La Regione Lombardia conferma il proprio impegno verso una mobilità sostenibile investendo oltre 183 milioni di euro per l’acquisto di quattordici treni ad idrogeno praticamente identici ai già conosciuti Donizetti. La delibera prevede l’adozione di questi convogli sulla linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo di Ferrovie Nord. L’iniziativa rientra nel progetto “H2IseO”, nato per promuovere la decarbonizzazione del trasporto ferroviario.
Dettagli del progetto
I nuovi treni, progettati e realizzati da Alstom sulla piattaforma Coradia Stream, saranno equipaggiati con un sistema di trazione a idrogeno installato in un veicolo intermedio non accessibile ai passeggeri. Ogni convoglio offrirà 260 posti a sedere e 8 postazioni per biciclette, con una variante destinata a soddisfare le esigenze turistiche della Valcamonica.
Questi treni sostituiranno i mezzi diesel attualmente in uso, garantendo una riduzione delle emissioni e prestazioni adeguate alla linea, dove non sono richieste velocità superiori ai 100 km/h. Il percorso di 103 km tra Brescia ed Edolo continuerà a essere completato in circa due ore.
I fondi per l’acquisto provengono da tre fonti principali:
- 7 treni finanziati dal PNRR,
- 5 dall’Accordo per lo Sviluppo e la Coesione siglato nel 2022,
- 2 dalla legge di Bilancio 2019.
I primi sette treni entreranno in servizio entro il 30 giugno 2026, con gli altri sette disponibili nei mesi successivi.
Una scelta da valutare
Nonostante il potenziale dell’idrogeno, alcuni Paesi europei stanno rivalutando questa soluzione. In Germania, per esempio, una linea ferroviaria completamente alimentata a idrogeno ha annunciato il ritorno temporaneo ai motori diesel fino al 2025 a causa di problemi tecnici. Al contempo, la Francia sta investendo in nuovi convogli a idrogeno per il trasporto regionale con avvio previsto nel 2025.
In Italia, le alternative includono treni bi-modali, capaci di operare con alimentazione elettrica e diesel per garantire flessibilità. Questo approccio, già adottato in alcune tratte lombarde come la Milano-Molteno-Lecco, offre una soluzione transitoria in attesa di ulteriori sviluppi tecnologici nel settore dell’idrogeno.