trazione integrale quattro e Audi A3, destinato a rinnovarsi costantemente sino ai giorni nostri, con la nuova generazione della vettura che si avvale della configurazione quattro con frizione elettroidraulica a lamelle gestita da un software dedicato, così da portare in dote stabilità e grip a fronte della massima efficienza.

La gestione elettronica della ripartizione della coppia tra gli assali, sviluppata in modo specifico per nuova Audi A3, è integrata nel controllo della dinamica di marcia Audi drive select. Il sistema rileva il comportamento dell’auto e lo stile di guida, adeguando in tempo reale la distribuzione della spinta, totalmente variabile, tra avantreno e retrotreno. Nel 1998, l’apporto dell’elettronica non era certo paragonabile a quello odierno, ma la soluzione mediante frizione centrale Haldex si contraddistinse immediatamente per efficacia ed efficienza.

La prima generazione di Audi A3, dal 1999 disponibile anche con carrozzeria a cinque porte, poté contare su ulteriori raffinatezze tecniche per l’epoca quali il sistema d’iniezione mediante iniettore-pompa, destinato a caratterizzare i Diesel del Gruppo Volkswagen sino al 2008, e la sovralimentazione mediante turbocompressore a geometria variabile.

Tecnologie entrambe dedicate al propulsore 1.9 TDI. La vocazione sportiva del modello trovò massima espressione nella variante S3, al debutto nel 1999 e destinata, grazie all’abbinamento di un performante motore turbo benzina alla trazione integrale e al look muscolare, a rinnovarsi sino ai giorni nostri. Audi S3 divenne la prima Audi S della storia dotata di un “piccolo” motore a quattro cilindri, nello specifico un 1.8T 20V da 210 CV e, successivamente, da 225 CV.

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Audi A3 storia: la seconda generazione

Nel 2003, in occasione del Salone dell’automobile di Ginevra, debuttò la seconda generazione di Audi A3, disegnata dall’estroso Gary Telaak. Il designer di origine greche rivoluzionò i canoni estetici dell’epoca prendendo spunto, per pulizia e funzionalità delle linee, dagli oggetti della quotidianità. Più precisamente dai cavatappi in acciaio ed Ergal della tedesca Carl Mertens International GmbH, celebri per essere ricavati dal pieno. Una scelta accolta sulle prime con un velato scetticismo, anche internamente alla Casa dei quattro anelli, ma che il tempo avrebbe confermato tanto innovativa quanto vincente.

La seconda serie di Audi A3 non solo rinverdì i fasti della prima generazione, ma anzi fece registrare nuovi record commerciali. Un successo cui contribuirono l’adozione della piattaforma A5 (PQ35), garante di una maggiore abitabilità, del sistema d’iniezione diretta della benzina, denominato FSI, e l’introduzione nel 2004, per la prima volta nella storia di Audi A3, dalla configurazione di carrozzeria Sportback e del pacchetto S line. Un’evoluzione stilistica sostanziale, accompagnata dall’adozione della calandra single frame derivata dall’ammiraglia Audi A8 6.0 W12 quattro tiptronic.

Il 2008, sebbene ricordato negli annali per un “semplice” facelift, rappresentò in realtà un momento di svolta: Audi A3 entrava in una nuova era grazie ai motori 2.0 TDI assistiti dall’iniezione diretta di tipo common rail, in sostituzione del glorioso sistema a iniettore-pompa, abbinabili alla raffinata trasmissione a doppia frizione S tronic a 7 rapporti e, grazie al travaso di tecnologia da Audi TT, alle innovative sospensioni magnetoreologiche. Non meno rilevante il debutto della variante Cabriolet, caratterizzata da un classico tettuccio in tela. A marzo 2008, nello stabilimento di Ingolstadt veniva prodotto il milionesimo esemplare della seconda generazione di Audi A3.

Audi A3 storia: Audi RS 3 Sportback

La prima volta non si scorda mai. E la prima volta in cui Audi Sport dedicò la “cura RS” alla gamma A3 fu nel 2011, quando vide la luce quella che sarebbe diventata un’icona di sportività, equilibrio e fruibilità nel segmento delle hatchback high performance: Audi RS 3 Sportback. La sportiva a trazione integrale dei quattro anelli adottava un propulsore 5 cilindri turbo. Un’unità che affonda le radici nella storia Audi. Negli Anni ’80, l’architettura a 5 cilindri ha accompagnato i successi delle Audi da rally, sport turismo e di serie, sino a equipaggiare nel 1994 Audi RS 2 Avant, capostipite della gamma RS.

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Audi A3 storia: terza generazione

Svelata in occasione del Salone dell’Automobile di Ginevra del 2012, la terza serie di Audi A3 inanellò immediatamente una serie di primati. Fu, infatti, la prima vettura del Gruppo Volkswagen ad adottare la piattaforma modulare MQB, vale a dire a motore anteriore trasversale e fu la prima Audi A3 a conquistare 5 stelle Euro NCAP, a conferma dell’elevato livello di sicurezza della vettura, e fu anche la prima Audi A3 disponibile nella variante Sedan a quattro porte. Quest’ultima si affiancava alle confermate versioni a tre porte, Sportback e, dal 2014, Cabriolet.

Sempre dal 2014, la terza generazione di Audi A3 divenne l’unica berlina compatta sul mercato disponibile con ben quattro configurazioni di powertrain: alle motorizzazioni TFSI e TDI si affiancarono le varianti g-tron a metano, la cui raffinatezza tecnica era testimoniata dall’adozione di serbatoi per il gas realizzati in materiale plastico rinforzato con fibra di carbonio e fibra di vetro, ed e-tron con tecnologia ibrida plug-in. Audi A3 Sportback e-tron, nello specifico, era accreditata di una potenza complessiva di 204 CV, 350 Nm di coppia e una percorrenza di 50 chilometri (NEDC) in modalità puramente elettrica.

Nel 2017, in occasione del restyling di metà carriera, Audi A3 divenne la prima compatta dei quattro anelli a poter essere dotata dei proiettori a LED Audi Matrix, caratterizzati dalla gestione adattiva degli abbaglianti e derivati dall’ammiraglia Audi A8, nonché della strumentazione integralmente digitale Audi virtual cockpit.

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Audi A3 storia: quarta generazione

La quarta generazione di Audi A3 Sportback conferma e anzi rafforza la vocazione al primato delle serie precedenti. Sin dall’unveiling che, a causa della pandemia da Coronavirus, ha avuto luogo non in occasione del Salone dell’automobile di Ginevra 2020, come previsto, bensì in forma totalmente digitale.

Nuova Audi A3 Sportback può contare su di un design sportivo come non mai, le fiancate svasate, dall’andamento concavo, introducono un elemento stilistico totalmente inedito per il design Audi, e un abitacolo dalla marcata digitalizzazione. Ai comandi touch, alla piattaforma d’infotainment MIB 3, caratterizzata da una potenza di calcolo dieci volte superiore al sistema MIB 2 appannaggio del precedente modello, al comando vocale intelligente e alla navigazione che segue i principi del machine learning si accompagnano molteplici dotazioni hi-tech.

Tra queste spiccano la strumentazione digitale, il sistema MMI che prevede comandi semplici e razionali che replicano in abitacolo l’intuitività degli smartphone, le funzioni Audi connect, la connettività Car-to-X e l’assistente Amazon Alexa. L’infotainment e i sistemi di ausilio alla guida derivano dai modelli Audi di categoria superiore, mentre in abitacolo vengono adottati per la prima volta rivestimenti in materiale sintetico ottenuti da bottiglie in PET riciclate.

Disponibile con tre varianti d’assetto e, entro la fine del 2020, con motorizzazioni TFSI, TDI, mild-hybrid, plug-in e a metano, nuova Audi A3 è già ordinabile nelle configurazioni di carrozzeria Sportback e Sedan con prezzi a partire da 29.150 euro e raggiungerà le Concessionarie italiane nel corso del secondo trimestre 2020.

Tra i primati fatti registrare dalla quarta generazione della vettura spicca la recente introduzione a listino della versione 1.5 TFSI S tronic 150 CV MHEV 48V. Per la prima volta nella storia del Marchio, la tecnologia mild-hybrid a 48 Volt viene dedicata a una berlina con un motore a 4 cilindri. L’alternatore-starter fornisce un apporto alla trazione endotermica quantificabile in 50 Nm e 12 CV. Il sistema frenante elettroidraulico e la frenata rigenerativa s’ispirano ad Audi e-tron, prima elettrica Audi.

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