Caro carburanti: dopo le procure indaga anche l’Antitrust

Nicola Spada
18/03/2022

Caro carburanti: dopo le procure indaga anche l’Antitrust

Dopo l’apertura di fascicoli da parte della Procura di Perugia e da parte della Procura di Roma, anche l’Antitrust ha deciso di vederci chiaro. Come già detto, l’aumento dei prezzi dei carburanti non può essere causato da problematiche di approvvigionamento, dato che i maggiori produttori sono arabi, nord europei e americani.

Ecco allora che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è mossa a seguito dello straordinario aumento dei prezzi della benzina e del gasolio che si è registrato negli ultimi giorni ma anche grazie alle numerose denunce ricevute.

L’autorità ha quindi notificato oggi, 18 marzo 2022, dettagliate richieste di informazioni alle maggiori compagnie petrolifere avvalendosi anche dell’ausilio della Guardia di Finanza. L’obiettivo delle indagini in corso è di approfondire le ragioni di tali aumenti.

Dopo questa prima fase, sarà necessario valutare la sussistenza di spazi per un possibile intervento circoscritto però soltanto all’ipotesi di un’eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza.

Come avvenuto nel corso dei primi mesi della pandemia di coronavirus, l’Antitrust, nell’ambito delle proprie competenze, è attenta a monitorare gli eccezionali incrementi di prezzo che si registrano a volte durante le fasi di crisi e a verificare che tali fenomeni non siano frutto di comportamenti restrittivi della concorrenza.

 

 

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