I nostri problemi con le colonnine Enel X

Robin Grant
16/12/2020

I nostri problemi con le colonnine Enel X

Update: riceviamo e pubblichiamo quanto ricevuto da EnelX.

In merito all’articolo dal titolo “I nostri problemi con le colonnine Enel X” segnaliamo che le difficoltà riscontrate nel processo di registrazione e attivazione sono state risolte attraverso gli ultimi aggiornamenti all’app JuicePass con cui sono stati riattivati, grazie anche alle segnalazioni degli utenti, i normali processi per il salvataggio dei dati di login, la creazione di un profilo guest e l’attivazione dell’account tariffa. Come giustamente sottolineato nell’articolo, la modalità principale – e più rapida – per ricaricare con pochi semplici passi un veicolo elettrico è di scaricare l’app JuicePass di Enel X, mentre le card RFID rappresentano uno strumento secondario da utilizzare nel caso in cui, ad esempio, manchi temporaneamente la connessione internet dello smartphone. Infine, facciamo notare che la velocità di ricarica delle batterie delle vetture elettriche dipende, oltre che dalla potenza delle infrastrutture utilizzate, anche dalla capacità dell’auto di assorbire la corrente, che varia a seconda del modello di veicolo. L ’esperienza di ricarica per chi guida un’auto elettrica deve essere semplice, veloce e sicura; per questo motivo siamo impegnati quotidianamente nella realizzazione e gestione di una rete di punti di ricarica sempre più capillare e affidabile e nella soluzione delle eventuali difficoltà di utilizzo dell’app o delle infrastrutture di ricarica.

 

Avere avuto in prova una vettura elettrica ci ha dato modo per la prima volta di capire cosa significa vivere non più alla ricerca di un distributore conveniente, ma alla ricerca di colonnine nelle vicinanze, nonché l’ansia, nei viaggi lunghi, di rimanere a piedi. Il primo impatto con la ricarica elettrica è stato anche quello più problematico: ci siamo imbattuti infatti nel servizio di Enel X, che ci ha suscitato non poche perplessità.

Le card di Enel X

Senza fraintendimenti, la ricarica Enel X, una volta che parte, è buona. Dipende sempre dal tipo di colonnina in cui vi imbattete, perché l’azienda energetica italiana ne propone diverse con potenze diverse, ma in generale rimane piuttosto rapida. Il problema è proprio riuscire a farla partire. Per quanto sia probabile che noi siamo stati gli unici a non essere in grado di farlo funzionare subito, siamo però convinto che molti, soprattutto non esperti e alle prime anni, potrebbero avere problemi.

Il servizio di Enel X si può attivare in due modi diversi: comprando le cards ufficiali, disponibili sul sito ufficiale in diversi piani, e che vengono poi spedite a casa; oppure usando l’App “Juice Pass”. La prima, oltre ad essere un po’ anacronistica, è anche poco pratica, specialmente per chi ha una vettura elettrica da poco, oppure ce l’ha saltuariamente, come nel nostro caso. Le tessere, infatti, ci mettono un po’ ad arrivare a casa, e non è nemmeno presente una loro versione digitale che sfrutti l’NFC dello smartphone, ormai presente sulla quasi totalità dei dispositivi di ultima generazione, anche di fascia bassa. Inoltre, queste card non si possono comprare da nessun’altra parte se non dal sito, altro limite che abbiamo trovato un po’ poco pratico.

Enel X e Juice Pass

Fortunatamente, verrebbe da dire, non è l’unica soluzione. Se non si vuole o non si può aspettare l’arrivo delle tessere Enel X a casa, è possibile sfruttare l’applicazione. E qui sono iniziati i problemi. L’app è il vero punto debole di Enel X. Poco prima che scrivessimo questo articolo è stata anche aggiornata, e per quanto la speranza versasse in migliorie nel funzionamento, l’unica cosa ad essere cambiata è la grafica, e poco altro. Peccato, perché era l’ultimo dei suoi problemi: Juice Pass di Enel X era e rimane un’applicazione “gommosa”, poco fluida nel funzionamento, e frequente a bug o a chiusure improvvise e inaspettate, sia su iOS che su Android. Senza contare che l’app non ricorda mai le credenziali di accesso.

Enel X

 

Account “Guest”: non ci siamo riusciti

Al di là dello scorrimento molto poco fluido dell’applicazione, Juice Pass non dialoga bene con il sistema centrale di Enel X. Per attivare le colonnine di Enel X dall’applicazione ufficiale è possibile agire in due modi: come “Guest” oppure creando un profilo. La prima funzione è creata per persone che, come si diceva prima, usano l’auto elettrica saltuariamente, magari a noleggio, magari per dei test drive. Il problema è che non funziona: abbiamo provato in molti e più volte ad attivare la colonnina con il sistema Ospite, ma il risultato è un loop infinito che rimbalza continuamente, rimandandoci prima all’inserimento dei dati, poi all’inserimento dei dati di pagamento, poi ancora ai dati e via dicendo, senza che però la colonnina si attivi mai.

Senza volerci perdere altro tempo, comunque, è possibile registrarsi. Lo si può fare in diversi modi: inserendo la mail, usando Facebook, l’account Google o Apple e via dicendo. La registrazione è piuttosto rapida, e in pochi passi l’account viene creato. Attenzione: avere l’account non significa avere l’abilitazione all’utilizzo delle colonnine! Una volta che ci si è registrati, infatti, bisogna creare anche un Profilo, scegliendo sia tra Privato o Aziendale, sia tra i diversi modi di frizione dell’energia, e della potenza. In particolare, un Profilo Privato può scegliere tra:

  • Tariffa a Consumo Base: ovvero, l’utente paga ogni volta il singolo rifornimento.
  • Tariffa a Consumo Premium, che permette una prenotazione illimitata di colonnine e ha un canone di €25 all’anno a cui aggiungere il pagamento delle singole cariche.
  • Tariffa Flat Small, che prevede un canone mensile di 25 euro per una soglia fissa di X kWh, al superamento della quale Enel X avvia la fatturazione al consumo.
  • Tariffa Flat Large, che costa 45 euro al mese e prevede una soglia di kWh mensili superiore rispetto alla Small.

Attivazione? Ci vogliono un po’ di giorni.

Dopo aver scelto il piano più conveniente, ci si aspetterebbe che (finalmente!) la ricarica possa iniziare. Invece, il Profilo deve essere attivato dalla stessa Enel. Onestamente, con “attivazione” si pensava alla classica email di conferma che si riceve con ogni servizio. E invece, l’attivazione di Enel X significa che un’operatore attivi il profilo dell’utente, e possono volerci anche giorni. Nel nostro caso, è passata quasi una settimana, ma c’è anche chi ha dovuto aspettare di più. Fortuna, allora, che esiste il libero mercato, altrimenti nel nostro viaggio da Milano a Rimini saremmo rimasti bloccati ad Imola per molto tempo.

Enel X

La prima ricarica che siamo riusciti a fare con Enel X infatti non è stata né con la card né con l’applicazione, ma chiamando l’assistenza per ottenere un supporto e delle informazioni. L’operatore, molto gentile e disponibile, ha confermato un ritardo nell’attivazione dei profili App del sistema, mentre non ha saputo spiegare il non funzionamento del sistema Guest. Per riparare ai danni, comunque, ci ha attivato una ricarica di emergenza completamente gratuita, che abbiamo interrotto chiamando nuovamente il numero verde e venendo indirizzati allo stesso operatore che l’aveva attivata.

Insomma, l’iter per l’attivazione del profilo di Enel X, soprattutto se paragonato con i competitor che abbiamo visto (su tutti, Ionity), è troppo lungo e macchinoso, e crea difficoltà inutili agli utenti, specie considerando che allo stato attuale le colonnine di Enel X sono quelle più diffuso, e hanno accordi con diverse catene, come per esempio IKEA o i supermercati Unes.

 

Colonnine nuove, ed altre così così.

Siamo stati sicuramente sfortunati, ma tant’è. Siamo passati da colonnine nuove ma non usate da chissà quanto tempo, con tanto di ragnatele varie come nel caso qui sotto. Ok, non inficia la funzionalità, ma sfidiamo chiunque a dire che il rifornimento sia piacevole quanto farlo in un qualsiasi self-service tradizionale.

enel-x

 

C’è il caso della buona volontà, se non altro di chi ha avuto l’idea di stampare l’identificativo della colonnina su una etichetta adesiva. Apprezziamo lo spirito, ma il risultato è che con il tempo l’etichetta fa questa fine:

 colonnina enelx

 

Qualcun altro evidentemente deve aver pensato che le etichette potessero scolorirsi, e quindi è passato alle maniere drastiche, a colpi di vernice spray.

 enel-x colonnine

Funzionano? Non funzionano? Chi potrà mai saperlo? Quando siamo passati l’account era in fase di attivazione e, come abbiamo accennato, con il “guest” giri in giro senza concludere nulla. Sarà per la prossima volta.

 

Come funziona la ricarica con Enel X

Per chi ha voglia e pazienza, una volta attivato anche il profilo contenente già tutte le informazioni di pagamento fornite al momento della creazione dell’account, è possibile finalmente attivare in autonomia le colonnine. L’operazione è molto semplice (quando l’app non si inchioda): è possibile selezionare la colonnina sulla carta all’interno dell’applicazione, scegliere il tipo di presa e attivarla semplicemente facendo uno swipe verso destra con il dito. Allo stesso modo, per interromperla basta fare un altro swipe. Le colonnine possono anche essere prenotate, in modo da garantirci il parcheggio e la ricarica. Nel caso l’app non trovi la colonnina, è possibile anche inserire il seriale che si trova sulle targhette montate su tutte le colonnine o, quando presente, scansionare il QR Code.

Enel X

Per quanto riguarda i costi e la durata della ricarica, è difficile dare un dato preciso, proprio per la varietà di colonnine Enel X presenti nel territorio. Per esempio, la ricarica di emergenza di cui si parlava sopra, avvenuta sfruttando la colonnina Enel X del Supermercato Conad di Villa Verucchio (RN), richiedeva 4 ore per passare dal 40% alla carica completa. In quel caso, inoltre, era una semplice colonnina che richiedeva il nostro personale cavo per le colonnine pubbliche, dato in dotazione con la vettura.

Enel X

La ricarica effettuata invece con il profilo attivato è avvenuta in una colonnina più potente, e su modello di Ionity o Enercoop: il cavo era infatti incorporato, e con diverse prese tra cui la CCS Combo2, quella che garantisce la ricarica più rapida. In effetti, in poco meno di 40 minuti siamo riusciti ad assorbire 23,18 kWh pagando 11,59 euro.

Enel X

È evidente che, una volta in funzione, Enel X permetta una ricarica più o meno rapida e più o meno ovunque, grazie alla grande diffusione. Proprio per questo dispiace che il sistema di attivazione di profilo e colonnine sia così macchinoso e poco pratico: ci auguriamo uno snellimento del sistema, che porti Enel X ad avere un’app più fluida e un sistema di attivazione più rapido e intuitivo, al pari degli altri gestori.

 

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