In Cina chiuse colonnine per auto elettriche causa ondata di caldo

Nicola Spada
25/08/2022

In Cina chiuse colonnine per auto elettriche causa ondata di caldo
Image: Joshua Fernandez @ Unsplash

La rete elettrica cinese è ancora sotto pressione a causa della peggiore ondata di caldo che il Paese abbia mai visto in mezzo secolo. Per risparmiare energia e aiutare a mantenere le luci accese nelle case cinesi, Tesla e Nio stanno chiudendo alcune delle loro stazioni di ricarica nella provincia del Sichuan, come riporta Bloomberg.

I proprietari di Tesla e Nio hanno saputo della disattivazione di alcune stazioni di ricarica nella città di Chengdu attraverso le app di localizzazione delle colonnine. La ricarica elettrica è stata sospesa anche a Chongqing, una città a poco meno di 350 km a est della capitale del Sichuan.

Fiumi prosciugati, centrali elettriche chiuse

La produzione di energia elettrica del Sichuan è crollata durante l’ondata di caldo. La provincia si affida alle dighe idroelettriche, ma i fiumi della regione hanno livelli d’acqua pericolosamente bassi.

nio battery swapping

Nio ha comunicato che un “grave sovraccarico della rete” ha costretto l’azienda a chiudere temporaneamente le stazioni di scambio batterie proprio perchè non c’è abbastanza energia per ricaricare le batterie scariche. L’azienda sta chiedendo ai proprietari della zona del Sichuan di condividere le proprie stazioni di ricarica elettrica domestica con i proprietari che non ne hanno una, dal 20 agosto al 20 settembre.

Secondo Bloomberg alcuni proprietari di auto Nio stanno dando una mano scambiando le batterie scariche con le loro batterie completamente cariche, che presumibilmente sono state ricaricate durante la notte a casa.

Non solo colonnine: stop alla produzione di chip e batterie per auto

Ma i guai non finiscono qui. La ridotta produzione di energia idroelettrica ha spinto i funzionari della città a chiudere le fabbriche che producono microchip e quelle che lavorano il litio per le batterie EV.

La chiusura delle fabbriche potrebbe avere ripercussioni sulla produzione di veicoli in tutta la Cina. Le case automobilistiche hanno risposto alla chiusura delle fabbriche chiedendo al governo di intervenire e di convogliare la produzione di energia residua verso le fabbriche che producono componenti automobilistici.

Lo stesso fenomeno si era verificato un anno fa in Texas, con le auto ferme causa black out. La dipendenza da una forma di energia poco immagazzinabile, crea seri problemi nel caso in cui la produzione rallenti. E’ il caso di pensare seriamente ad una diffusione capillare dei pannelli solari?

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