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Il black out in Texas ci fa riflettere sulle auto elettriche

Siamo sicuri che vada bene così?

La situazione in Texas è grave. Uno Stato non abituato alla neve ed al gelo, vede il numero dei decessi per il freddo aumentare ogni giorno. Com’è possibile? Le spiegazioni tecniche stanno venendo fuori in questi giorni, di certo è che fino a 3 milioni di persone sono rimaste senza elettricità secondo i dati di PowerOutage.

Rimanere senza elettricità in Texas può significare essere completamente tagliati fuori dal mondo. Immaginate di stare in casa letteralmente al gelo e aggiungete il fatto di non poter cucinare. Si, perché come riscaldamento vengono utilizzati fan coil o pavimenti riscaldati, che utilizzano l’elettricità. Senza contare che ovviamente le cucine, oltre che i forni domestici, sono elettriche. A questo aggiungiamo frigoriferi, lavatrici e tutti gli altri elettrodomestici che abbiamo sempre sottomano. Non c’è nulla che funzioni, mentre fuori le temperature a -20 gradi “aggrediscono” le case costruite in legno ,adatte al caldo estivo più che ad un freddo polare mai registrato prima.

Aggiungiamo a questo punto l’ingrediente finale del patatrac, ovvero l’auto elettrica che non funziona perché ha le batterie scariche. L’espressione “essere tagliati fuori” incomincia ad assumere un significato letterale. Al gelo, senza poter cucinare o mangiare, perchè non ci si può muovere anche solo per andare a chiedere qualcosa ad amici o parenti. Certo, qualcuno di voi potrebbe dire che si rimane bloccati anche le auto a benzina, se uno si trova a secco. E’ vero, ma è anche vero che c’è la possibilità che i più avveduti abbiano fatto il pieno in tempo osservando le catastrofiche previsioni meteo, garantendosi un’autonomia che va ben al di là di quella delle auto elettriche.

Arriviamo quindi al nocciolo della questione. E’ giusto che chi desidera un’auto elettrica abbia la possibilità di farlo. Ci viene però il dubbio che costringere prima o poi tutti a guidare auto elettriche non sia una mossa così intelligente come ci vogliono far credere. Abbiamo già analizzato questioni relative alla provenienza non “green” dell’elettricità oltre al problema dell’estrazione dei minerali per le batterie ed al loro smaltimento. Ora abbiamo sotto gli occhi una condizione catastrofica, della quale però avevamo avuto qualche “assaggio” con i black out di Milano un paio di estati fa, che ci deve far riflettere sulle scelte che sono cadute sulle nostre teste negli scorsi mesi.

Il mondo è in grado di reggere la domanda di elettricità richiesta dai veicoli elettrici? Cosa succede in caso di emergenza? C’è il rischio che un Paese intero si fermi? Domande che sorgono spontanee quando si toglie la libertà di scelta ai cittadini, che non hanno mai avuto parola nel caso della cosiddetta “svolta green”.

 

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